asiul
New member
Prima di tutto una breve premessa:
questo topic non ha nulla a che vedere con quanto accaduto in questo forum. Ho già espresso la mia opinione che sposa pienamente quanto detto da Zefiro. Pertanto inviterei a non continuare la discussione anche qui.
Detto ciò…
Vediamo di capire cosa s’intenda per:
"Satira dal latino Sàtira e più ant. Sàtura che vuolsi derivi da Sàtura (sottint.lanx, piatto ), che significò un manicaretto, riempito di frutti d’ogni maniera, che si offriva ogni anno agli dei, e traslativamente miscuglio, da Sàtur saturo, ripieno e per vero in origine si disse Sàtira una specie di dramma in cui erano mischiate musica, parole e danze, o, come altri insegna, una poesia sorta dalle improvvisazioni nelle rappresentazioni dei mimi tutti propri dei Romani, la quale versava intorno a vari oggetti d’argomento etico o storico; e solo di poi significò poesia motteggevole derivata a poco a poco dal primo genere, nella quale si rappresentavano con arguzia e con amarezza passioni e pregiudizi, stoltezze e vizi degli uomini e si ponevano in ridicolo.
Altri connette questa voce al gr Sàtyros satiro, forse perché l’uomo avvinazzato, come di solito i petulanti seguaci di Bacco, tende allo scherno pungente e sguaiato; però questa ipotesi non è da seguirsi, tanto più il greco idioma non ha questo vocabolo, che è tutto romano.
Componimento diretto a frustare e deridere i difetti degli uomini;Censura beffarda.
Deriv.Satireggiare e Satirizzare= pungere o mettere in derisione con satire."
"Censura lat. Censùra da Cénseo valuto, stimo. Così detto l’ufficio del censore nell’antica Roma ed anche l’Esame che quel magistrato aveva diritto di fare sulla condotta dei cittadini per infliggere biasimo a quelli di sregolato costume. Oggi vale critica o Riprensione in genere, specialmente in relazione a scritti; ed è anche Sorta di pena ecclesiastica imposta da canoni o dal papa a coloro, che non obbediscono alle leggi della chiesa."
Diritto di difesa ovvero il diritto riconosciuto all’imputato nel diritto processuale penale. In Giurisprudenza, si verifica con il diritto /dovere di avere un difensore e con la titolarità dell’imputato a scegliere l’ argomentazione (tesi) sulla quale dibattere la propria posizione.
Queste le descrizioni…
Ora vorrei sapere quali siano per voi i limiti della satira, quali quelli della censura in virtù del diritto di ognuno di difendere le proprie idee, ragioni...
e vorrei, inoltre, aprire una discussione su quanto avviene nel mondo odierno e perché no in quello passato.
Per cominciare ricordo che ogni puntata dello show di Luttazzi (Satyricon ) cominciava con questa frase:
“Attenzione!
Il programma che sta per andare in onda contiene fellatio, cunnilingus, masturbazione, feci, urina, sadomasochismo, Bruno Vespa e qualsiasi altra cosa la fetida mente di Daniele Luttazzi abbia fermentato in quest'ultimo periodo. Il suo linguaggio esplicito è fatto apposta per turbare gli imbecilli. A tutti gli altri, buon divertimento.”
La satira di Luttazzi venne definita un «umorismo inquinante» e lui escluso dalla tv pubblica e dalle reti Mediaset.
È un esempio (se volete portatene altri) per chiedervi:
Quali sono, se ce ne sono, i limiti della satira, può davvero essere inquinante? È una forma di diritto di difesa?
E per contro …
Quali sono i limiti della censura, ha questa diritto di esistere quando è di satira che parliamo?
e ancora...
Quando secondo voi deve e/o può essere usata la satira? E quando se ne abusa?
Queste ed altre, tutte quelle che mi verranno in mente in corso di discussione, le domande che vorrei sottoporvi.:wink:
questo topic non ha nulla a che vedere con quanto accaduto in questo forum. Ho già espresso la mia opinione che sposa pienamente quanto detto da Zefiro. Pertanto inviterei a non continuare la discussione anche qui.
Detto ciò…
Vediamo di capire cosa s’intenda per:
"Satira dal latino Sàtira e più ant. Sàtura che vuolsi derivi da Sàtura (sottint.lanx, piatto ), che significò un manicaretto, riempito di frutti d’ogni maniera, che si offriva ogni anno agli dei, e traslativamente miscuglio, da Sàtur saturo, ripieno e per vero in origine si disse Sàtira una specie di dramma in cui erano mischiate musica, parole e danze, o, come altri insegna, una poesia sorta dalle improvvisazioni nelle rappresentazioni dei mimi tutti propri dei Romani, la quale versava intorno a vari oggetti d’argomento etico o storico; e solo di poi significò poesia motteggevole derivata a poco a poco dal primo genere, nella quale si rappresentavano con arguzia e con amarezza passioni e pregiudizi, stoltezze e vizi degli uomini e si ponevano in ridicolo.
Altri connette questa voce al gr Sàtyros satiro, forse perché l’uomo avvinazzato, come di solito i petulanti seguaci di Bacco, tende allo scherno pungente e sguaiato; però questa ipotesi non è da seguirsi, tanto più il greco idioma non ha questo vocabolo, che è tutto romano.
Componimento diretto a frustare e deridere i difetti degli uomini;Censura beffarda.
Deriv.Satireggiare e Satirizzare= pungere o mettere in derisione con satire."
"Censura lat. Censùra da Cénseo valuto, stimo. Così detto l’ufficio del censore nell’antica Roma ed anche l’Esame che quel magistrato aveva diritto di fare sulla condotta dei cittadini per infliggere biasimo a quelli di sregolato costume. Oggi vale critica o Riprensione in genere, specialmente in relazione a scritti; ed è anche Sorta di pena ecclesiastica imposta da canoni o dal papa a coloro, che non obbediscono alle leggi della chiesa."
Diritto di difesa ovvero il diritto riconosciuto all’imputato nel diritto processuale penale. In Giurisprudenza, si verifica con il diritto /dovere di avere un difensore e con la titolarità dell’imputato a scegliere l’ argomentazione (tesi) sulla quale dibattere la propria posizione.
Queste le descrizioni…
Ora vorrei sapere quali siano per voi i limiti della satira, quali quelli della censura in virtù del diritto di ognuno di difendere le proprie idee, ragioni...
e vorrei, inoltre, aprire una discussione su quanto avviene nel mondo odierno e perché no in quello passato.
Per cominciare ricordo che ogni puntata dello show di Luttazzi (Satyricon ) cominciava con questa frase:
“Attenzione!
Il programma che sta per andare in onda contiene fellatio, cunnilingus, masturbazione, feci, urina, sadomasochismo, Bruno Vespa e qualsiasi altra cosa la fetida mente di Daniele Luttazzi abbia fermentato in quest'ultimo periodo. Il suo linguaggio esplicito è fatto apposta per turbare gli imbecilli. A tutti gli altri, buon divertimento.”
La satira di Luttazzi venne definita un «umorismo inquinante» e lui escluso dalla tv pubblica e dalle reti Mediaset.
È un esempio (se volete portatene altri) per chiedervi:
Quali sono, se ce ne sono, i limiti della satira, può davvero essere inquinante? È una forma di diritto di difesa?
E per contro …
Quali sono i limiti della censura, ha questa diritto di esistere quando è di satira che parliamo?
e ancora...
Quando secondo voi deve e/o può essere usata la satira? E quando se ne abusa?
Queste ed altre, tutte quelle che mi verranno in mente in corso di discussione, le domande che vorrei sottoporvi.:wink:
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