Dalcielo, Germano - Il Peccatore ( Il segreto di Gesù)

GermanoDalcielo

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Salve a tutti.
Mi presento , sono Germano Dalcielo e vorrei segnalarvi con orgoglio l'uscita del mio secondo romanzo "Il Peccatore (Il segreto di Gesù)" in vendita su Il Peccatore: Amazon.it: Germano Dalcielo: Libri.
Sono disponibile a rispondere a domande, dubbi e critiche.
Per ora rispondo a quelle dell'intervista con l'autore.:D

1.Hai scritto il libro con carta e penna oppure al computer?
Entrambi, prima manoscrivo sulla mia agenda mentre il cane scorrazza per il parco poi "wordizzo"
2.Ritieni indifferente scriverlo con carta e penna o usando un computer?
No, subito al computer mi sembra poco "definitivo", invece leggere cosa si è manoscritto permette di revisionarlo già mentre lo copi su word.
3.Hai mai riletto completamente e senza saltare nessuna pagina una copia stampata e rilegata (come sarà nelle mani dei lettori) del tuo libro?
Certo, ed è una sensazione impagabile
4.Un giudizio negativo e pesante sul tuo libro lo vedi come una martellata che ti ferisce o come una spinta che ti stimola?
Butta giù di morale per almeno una giornata, però poi te ne freghi e pensi agli altri 9/10 che ti dicono che sei bravo. Non possono essere scemi 9 su 10 e furbo 1.
5.Quali sono gli autori e i romanzi che pensi ti abbiano dato ispirazione?
sicuramente i thriller religiosi e i romanzi mariani.
6.A chi fai leggere le bozze del tuo romanzo, man mano che lo scrivi?
mia sorella e gli amici più stretti
7.Qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo libro?
cercare di farmi pubblicare perchè come disse nevruz a x factor "sto con le pezze al culo"
8.Leggi ad alta voce quello che scrivi per sentire se suona bene quando viene letto?
ma no, lo leggo tra me e me
9.Prendi ispirazione da fatti della vita quotidiana?
no
10.L'ispirazione si basa su fatti successi a te o magari su qualcosa vista per caso camminando per strada?
no
11.Quando inizi a scrivere, immagini mai il tuo libro già con copertina, foto di copertina..insomma, già bell'e pronto da comprare?
si, altra emozione poco esprimibile a parole
12.Pensi mai alle reazioni dei lettori vedendo il tuo libro sullo scaffale?
si, speri che sia come quella della frotta di gente che fa la fila a mezzanotte per comprare harry potter
13.Quando hai iniziato a scrivere le pagine del tuo libro, avevi già un'idea di dove volevi arrivare o la storia si è costruita con il tempo?
avevo tutto nella testa già all'inizio
14.Il tuo libro parla di un argomento ben definito. Perchè scegli questo piuttosto che un altro?
perchè è un argomento che se qualcuno avesse il coraggio di pubblicarlo, sfonderei davvero, vilipendio alla religione e scomuniche a parte si intende
15.Qual è la la molla che spinge una persona a passare da fruitore delle opere altrui (presumo che ogni scrittore prima di diventare tale e anche dopo sia un grande lettore) a creatore di opere?
perchè pensi "belin se hanno pubblicato l'amico di galileo di isaia iannaccone, com'è possibile che non pubblichino me????????????"
16.Perchè hai scritto il tuo primo libro?
Il mio primo libro si intitola "Il gene dell'azzardo" 0111 edizioni ottobre 2008. Avevo bisogno di scrivere nero su bianco, quasi per prenderne le distanze, la mia dipendenza compulsiva dal gioco d'azzardo.
Grazie a tutti
 
Ultima modifica:

franceska

CON LA "C"
Ciao Germano, ho appena letto l’incipit del tuo racconto. Non so come evolverà, ma come inizio mi è piaciuto molto e voglio farti i miei complimenti. Ero prevenuta sulla scelta del titolo e sulla copertina, ho avuto l’impressione che fossero troppo pretenziosi ma il contenuto (o almeno una parte…) è davvero accattivante, complimenti ancora.
PS. scusa se te lo dico (sono banale), ma hai un nome incredibilmente divertente :mrgreen: pensavo fosse il nick.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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Grazie ceska, purtroppo mi han chiamato germano( l'anatra reale santo cielo) e il cognome è quello lì davvero, molto comune sulle montagne sopra parma, dove abitava mio padre buonanima.
Grazie sei molto cortese, so che ho rischiato molto con il tema, ma cosa posso dirti, speriamo....
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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ma grazieee!

Grazie a tutti! sto ricevendo dei commenti davvero positivi sul mio libricino, mi fate commuovere! :ABBB
Grazie ancora.

E bravo Germano, scrive bene, uno stile pulito, un tema intrigante, una trama avvincente e coinvolgente! Libro da leggere!

Un libro avvincente che promette molto sin dalle prime pagine. Ben scritto, con stile fluido ed elegante. Da consigliare certamente!

Storia avvincente e coinvolgente, sostenuta ed arricchita da un eccellente ritmo narrativo che si nutre e si snoda con uno stile estremamente disinvolto e maturo! Il piacere di leggerti va ben oltre le pagine dell’anteprima

Ma cosa cavolo ci fai tu qui? Come mai nessun editore ti ha proposto un contratto editoriale? E all’editore converrebbe!!! Possibile che gli editori non vengano a curiosare nel sito?

GRAZIE!!TUNZZZTUNZZZ
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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Importantissimo!!!

Amici!! vi segnalo che dal 6 novembre al 10 novembre le spese di spedizione su www.ilmiolibro.it sono azzerate!!! e ho deciso di abbassare il prezzo del mio libro da 12 euro a 8!!!!!!!!!!! INCREDIBILEEEEEEE!! BEH, non è un ottimo incentivo per pensare già ai regali di natale? con 8 euro SENZA SPESE DI SPEDIZIONE, vi arriva a casa tra 10 giorni e avete tutto il tempo di impacchettarlo con una bella carta regalo e omaggiarlo ai vostri parenti, amici, fidanzati/e....mi raccomando non regalatelo al parroco della chiesa locale perchè potrebbe venirgli un coccolone:mrgreen::mrgreen::MM
Dai, per incentivarvi a fare un piccolo sforzo d'acquisto vi metto l'acquolina in bocca con questo capitolo in regalo.

Città del Vaticano
10 febbraio 2005


Eginardo Bontempi era seduto da almeno dieci minuti alla scrivania della sua stanza affacciata su Piazza San Pietro: era tarda sera, la giornata era stata faticosa e piena di impegni. Le condizioni di salute di papa Wojtyla peggioravano, si temeva il peggio da un momento all’altro. In via precauzionale era stato insignito della prestigiosa carica di cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa per presiedere il periodo di eventuale sede vacante, tra la morte del pontefice e l’elezione del suo successore. Ogni giorno c’erano note e comunicazioni da compilare, dichiarazioni da rilasciare, documenti da firmare, articoli di stampa da leggere e a cui eventualmente controbattere immediatamente. In quei casi il tempismo era fondamentale, soprattutto quando si doveva tranquillizzare i fedeli in un periodo di incertezza e sradicare ogni dubbio dal loro cuore.
Erano cinque minuti buoni che osservava la pagina bianca sullo schermo del suo computer, ticchettando nervosamente con la penna a sfera il ripiano intarsiato della scrivania ottocentesca del suo studio, illuminato solamente da una sontuosa lampada Luigi Filippo: non sapeva da dove cominciare a scrivere l’articolo confutatorio contro la preoccupante decisione della commissione internazionale di assegnare il premio Nobel per la scienza a quel dottor “Frankenstein” che aveva scoperto la fecondazione in vitro. Doveva tirare fuori il solito moralismo spiccio della sacralità della procreazione umana, risultato di un puro atto d’amore? Per favore, non ne poteva più nemmeno lui di queste sciocchezze. Eppure doveva scrivere un reclamo accorato e sdegnato che sottolineasse come il Vaticano si dissociava da quella decisione, in nome di quello che insegnava la Bibbia.
“E bla bla bla… mi toccherà scrivere la solita solfa… a volte mi pento sul serio di aver messo il naso fuori dalla mia canonica di Trastevere…” pensò ad alta voce, lasciandosi scappare uno sbuffo.
In quel momento sentì bussare sonoramente due volte alla porta dello studio, e sfilandosi gli occhiali da presbite, invitò il proprietario di quelle nocche rumorose ad entrare, incuriosito da una visita a quell’ora tarda della sera.
L’arcivescovo Azeveda, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, entrò scusandosi per l’orario in palese stato di agitazione. In una mano teneva un foglio piegato in quattro parti, con l’altra si stropicciava il pollice sull’anello cardinalizio come se non riuscisse a tenersi dentro un fardello troppo pesante.
“Eminenza, è arrivata una lettera dal Portogallo….” esordì alzando il foglio di carta a mezza altezza, con la mano che gli tremava “ dal Carmelo di San Giuseppe di Coimbra….” disse ad effetto lasciando che quelle parole fendessero come un coltello il silenzio placido della stanza.
Bontempi osservò per alcuni secondi la lettera tremebonda tenuta sospesa a mezz’aria: una missiva proveniente da quel monastero di clausura nell’entroterra portoghese poteva essere stata inviata solamente da una persona.
Una donna che ci viveva rinchiusa da quasi cinquantasette anni.
Suor Lucia Dos Santos.
La veggente di Fatima.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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Amici!! vi segnalo che dal 6 novembre al 10 novembre le spese di spedizione su www.ilmiolibro.it sono azzerate!!! e ho deciso di abbassare il prezzo del mio libro da 12 euro a 8!!!!!!!!!!! INCREDIBILEEEEEEE!! BEH, non è un ottimo incentivo per pensare già ai regali di natale? con 8 euro SENZA SPESE DI SPEDIZIONE, vi arriva a casa tra 10 giorni e avete tutto il tempo di impacchettarlo con una bella carta regalo e omaggiarlo ai vostri parenti, amici, fidanzati/e....mi raccomando non regalatelo al parroco della chiesa locale perchè potrebbe venirgli un coccolone:mrgreen::mrgreen::MM
Dai, per incentivarvi a fare un piccolo sforzo d'acquisto vi metto l'acquolina in bocca con questo capitolo in regalo.

Città del Vaticano
10 febbraio 2005


Eginardo Bontempi era seduto da almeno dieci minuti alla scrivania della sua stanza affacciata su Piazza San Pietro: era tarda sera, la giornata era stata faticosa e piena di impegni. Le condizioni di salute di papa Wojtyla peggioravano, si temeva il peggio da un momento all’altro. In via precauzionale era stato insignito della prestigiosa carica di cardinale camerlengo di Santa Romana Chiesa per presiedere il periodo di eventuale sede vacante, tra la morte del pontefice e l’elezione del suo successore. Ogni giorno c’erano note e comunicazioni da compilare, dichiarazioni da rilasciare, documenti da firmare, articoli di stampa da leggere e a cui eventualmente controbattere immediatamente. In quei casi il tempismo era fondamentale, soprattutto quando si doveva tranquillizzare i fedeli in un periodo di incertezza e sradicare ogni dubbio dal loro cuore.
Erano cinque minuti buoni che osservava la pagina bianca sullo schermo del suo computer, ticchettando nervosamente con la penna a sfera il ripiano intarsiato della scrivania ottocentesca del suo studio, illuminato solamente da una sontuosa lampada Luigi Filippo: non sapeva da dove cominciare a scrivere l’articolo confutatorio contro la preoccupante decisione della commissione internazionale di assegnare il premio Nobel per la scienza a quel dottor “Frankenstein” che aveva scoperto la fecondazione in vitro. Doveva tirare fuori il solito moralismo spiccio della sacralità della procreazione umana, risultato di un puro atto d’amore? Per favore, non ne poteva più nemmeno lui di queste sciocchezze. Eppure doveva scrivere un reclamo accorato e sdegnato che sottolineasse come il Vaticano si dissociava da quella decisione, in nome di quello che insegnava la Bibbia.
“E bla bla bla… mi toccherà scrivere la solita solfa… a volte mi pento sul serio di aver messo il naso fuori dalla mia canonica di Trastevere…” pensò ad alta voce, lasciandosi scappare uno sbuffo.
In quel momento sentì bussare sonoramente due volte alla porta dello studio, e sfilandosi gli occhiali da presbite, invitò il proprietario di quelle nocche rumorose ad entrare, incuriosito da una visita a quell’ora tarda della sera.
L’arcivescovo Azeveda, segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, entrò scusandosi per l’orario in palese stato di agitazione. In una mano teneva un foglio piegato in quattro parti, con l’altra si stropicciava il pollice sull’anello cardinalizio come se non riuscisse a tenersi dentro un fardello troppo pesante.
“Eminenza, è arrivata una lettera dal Portogallo….” esordì alzando il foglio di carta a mezza altezza, con la mano che gli tremava “ dal Carmelo di San Giuseppe di Coimbra….” disse ad effetto lasciando che quelle parole fendessero come un coltello il silenzio placido della stanza.
Bontempi osservò per alcuni secondi la lettera tremebonda tenuta sospesa a mezz’aria: una missiva proveniente da quel monastero di clausura nell’entroterra portoghese poteva essere stata inviata solamente da una persona.
Una donna che ci viveva rinchiusa da quasi cinquantasette anni.
Suor Lucia Dos Santos.
La veggente di Fatima.

ùùùùùùùùùùùùùùùùù domenica prossima è il mio compleanno! 31 anni cominciano a essere tantini, ma anzichè aspettarmi dei regali ve ne faccio un altro io, per lo meno a quelli a cui interessa leggere il mio libricino.
Ecco il prosieguo della storyline su Suor Lucia, la veggente di Fatima ancora in vita.
Fino al 10 novembre le spese di spedizione sono gratuite, e ho abbassato il prezzo da 12 euro a 8!!



Monsignor Bontempi ripercorse mentalmente la storia di quella donna straordinaria, ormai novantottenne, come se fosse impressa sulla bobina di una pellicola cinematografica: all’età di dieci anni Lucia dos Santos stava portando le pecore al pascolo assieme a suoi due cugini, Giacinta e Francisco, quando nella radura di Cova da Iria a Fatima, il 13 maggio 1917, apparve loro la Madonna, vestita di bianco e avvolta da una luce sfolgorante sopra un cespuglio di leccio. Esattamente due mesi più tardi la Vergine svelava ai tre pastorelli tre segreti, con l’ordine di rivelarli solo a tempo debito: nel 1941 suor Lucia raccontò il primo segreto, la fugace visione dell’Inferno e la condanna delle anime peccatrici; il secondo riguardava la profezia sulla fine della prima guerra mondiale e lo scoppio della seconda. Il terzo segreto fu tacitato per ben ottantatrè anni, fino al giugno del 2000, quando papa Wojtyla lo lesse in mondovisione svelando che l’attentato alla sua vita nel 1981 quando era stato raggiunto da un colpo di pistola, era stato profetizzato dalla Vergine nel lontano 1917.
“Vedemmo un Vescovo vestito di bianco... venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce...” recitò a memoria Bontempi ricordando con un brivido il momento in cui lo aveva letto per la prima volta.
Che cosa voleva adesso Suor Lucia, dopo cinque anni da quell’annuncio? Non era una donna che si faceva solleticare dalle luci della ribalta, anzi, semmai gli ottantaquattro anni vissuti in clausura dimostravano il contrario.
“Eminenza, è di Suor Lucia dos Santos, sta morendo e vuole parlare con il papa….” disse Azeveda interrompendo il corso dei suoi pensieri. “Dice che c’è un quarto segreto….” sussurrò a fil di voce, deglutendo per la tensione.
Il cardinale appoggiò entrambi i gomiti sul ripiano della scrivania e prese a lisciarsi il mento con la mano sinistra, lo sguardo perso in un punto imprecisato dello splendido arazzo che ricopriva il parquet di mogano.
“Eminenza…mi avete sentito? Insiste che deve rivelarlo prima di morire, ma il papa sta male, non può certo mettersi in viaggio…Eminenza, perché non vi vedo turbato?” chiese il segretario lasciandosi scappare qualche strascico spagnoleggiante dovuto alla trepidazione del momento.
Bontempi per tutta risposta si alzò e andò verso la finestra che si affacciava su piazza San Pietro, osservando gli splendidi colonnati a perdita d’occhio; intrecciando le mani in grembo e chiudendo gli occhi, con un timbro di voce che si sforzava di non suonare preoccupata chiese: “Abelardo, leggimi come si è firmata alla fine della lettera….”
Azeveda riaprì freneticamente il foglio piegato in quattro e cercò con gli occhi nel riquadro in basso dell’unica facciata scritta a mano.
“In memoria di Ischirione, Maria Lucia de Jesus dos Santos…” proclamò traducendo dal portoghese. “Chi è Ischirione, Eminenza?”
Il camerlengo riaprì gli occhi di scatto all’udire quel nome, ma non si scompose: le sue iridi si focalizzarono immediatamente sull’orizzonte, diventando due piccole fessure.
“Fai preparare il jet per domani mattina alle sette, dì al capitano di chiedere l’autorizzazione ad atterrare all’aviazione di Coimbra: sei mai stato in Portogallo, Abelardo?” chiese al segretario con un tono ironico.
Non badò nemmeno alla risposta di Azeveda, si diresse al computer, riguardò lo schermo bianco del programma di scrittura e pensò che l’articolo che doveva pubblicare sull’Osservatorio Romano contro la fecondazione in vitro poteva decisamente aspettare qualche giorno.
Il suo problema adesso non era la vita di embrioni appena nati, ma quella di una donna che aveva vissuto anche troppo, e che non voleva morire in silenzio.


Commenti? critiche? consigli? insulti?:mrgreen::?
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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grazie bianca, gentilissima. stay tuned per altri regalini. :mrgreen:
 

franceska

CON LA "C"
Ciao Germano, eccomi finalmente! Ho letto “Il segreto di Gesù” e posto la mia personalissima “criticuccia”:

Tutto ha inizio con il ritrovamento di un segreto da parte di un semplice frate. Un segreto che la chiesa vuol celare ad ogni costo e che, se venisse alla luce, farebbe accapponare la pelle a tutto il clero… (e non solo).
Premetto che io non amo i personaggi veri associati a frutto di fantasia, cioè: o si mantiene la realtà dei fatti, citando personaggi e fatti reali, oppure preferisco personaggi e nomi di fantasia. Penso che stia al lettore l’eventuale ricerca della verità (se stuzzicato l’interesse), ma questo è solo il mio parere.
Belli i salti nel tempo con stralci di storia, ma gli inghippi vaticani sono argomenti triti e ritriti, che non mi danno grossi scossoni, come non avrei sobbalzi se la storia fosse vera. Ognuno ha il proprio modo di porsi alle eventualità e con la chiesa io non mi sorprendo neppure in un racconto. La nota positiva è che scrivi molto bene e questo è un piacere che va oltre il racconto. Hai una penna scorrevole che rende piacevole la lettura. I personaggi sono ben delineati e la storia, seppur in alcuni risvolti, a mio parere è inflazionata, è descritta bene e si legge con vero piacere.
Insomma… il racconto non è male, ma se posso permettermi, ti consiglierei un genere più di fantasia, che a quanto pare non ti manca. Complimenti, un abbraccio e appena posso passo al gene dell’azzardo.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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Ciao Germano, eccomi finalmente! Ho letto “Il segreto di Gesù” e posto la mia personalissima “criticuccia”:

Tutto ha inizio con il ritrovamento di un segreto da parte di un semplice frate. Un segreto che la chiesa vuol celare ad ogni costo e che, se venisse alla luce, farebbe accapponare la pelle a tutto il clero… (e non solo).
Premetto che io non amo i personaggi veri associati a frutto di fantasia, cioè: o si mantiene la realtà dei fatti, citando personaggi e fatti reali, oppure preferisco personaggi e nomi di fantasia. Penso che stia al lettore l’eventuale ricerca della verità (se stuzzicato l’interesse), ma questo è solo il mio parere.
Belli i salti nel tempo con stralci di storia, ma gli inghippi vaticani sono argomenti triti e ritriti, che non mi danno grossi scossoni, come non avrei sobbalzi se la storia fosse vera. Ognuno ha il proprio modo di porsi alle eventualità e con la chiesa io non mi sorprendo neppure in un racconto. La nota positiva è che scrivi molto bene e questo è un piacere che va oltre il racconto. Hai una penna scorrevole che rende piacevole la lettura. I personaggi sono ben delineati e la storia, seppur in alcuni risvolti, a mio parere è inflazionata, è descritta bene e si legge con vero piacere.
Insomma… il racconto non è male, ma se posso permettermi, ti consiglierei un genere più di fantasia, che a quanto pare non ti manca. Complimenti, un abbraccio e appena posso passo al gene dell’azzardo.

Grazie ceska! Non scarterò l'ipotesi del fantasy, ma per la terza "fatica" deve ancora passare parecchia acqua sotto i ponti.:wink:
 

franceska

CON LA "C"
Grazie ceska! Non scarterò l'ipotesi del fantasy, ma per la terza "fatica" deve ancora passare parecchia acqua sotto i ponti.:wink:

No Germano, mi sono espressa male, per fantasia non intendevo Fantasy (non ti ci vedo proprio) intendevo racconti, anche storici, perché no, ma con personaggi di fantasia dove ti potresti sbizzarrire senza dar conto ai fatti e senza attenerti a niente se non al tuo piacere di raccontare. Oppure attenerti alla storia, ma con personaggi immaginari, insomma, piuttosto che considerarti alla stregua di un Dan Brown sfigato, preferisco immaginarti come un Ken Follet italiano per intenderci, ne guadagneresti sicuramente, dato che le qualità non ti mancano. :mrgreen:
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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No Germano, mi sono espressa male, per fantasia non intendevo Fantasy (non ti ci vedo proprio) intendevo racconti, anche storici, perché no, ma con personaggi di fantasia dove ti potresti sbizzarrire senza dar conto ai fatti e senza attenerti a niente se non al tuo piacere di raccontare. Oppure attenerti alla storia, ma con personaggi immaginari, insomma, piuttosto che considerarti alla stregua di un Dan Brown sfigato, preferisco immaginarti come un Ken Follet italiano per intenderci, ne guadagneresti sicuramente, dato che le qualità non ti mancano. :mrgreen:

Ah ok! Sì mi stuzzica la cosa, grazie ancora:ad:
 

Bianca

The mysterious lady
Bello!!!

Ciao Germano :) posto la mia recensione.Un bel libro scorrevole,devo dire che fin dalla prima pagina mi ha rapito,in un giorno mi sono letta più di 100 pagine,fin da subito mi sono appassionata alle vicende di questo frate molto coraggioso,che vuole portare alla luce questo scottante segreto che le alte sfere della chiesa vogliono assolutamente far restare nell'ombra.Sono rimasta colpita:paura:se veramente esistesse un segreto del genere scoppierebbe un scandalo enorme.Il libro mi è piaciuto,la storia è intrigrante e avvincente,da leggere sicuramente. :wink:
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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recensione ricevuta

Posto la mia prima recensione ricevuta dal blog Books preview e ringrazio anche Franceska e Bianca per aver letto il mio libricino a computer.






Ciao Germano,

Ho letto il tuo libro e scritto la piccola recensione. Non so quando la pubblicherà Lady A., controlla il sito, magari la pubblica presto.

In privato volevo darti un'opinione piu' personale.
Premetto che io non sono un'esperta, sono solo una lettrice accanita. :p
Ti dico subito che il tuo libro mi é piaciuto, mi piace come scrivi, per me leggere é un divertimento e una cosa che ritengo fondamentale é la scorrevolezza.
Tu sei scorrevole, chiaro, mi é piaciuto molto il tuo stile. Te lo dico proprio sinceramente.
L'idea anche é moooolto interessante, bella tosta eh!
Se il tuo libro fosse edito da Mondadori non so cosa potrebbe accadere in Italia!!
L'unica pecca (per me, per favore non prendertela a male, é un'opinione strettamente personale) é la lunghezza, ovvero la brevità.
Cioé, avendo letto centinaia di romanzi, non ho potuto fare a meno di notare la differenza di tempo impiegato per leggere il tuo con quello che impiego di solito: il tuo l'ho letto in tre ore facendo svariate pause.
Quindi mi ha dato l'impressione di "racconto lungo" piuttosto che romanzo, ma non é tanto questo, non é che un romanzo debba per forza essere lunghissimo, pero' quello che mi ha fatto sentire la brevità del tuo libro come "pecca" é appunto la tua idea, la tua trama, cioé quello che voglio dire é che l'idea é talmente bella e interessante che secondo me poteva essere sfruttata molto di piu'.
Avresti potuto allungare e approfondire tutto, sia i pezzi ambientati nel '500 (interessantissimo il ritratto dei Papa Leone, avrei voluto piu' scene con lui e Bembo), che il Vangelo di Ischirione, che il pezzo di Fra Remondino.
Avresti potuto farci "sospirare" ogni singola informazione.
Comunque ti voglio fare i complimenti per la scena che inizia quando Fra Remondino arriva alla casa di Ferruccio, te lo giuro quella é bellissima!
Dall'inizio alla fine e descritta benissimo!
Mi hai fatto battere il cuore dall'ansia e già leggo veloce, quando sono arrivata a quel punto praticamente stavo andando alla velocitä della luce!!!
E poi sei stato accuratissimo nelle descrizioni e nei dati.
No, mi é piaciuto veramente (poi io adoro i gialli), ma penso che questa storia avrebbe potuto brillare al massimo della sua luminosità se l'avessi reso un romanzo lungo e piu' complesso, con magari anche piu' personaggi secondari o piu' approfondimento di quelli già esistenti, come il cardinale Bontempi, il dottore che fa la lobotomia, il frate che arriva da Ferruccio, ecc.
E piu' approfondimento anche di Remondino ovviamente. Insomma piu' lungo e approfondito. Mi sto ripetendo mi sa.
Beh, comunque, questa é la mia opinione personale, nella recensione sono stata piu' vaga anche per non svelare troppo della trama, se no che gusto c'é poi.

Complimenti ancora, spero verrai pubblicato un giorno da qualcuno di grande perché lo meriti (mi sei piaciuto piu' di Dan Brwon, che ho avvertito come troppo freddo e anedottico per la dimensione "romanzo" - questa volevo dirla nella recensione ma poi i fan di Dan Brown mi avrebbero insultata, cosa che ho capito dalla mia ultima recensione sulla Robards...) e sappi che se dovessi mai aprire una casa editrice mia saresti uno di quelli che contatterei! :p
Buona serata e buona continuazione,
Manuela



TUNZZZ:YY
 
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