Ammaniti, Niccolò - Io e te

amneris

New member
Barricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.


Letto in una notte, anzi in tre ore scarse.
Mi è piaciuto, Ammaniti mi attira sempre più. L'unica cosa...avrei voluto fosse più lungo. La trama e le idee c'erano, perchè concentrare tutto in così poche pagine? Attenzione, non parlo della questione "talmente bello che vorrei fosse durato di più", per carità, come ho già detto mi è piaciuto ma il punto è un altro. Mi ha dato proprio l'impressione di una buona base, trama sufficientemente interessante così come i personaggi, ma in poche pagine si perde molto, secondo me. Strano perchè spesso accade l'inverso con molte altre letture che, per le troppe pagine e il brodo allungato, risultano pesanti e addirittura noiose.
Tutto sommato ovviamente consigliato.

Voi che ne pensate?
 

sergio Rufo

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Mi e' piaciuto come del resto mi e' piaciuto tutto Ammaniti, tranne Branchie.
Perche' cosi' corto? semplicemente vuole essere un racconto senza la pretesa di diventare un romanzo.
I personaggi sono due; le idee cardini una sola; l'ambientazione unica, la cantina.
Tutti gli ingredienti sono stati scelti in modo tale di chiudere il circolo narrativo in poche pagine come in pochi metri quadri si chiude la formazione del ragazzino.

Libro di un Ammaniti diverso dal solito.
 

skitty

Cat Member
Letto tutto d'un fiato oggi pomeriggio... Che meraviglia, mi ha catturata, pur nella sua brevità e nella sua estrema semplicità, questa storia mi ha lasciato moltissimi spunti di riflessione.
Sui problemi dell'adolescenza, sulla malattia, sui rapporti sociali, sulla morte...
Intenso e toccante.
 

iriciola

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è lì sul comodino che mi aspetta....devo solo raggiungere il tempo che mi serve per poterlo leggere!!!
 

nitina

New member
letto anc'io in un paio d'ore una sera durante le vacanze di natale...
perfetto com'è a mio parere!
Adoro Ammaniti in tutte le sue forme...(anche in Branchie :) )
In "Io e te" è come se ci avesse raccontato qualcosa ch'è successo, senza arricchire di pensieri, di contestualizzazioni e di pareri. Ha semplicemente messo nero su bianco una storia PUNTO. semplice. Si voleva concentrare su un avvenimento, non voleva altro.
sarebbe stato una cosa completamente diversa se fosse stato più lungo.
A me è piaciuto così.

:D
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Ammaniti non si smentisce, in breve o in lungo :mrgreen:
Poche parole semplici che vanno dritte al sodo, storia intensa e significativa, un briciolo di suspence e una grande capacità di far scattare l'immedesimazione.
I suoi romanzi più corposi mi sono rimasti maggiormente impressi, ma qui secondo me la particolarità sta proprio nell'essere riuscito a condensare l'essenziale in così poche pagine.
Meno crudo dei precedenti. Scorrevolissimo, si legge in poche ore. Adorabile, tenerissimo protagonista.
Consigliato :D
 

Ira

Retired member
Bellissimo libro, in poco più di 100 pagine si trovano racchiusi tutti i sentimenti umani, i problemi esistenziali dei giovani, l'indifferenze degli adulti, le tragedie e le brutture della vita mitigate dalla speranza e dalla forza d'animo proprie dell'amore.
 

Luiose

New member
Personalmente il libro non mi è piaciuto. E' la prima volta che leggo qualcosa di Ammaniti ma probabilmente per conoscerlo dovrò leggere altri suoi libri. Però, ribadisco, il racconto in sè non mi è piaciuto, salvo la storia di K19 :mrgreen:
 

Holly Golightly

New member
Se fosse stato un libro, e non un raccontino fatto passare per libro, sarebbe stato il libro di Ammaniti più bello dopo "Io non ho paura". Peccato che fosse proprio frettoloso, non mi vengono in mente altri aggettivi. E mi ha proprio deluso il fatto di aver letto un bel libro mancato...
 

Palmaria

Summer Member
La solitudine di un adolescente che deve inscenare una settimana bianca trascorsa nella sua cantina per sentirsi socialmente adeguato; la disperazione in cui la droga getta una ragazza che, pur avendo ormai capito il tragico errore commesso, non riesce a venirne fuori; due fratellastri che imparano a conoscersi ed aiutarsi durante quella fatidica settimana: Ammaniti riesce a far vivere tutto questo al lettore in un centinaio di pagine! Penso che questo racconto trasposto in un romanzo avrebbe perso qualcosa....:wink:
 

velmez

Active member
per me Ammaniti è e rimane una lettura scorrevole, per passare qualche ora senza pensieri...
questo mi è piaciuto più del solito: il rapporto tra fratello e sorella è un argomento che mi interessa e ho trovato un Ammaniti originale...
forse mi è piaciuto anche perchè così breve!
non nascondo che dopo i primi due capitoli l'avrei cestinato... ma con l'arrivo della sorella..
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
mi è piaciuto davvero tanto. Anzitutto lo stile è scorrevolissimo, le pagine girano via veloci e non ti accorgi di averlo quasi divorato.
Si prova immediatamente simpatia e tenerezza per il ragazzino protagonista, specie quando si scopre che si infila in un "ginepraio" per non dare un dispiacere alla madre, se le dicesse la verità. Mi è sembrato un gesto di un'umanità incredibile, e la scena della donna in bagno che piange dalla contentezza mi ha quasi commosso. L'entrata in scena della sorella pensavo fosse fine a se stessa, o che si risolvesse di lì a pochi capitoli. Invece Ammanniti la ritrae in tutto il suo malessere esistenziale e le conferisce una sensibilità e un'umanità nei confronti del fratello nonostante la vita che ha condotto fino allora l'abbia apparentemente inaridita e resa prevenuta, acida, rancorosa nei confronti del padre. Ho trovato la scena finale - che molti avranno liquidato come banale o scontata - molto toccante.

P.s: dissento da chi sostiene che avrebbe dovuto essere più lungo. E' perfetto così, se fosse stato più lungo sarebbe scaduto inevitabilmente.
 

nitina

New member
Io adoro Ammaniti. E anche secondo me questo romanzo non doveva dilungarsi di più. La storia è questa ed è stata raccontata...eventuali aggiunte sarebbero state superflue e avrebbero fatto calare di potenza l'equilibrio che lo scrittore ha creato tra le sue righe.
Colpiscono nel contempola semplicità e la drammaticità .
Quello che più apprezzo in assoluto è il suo stile.
Ho visto anche il film...
ma come mi succede sempre, ho preferito il libro :)
 
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