Remarque, E.M. - Niente di nuovo sul fronte occidentale

mado84

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ciao a tutti. vorrei sapere se qualcuno ha letto questo libro. io lo trovo stupendo. è scritto veramente bene e, soprattutto, la storia è veramente interessante. personalmente mi ha segnato molto. fa davvero riflettere.
aspetto risposte

ciao
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
io l'ho letto e devo dire che per quanto riguarda l'esperienza della guerra questo è un romanzo che comunica molto. Ben scritto e veramente pieno di significati. Vale la pena leggerlo perchè descrive bene sentimenti ed angosce del protagonista.
 

Ellis

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Sì è un libro speciale per il tema guerra. E' molto intenso nei racconti di paure e ansie, anche perchè se non sbaglio l'autore la guerra la vissuta e quindi non parla a sproposito o sentito dire!! E' un lbro che rimane nella mente.
 
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ayla

+Dreamer+ Member
Veramente molto bello!!!!Tratta un tema molto difficile però il libro è molto scorrevole e piacevole,ti scuote e ti fa riflettere!!!!!!
 

enedhore

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Senza dubbio un'opera bellissima ed intensa.
Rimane impressa una frase molto particolare:
"Compagno, io non ti volevo uccidere, se tu saltassi un'altra volta qua dentro io non ti ucciderei.
Soltanto ora vedo che sei un uomo come me.
Perdonami compagno!
Noi vediamo queste cose sempre troppo tardi, perchè non ci hanno mai detto che siete poveri cani al pari di noi.
Perdonami compagno!
Come potresti essere tu mio nemico?
Se gettiamo via queste armi, queste uniformi potresti essere mio fratello. Prenditi venti anni della mia vita, compagno, e alzati perchè io non so che cosa ne potrò mai fare.
 
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zolla

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una delle letture più appassionanti della mia gioventù uno dei libri più pacifisti che conosca un vero capolavoro..
 

cjale

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Io personalmente non l'ho letto, ma i miei compagni di classe di allora a cui era stato dato questo libro come lettura, me ne hanno parlato molto bene.Certamente un libro di denuncia contro la guerra e la sua assurdità!
 
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mado84

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sono proprio contento di vedere finalmente tanti apprezzamenti su questo libro. merita veramente di essere letto.
 

fabiog

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E' un libro bellissimo,l'ho letto la prima volta alle medie per la scuola e da allora l'ho ripreso almeno altre tre volte ed ogni volt è un emozione.La descrizione della guerra della vita in trincea è fatta benissimo,sfrondata di tematica eroica o quant'altro,ma è soprattutto la storia di amicizia dei protagonisti ad essere emozionante e commovente.Ci sono delle pagine che sconvolgono ad esempio all'inizio la morte di un loro commilitone e come uno dei compagni pur triste per il suo destino pensa ala possibilità di usare i suoi scarponi non per egoismo o mancanza di comprensione,ma proprio perchè questa è la reltà della guerra quella della sopravvivenza. E' interessante anche la descrizione della fine di una generazione degli inganni subiti(si pensi al professore di ginnastica) una generazione che purtroppo verrà accolta da perdenti al loro ritorno in patria alla fine della guerra e molti di loro sarano il substrato da cui verrà fuori l'orrore del nazismo e della seconda guerra mondiale
 

elesupertramp

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Letto anch'io alle scuole medie in classe: ricordo molto bene la sensazione di orrore per la guerra che mi scatenò questo romanzo.
 

saetia

kollaps!
,,mi ricordo che lo lessi per la prima volta ai tempi del liceo.. e mi piacque abbastanza.. lo ritrovai durante l'università perchè veniva comparato all'altra opera che è Nelle tempeste d'acciaio di Junger..due esperienze autobiografiche della prima Guerra Mondiale che si fronteggiano.. quella in prospettiva pacifista di Remarque e quella densa di sprezzo del pericolo e di eroismo propria di junger.. due opere bellissime entrambe.. nella loro antitecita'

p.s. tra l'altro gunter grass nel suo Il mio secolo immagina i due seduti accanto al fuoco discutere proprio di questa antitesi in merito alla stessa esperienza di vita... forte..:)
 

lillo

Remember
E' un libro bellissimo,l'ho letto la prima volta alle medie per la scuola e da allora l'ho ripreso almeno altre tre volte ed ogni volt è un emozione.La descrizione della guerra della vita in trincea è fatta benissimo,sfrondata di tematica eroica o quant'altro,ma è soprattutto la storia di amicizia dei protagonisti ad essere emozionante e commovente.Ci sono delle pagine che sconvolgono ad esempio all'inizio la morte di un loro commilitone e come uno dei compagni pur triste per il suo destino pensa ala possibilità di usare i suoi scarponi non per egoismo o mancanza di comprensione,ma proprio perchè questa è la reltà della guerra quella della sopravvivenza. E' interessante anche la descrizione della fine di una generazione degli inganni subiti(si pensi al professore di ginnastica) una generazione che purtroppo verrà accolta da perdenti al loro ritorno in patria alla fine della guerra e molti di loro sarano il substrato da cui verrà fuori l'orrore del nazismo e della seconda guerra mondiale
Quoto in pieno fabiog; gli argomenti trattati dall'autore sono tanti; in particolare mi piace sottolineare il senso di cameratismo che si instaura tra i soldati durante la guerra; tale sentimento viene espresso da Remarque come un forte collante, l'unico sentimento che impedisce di scivolare verso la follia o verso il suicidio psichico e fisico. L'altro elemento che mi ha colpito è il senso di frustrazione, di alienazione dei militari al loro ritorno a casa. La violenza subita in guerra non finisce con questa ma si perpetua. Questi due aspetti, cameratismo e senso di estraniazione, saranno gli elementi fondanti del romanzo che costituisce il seguito di Niente di nuovo sul fronte occidentale, La via del ritorno.
 

WilLupo

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ciao a tutti. vorrei sapere se qualcuno ha letto questo libro. io lo trovo stupendo. è scritto veramente bene e, soprattutto, la storia è veramente interessante. personalmente mi ha segnato molto. fa davvero riflettere.
aspetto risposte

ciao
Concordo, mi è piaciuto molto di più di quanto mi aspettassi.

Crudo, atroce, scritto senza veli... un'immagine di come sia stata veramente quella guerra.
 

Kodiak

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Debbo dire che il libro si legge agevolmente, ma non mi ha particolarmente colpito. "Nelle tempeste d'acciaio" è un'altra cosa, questo sì che m'ha colpito.
Per restare sul filone pacifista, o meglio, contro la guerra, "Per chi suona la campana" di Hemingway resta un punto di riferimento a mio avviso insuperato.
Ciao!
 

anvi

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Uno dei più bei libri sulla prima guerra mondiale.
Scritto veramente bene, riesce a trasmettere forti emozioni al lettore, che rimane sempre più atterrito, pagina dopo pagina, dagli orrori descritti. L'atrocità della guerra viene presentata attraverso l'esperienza dell'autore, che descrive i fatti con una vena a volte malinconica, pervasa dal dolore. Un romanzo crudo e poetico allo stesso tempo.
 

SALLY

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Letto tanti anni fà,mi ricordo più che altro le sensazioni di questa lettura,si soffre insieme a questi giovanissimi soldati.
 
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