Il traduttore della mia edizione alla fine del racconto fa un parallelo tra il protagonista ed altri personaggi di romanzi russi, tra cui c'è anche quello di Memorie dal sottosuolo del Dosto (uno dei miei libri preferiti tra quelli che ha scritto).
Ero sicura già dal titolo che la lettura mi sarebbe piaciuta, peccato che è breve, ma sono riuscita lo stesso a gustare tutte le pagine di questo diario scritto a pochi giorni dalla morte in cui il protagonista racconta a se stesso la sua vita e i momenti cruciali che forse gli avrebbero potuto cambiare l'esistenza. C'è molto di Leopardi nella storia, il rendersi conto di aver sprecato delle buone occasioni ma anche il considerare la natura matrigna... il pessimismo che ne trapela però è anche intriso di (amara) ironia e quindi la lettura non risulta affatto pesante.
Quando le sofferenze arrivano a un punto tale che tutto il vostro essere, dentro, cigola e scricchia come un carretto stracarico, esse dovrebbero smettere di apparire ridicole… E invece no! Il riso non soltanto accompagna le lacrime fino all’ultimo, fino alla consunzione, fino all’impossibilità di versarne ancora: macché! Esso risuona ed echeggia là dove la lingua ammutolisce e muore il lamento… Perciò, in primo luogo, giacché non ho intenzione di apparire ridicolo perfino a me stesso e, in secondo luogo, giacché sono tremendamente stanco, rimando il prosieguo e — voglia Iddio — la conclusione del mio racconto al giorno che verrà…
La natura, evidentemente, non contava sulla mia comparsa e, di conseguenza, mi ha trattato come si fa con un ospite inatteso e incomodo. Non a caso un burlone, nonché grande appassionato di préférence, ha detto sul mio conto che mia madre aveva sperato in una carta meno inutile.
Ero sicura già dal titolo che la lettura mi sarebbe piaciuta, peccato che è breve, ma sono riuscita lo stesso a gustare tutte le pagine di questo diario scritto a pochi giorni dalla morte in cui il protagonista racconta a se stesso la sua vita e i momenti cruciali che forse gli avrebbero potuto cambiare l'esistenza. C'è molto di Leopardi nella storia, il rendersi conto di aver sprecato delle buone occasioni ma anche il considerare la natura matrigna... il pessimismo che ne trapela però è anche intriso di (amara) ironia e quindi la lettura non risulta affatto pesante.
Quando le sofferenze arrivano a un punto tale che tutto il vostro essere, dentro, cigola e scricchia come un carretto stracarico, esse dovrebbero smettere di apparire ridicole… E invece no! Il riso non soltanto accompagna le lacrime fino all’ultimo, fino alla consunzione, fino all’impossibilità di versarne ancora: macché! Esso risuona ed echeggia là dove la lingua ammutolisce e muore il lamento… Perciò, in primo luogo, giacché non ho intenzione di apparire ridicolo perfino a me stesso e, in secondo luogo, giacché sono tremendamente stanco, rimando il prosieguo e — voglia Iddio — la conclusione del mio racconto al giorno che verrà…
La natura, evidentemente, non contava sulla mia comparsa e, di conseguenza, mi ha trattato come si fa con un ospite inatteso e incomodo. Non a caso un burlone, nonché grande appassionato di préférence, ha detto sul mio conto che mia madre aveva sperato in una carta meno inutile.