Scorsese, Martin - Al di là della vita

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Frank è un paramedico che gira per New York con l'ambulanza nel tentativo di salvare la vita a persone che spesso non fanno niente per mantenerla, tossici, barboni, alcolisti, pazzi. Non gli va mai bene e l'unica persona che ha salvato, il padre di una donna di cui si innamora, vuole invece morire. Con lui ci sono i fantasmi del senso di colpa e della crisi esistenziale che lo accompagnano in quell'inferno degli orrori che è la New York notturna dei diseredati e quella corte dei miracoli moderna che è un pronto soccorso di un ospedale pubblico.

Il film assomiglia un po' a tanti altri film di Scorsese, a Fuori orario per l'estremizzazione degli eventi senza averne però l'ironia ed il paradosso, Taxi driver per la New York notturna delle strade senza possederne il pathos, America 1929 senza però la cupa disperazione, e così via a seguire con gli altri film. La mancanza di una sua scintilla di originalità secondo me è il suo limite, pur essendo girato ottimamente dal punto di vista tecnico. Nè promosso nè bocciato.
 
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asiul

New member
Questa volta,elisa, la pensiamo allo stesso modo...


C’è sempre un Frank nei film americani, lo avete notato? Qui è il protagonista del nostro film.

Un paramedico che gira per le strade di New York,in soccorso di poveri disperati.
Drogati, prostitute, senza tetto. Una di quest'ultimi è la sua ossessione. Una ragazza morta sei mesi prima e che lo perseguita. Un altro di quegli ... “ Spiriti nati non completi." Che lo perseguitava perché “Testimone di un’umiliazione che non potevano perdonargli”

Frank è uno che prende le cose troppo sul serio come dice il suo collega e compagno di viaggio.
In un momento di crisi perché non riesce più a salvare una vita. I suoi passeggeri continuano a morire uno dietro l’altro.

Stringe amicizia con una ragazza che ha il padre in rianimazione. Scoprirà in lei un'altra esistenza difficile. Niente di ciò che incontra è lineare, semplice.Tutto sembra sempre complicarsi per lui.

Di tutti i film è quello che mi è piaciuto meno, anche perché Nicolas Cage fatta eccezione per alcune parti, secondo me recita sempre allo stesso modo.

Un giorno una chiamata lo porta da una ragazza che sta per partorire. Due gemelli. Uno è vivo l’altro quello che lui stringe fra le braccia sta per morire…sembra una maledizione per lui.

Come sempre non vi svelo il film. Odio quando mi raccontano il finale e non sarò certo io a togliervi il gusto di sapere come va a finire. :mrgreen:
A me il film non ha fatto impazzire,ma vale sempre la pena vedere un lungometraggio di Scorsese.

Voto 3/5
 
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El_tipo

Surrealistic member
vedendo questo film da una prospettiva interna l'ho goduto forse un pochino più di voi...ma diciamocela tutta, in sè per sè non si tratta proprio di un capolavoro, l'interpretazione di cage non è eccezionale e ricorda altri film in cui il protagonista era un disadattato (non mi viene in mente il titolo di quello in cui lui era un ladro che prendeva le pillole) e la storia pur non lasciando nulla al caso non svela niente di nuovo e manca di scene di vero pathos (ad eccezione di quella si insomma quella col padre intubato a letto e ci siamo capiti).
nè promosso nè bocciato, come dice elisa, però un po più bocciato

PS: stranamente mi trovo in perfetto accordo con la recensione di asiul!
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
I film così chiassosi e movimentati, anziché catalizzare la mia attenzione, mi rendono difficile la visione, o forse è perché non ho trovato in questo film niente di particolarmente attraente. Sarà che Nicolas Cage non mi piace, quasi mai, e nemmeno qui. Non dico che sia un film brutto, ma lo dimenticherò molto presto, anzi lo sto già dimenticando e l'ho visto ieri sera :mrgreen: Non una scena degna di nota, forse verso la fine, ma niente di che. Anche gli incontri con il fantasma di Rose lasciano indifferenti. In alcuni momenti ho sorriso, ma in sostanza sono d'accordo con Eltipo: né promosso né bocciato, ma un po' più bocciato!
 

Brandy Alexander

New member
vabbè... che Nicholas Cage sia un cane è risaputo (almeno come il fatto che è il nipote di Francis Ford Coppola), però questo non gli ha impedito di lavorare con grandi registi come i fratelli Coen, Werner Herzog, zietto Francis, David Lynch, Ridley Scott e appunto Martin Scorsese.
"Al di là della vita" e "Arizona junior" sono, secondo me, i suoi film più belli. La recitazione di Cage, parossistica e sguaiata, in altri film può dare fastidio, ma in questi due aiuta ad estraniarsi in una visione più simile a quella di un fumetto o di un cartone animato. In sostanza, recitare male, in questi due film favorisce la riuscita dell'opera.
"Al di là della vita" tutto sommato era nato come un esperimento con le tecniche digitali di fine anni '90, e non incassò neanche un terzo di quanto era costato. Praticamente un flop commerciale. Non il miglior film di Scorsese certo, ma inserito fra "Kundun" e "Gangs of New york" e "The Aviator", è sicuramente il più riuscito di quel periodo.
 
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