Storia di una Storia della filosofia abortita

Dallolio

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Luciano De Crescenzo scrisse con buona competenza e con riflessioni personali la storia della filosofia greca, senza sacrificarsi per quanto riguardava Parmenide ma in generale trattando il tutto in modo personale e inrelligente (un'altra opera simile, ma scritta con ben altre conoscenze) è quella di Russel che, con lo stesso stile divertito e ironico, in ogni caso leggero, riesce a tener avvinto il lettore. De Crescenza continuo su quel livello con il libretto su Socrate e quello su Eraclito, molto più rimeditato, analizzato e vissuto, tale da essere a mio avviso considerato il miglior libro mai scritto su questo pensatore, specialmente nella "autobiografia" di Eraclito... divretentissima e sconvolgente.
Da qui in avanti il progetto della storia della filosofia complea inizia già a inctinarsi paurosamente: il libro sulla filosofia medievale per quanto ancora leggibile, presenta già manchevolezze, imprecisioni... un'opera comunque accettabile.
Qualche simpatica trovata De Crescenzo l'ha avuta anche nella filosofia del Rinascimento (volume 4) ma i pensieri dei filosofi sno stringati, si solito di due paginette, senza reale approfondimento.
Il volume 5 disastro totale: i filosofi vengono affrontati senza alcuna competenza, completezza, quasi per sentito dire, senza cercare nemmeno di chiarire qualche semplice concetto come faceva in precedenza.
E dire cge raccogliere tutto il corpus filosofico sarebbe stato molto formativo perchè le prime opere di filosofia antica erano opere di grande pregio e non di meno anche gli approndimenti che ha dedicato a tre pensatori, e cioè Socrate, Eraclito e Senenca (Il tempo e la felicità). De Crescenzo da qui dimostra di aver fatto uno sforzo sugli antichi ma non altrettanto sui moderni, che sono unìo peggio dell'altro.
Ma prima che lo dessero ale stampe nessuno si accorse che l'ultimo volume era da buttare?
Rivoglio il mio De Crescenzo di quando ero piccolo e scoprì la filosofia.
 
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