Opinioni sull'Islam

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Ho aperto questa discussione perchè si è iniziato a parlare sull'Islam nel 3d dedicato alla Fallaci ed è diventato un argomento a sè che forse merita maggior visibilità.
Gli autori dei commenti possono copincollare qui le loro opinioni così da ripartire con la discussione, io non sposto nulla perchè con la religione ci vado cauta, da brava agnostica preferisco astenermi, caso mai entro a discussione inoltrata. :)
 

sergio Rufo

New member
Islam? Cattolicesimo?

Cosa sono?
Non credo affatto che queste due religioni siano ancora tali. O almeno non lo sono affatto nello scontro Occidente Islam.
La questione e' una sola: potere e politica economica.

Questa lotta si trasla nel quotidiano tra un crocifisso o un velo: il cristiano pretende il suo, il mussulmano pure. Ma questa e' una guerra tra poveri.

La struttura di questo scontro culturale e' piu' profonda e nello stesso tempo piu' superficiale: potere, solo potere.
Islam e Cattolicesimo: sono diventate le stesse identica cosa.
 
Se si parla della Fallaci , almeno nell'ultima versione, e' inevitabile definirla instabile, un poco andata a male. Direi intollerante nella massima misura.
Quell'intolleranza che e' tipica dell'occidente dal 500 in poi.
Il Cattolicesimo nel continente Sudamericano si comporto' in modo talebano: piu' che estremista.
Nel 700 /800, l'intero mondo occidentale europeo si diede al suo sport preferito: schiavizzo' e poi colonizzo' meta' oriente. Basti pensare all'inghilterra Vittoriana o alla piu' piccola Olanda. Il problema in europa era: cosa colonizziamo? Altrimenti detto:cosa derubiamo?
Infine in tempi molto piu' recenti potenze o culture sempre occidentali hanno sfruttato il mondo islamico per sviluppare la propria connessione per la vendita di armamenti.
Tutto questo in nome prima della religione, poi del commercio, poi del progresso, ora della democrazia.
La Fallaci, si dimentico' di tutto questo e diede di se' la sua peggior immagine nelle ultime pagine da lei scritte.

Non mi scandalizzerei che questa colonizzazione si capovolgesse, ma di certo il pizzaiolo egiziano o iraniano sotto casa mia, non ha nessuna responsabilita'.:D

Riporto il post di Sergio, scritto ---> qui perchè puntuale e preciso. Tocca molti punti interessanti su cui riflettere e su cui si può discutere.

Questo post che centra perfettamente la questione, strumentalmente religiosa, delle colonizzazioni.
Diciamo che, chi sa la storia, può prendere spunto dalle strategie citate da Sergio per meglio comprendere come si arriva alla "guerra fredda" dei giorni nostri.
Non ho usato questa definizione a caso; caduta la contrapposizione est/ovest - che ha preso altre strade, come quella della caccia alle risorse energetiche - urgeva il nemico. Abbiamo migliaia di documenti da poter studiare, pro e contro naturalmente, che hanno come base questo concetto: l'occidentalizzazione globale.
Non ho usato, volutamente, il termine globalizzazione perchè ritengo che la riflessione possa passare dall'analisi degli aspetti meramente economici a quelli geopolitici.
Quali strategie, quali scenari, quali politiche sociali si sono sviluppate nei vari territori per poter controllare risorse e comportamenti per il consumo?

Ecco, secondo me, è qui che si pone - mal posta, peraltro - la questione islamica.
Una guerra creata, da entrambi i fronti, per attuare strategie egemoniche.

Il crocifisso, le moschee, i veli non sono altro che canali di facile presa, strumenti per veicolare coscienze che giustifichino la contrapposizione culturale in atto.
 
Per "guerra fredda" dei giorni nostri intendo stessa strategia usata ai tempi della guerra fredda (USA/URSS) ma attualizzata secondo altri obiettivi, non solo di egemonia economica ma di egemonia culturale. Quindi, la religione come canale preferenziale, ma non il solo.
 

fabiog

New member
Ho espresso in altri post, tra cui quello su Stasburgo, la mia opinione su Islam e mussulmani ed è quella di ritenere questa religione come ancora profondamente pericolosa e guerresca. Non la ritengo capace di integrazione e tanto meno ritengo capaci o vogliosi di integrazione i mussulmani , se non tutti almeno una grande maggioranza.
L'Islam da sempre ha cercato la guerra con l'Occidente , da sempre ha cercato di imporre il suo credo ed il suo vivere, esattamente da tre anni dopo la morte del loro Profeta Maometto, l'Islam ha iniziato un sistematico attacco all'Europa e alla tradizione cristiana. Nel 638 conquistano Gerusalemme e il Santo Sepolcro, nel 640 conquistano Persia e Armenia, attaccano poi il l'Egitto ( cristiano ), nel 688 assediarono Costantinopoli. Nel 711 sbarcarono nella penisola iberica,nel 732 in Francia, nel 827 in Sicilia. Assalirono gran parte delle città italiane , irruppero in Roma, saccheggiarono San Pietro e San Paolo. Nei secoli gli attacchi si susseguirono : assedi a Costantinopoli nel 1453, conquista di Atene e altri piacevoli attacchi. Il sogno di creare uno Stato Mussulmano si infranse con l'assedio di Vienna del 1683, ma si infranse non finì affatto.
Certo si può obiettare che neanche la Chiesa Cattolica o cmq il Cristianesimo fu da meno , ma si trascurano alcuni particolari : la prima crociata fù nel 1095 e quindi molto tempo dopo i primi attacchi, fu una risposta difensiva a questi attacchi. Aspetto essenzialmente importante è quello che poi all'interno del Cristanesimo e anche all'interno del cattolicesimo abbiamo avuto dell'analisi critica, abbiamo avuto chi si oppose agli orrori dell'Inquisizione, abbiamo avuto movimenti filososfici e culturali che hanno aiutato un cammino; cammino che a seconda delle opinioni può essere anche stato lento, ma un cammino c'è stato, non mi sembra di vedere altrettanto nell'Islam.
Qualcuno ci ha tentato certo, qualcuno ha provato a farne una denuncia ( mi viene in mente Salman Rushdie ), ma di certo non si può parlare di un grande progresso e questo perchè l'Islam è una religione fondalmentalment chiusa, di conquista, intollerante.
Per l'Islam e gran parte degli islamici è inconcepibile pensare a uno Stato separato dalla religione, incncepibile pensare ad una integrazione. Prendo esempio di due Sure :
1) Allah non permette ai suoi fedeli di fare amicizia con gli infedeli. L'amicizia produce affetto, attrazione spirituale. Inclina verso la morale e il modo di vivere degli infedeli, e le idee degli infedeli sono contarie alla Sharia. Conducono alla perdita dell'Indipendenza, dell'egemonia mirano a sormontarci. E l'Islam sormonta. Nonsi fa sormontare
2) Non siate deboli con il nemico. Non invitatelo alla pace. Specialmente mentre avete il sopravvento. Uccidete gli infedeli ovunque si trovino. Assediateli, combatteteli con tranelli.
Riporto poi una dichiarazione di Boumedienne, l'uomo che tre anni dopo l'indipendenza dell'Algeria aveva spodestato Ben Bella, davanti all'assmblea delle Nazioni Unite disse :
"Un giorno miloni di uomini abbandoneranno l'emisfero sud per irrompere nell'emisfero nord. E non certo da amici. Perchè vi irromperanno per conquistarlo, e lo conquisteranno popolandolo coi loro figli. Sarà il ventre delle nostr donne a darci la vittoria "
E purtroppo sembra che per ora abbia ragione.
Continuerò prossimamente il mio intervento
 

sergio Rufo

New member
Quello che dici e' , in un certo senso, una tesi sostenibile ma tieni conto di un paio di cose.
Innanzitutto quando sostieni che nel Cristianesimo , o comunque nella cultura occidentale, vi e' stato una forma di progresso intesa come critica interna ed opposizione mentre nell'Islam questo non e' avvenuto, presupponi una cosa certa o quasi scontata: che noi conosciamo altrettanto bene tutto il movimento secolare dialettico della cultura e religione mussulmana.
Io non mi sento di dire questo: mentre conosciamo benissimo , per retaggio educativo, la nostra cultura, la nostra filosofia, il nostro cammino tradizionale ( ed anche qui bisognerebbe fare una sorta di revisionismo storico) , non possiamo , a mio parere, dire di avere una conoscenza altrettanto approfondita del cammino o "sentiero" Islamico.
Questa non reciproca conoscenza, va da se', ha sempre impedito un avvicinamento filosofico tra le due culture e le due religioni sempre che questo, in ultima analisi, possa ritenersi funzionale ad una integrazione ambivalente quando il nocciolo della questione e' ben altro.
In secondo luogo: la cronologia delle date.
L'occidente usurpatore ed imperialista nasce 2750 anni fa ed incomincio' ad esercitare un certo modo di pensare, d'imporsi, di " conquistare".
Tutto la concezione Occidentale , infatti, nasce con i Romani perche' e' con loro che albeggia e prende luce un pensiero esistenziale inteso ad una manifestazione di potenza, di espansionismo militare, politico, economico.
Due considerazioni veloci: e' difficilisimo in due righe potere spiegare cosa s'intende dire con questo.
L'espansione occidentale e' - se mi permetti - quasi un parallelo ontico di una metafisica dell'essere di origine Greca: e' un "destino" in un certo senso.
Il Cristianesimo, infine, e' una religione ebraica e gia' questo "ebraismo" la dice lunga.

Ti dico subito una cosa , a scanso di equivoci: io non parteggio ne' per una parte neì per l'altra. Anzi, come ho gia' detto altrove, ritengo questo problema , un problema non solo storico, ma bensi' noioso.
Noioso perche' si vuole combattere una dialettica storica imprenscindibile data la sua quasi necessita'.
Sostengo che il materialismo storico ( di stampo quasi Hegeliano ) e' ben al di la' del " progresso umano", quel progressimo per altro inficiato in se' medesimo dall'operare umano millennario.
Se le religioni , islamica o cristiana; se la morale universale; se la coesione tra le civilta'; se , insomma, tutto il gridare ed urlare millenario della conoscenza - a tutte le latitudini del mondo - fossero veramente un senso " innato" nella storia per il compimento di un mondo perfetto , non si spiega allora, come mai da sempre si debba da una parte e dall'altra imporselo come uno scopo, un dovere, un imperativo.
Se badi bene ad alcune cose te ne accorgerai: da duemila anni si dicono sempre le stesse identiche cose e da duemila anni a questa parte il " potere" e' sempre stato la molla principe di ogni cultura, di ogni religione, di ogni filosofia sociale e politica.
E sempre sara' cosi'.

Ma ti ripeto: non parteggio ne' per l'islamismo, ne' per il cristianesimo. M'interessa la loro fenomenologia.
 
A me non sembra tanto fredda come guerra. Ci sono migliaia di morti da entrambe le parti.

FabioG, mi permetto di postare qualche altra cosa:

"Similmente anche le donne nel loro vestire decente, si ornino di verecondia e modestia, non con i capelli arricciati, né con oro, o perle , o con vestimenta preziosi"
" La donna impari in silenzio con tutta dipendenza"
"Non permetto alla donna il fare da maestra, ne il dominar sopra l'uomo; ma che stia cheta"
"Le donne siano soggette ai loro mariti come al Signore"

“Se dunque una donna non vuol mettersi il velo, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra.
L'uomo non deve coprirsi il capo, essendo immagine e gloria di Dio, mentre la donna è gloria dell'uomo. Poiché non l'uomo deriva dalla donna ma la donna dall'uomo; nè l'uomo fu creato per la donna ma la donna per l'uomo. Per questo la donna deve portare un segno di dipendenza sul capo”.
“O forse ignorate, fratelli - parlo a gente esperta di legge - che la legge ha potere sull'uomo solo per il tempo in cui egli vive?
La donna sposata, infatti, è legata dalla legge al marito finché egli vive; ma se il marito muore, è libera dalla legge che la lega al marito.”
“Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.”
 

fabiog

New member
E' vero che molto probabilmente non si conosce se lo stesso " cammino " si è svolto anche nell'Islam, ma può essere altrettanto vero che probabilmente questo cammino in gran parte non si è voluto far arrivare a noi o forse è stato talmente legato a pochi individui spesso esuli da non aver portato agrandi risultati.
Personalmente cerco di basarmi su quello che spesso vedo nel comportamento islamico e sui fatti presenti. Al momento attuale ritengo, come detto sopra, che l'Islam sia fortemente legato alla sharia e al voler un forte legame Stato e Religione, vedo una religione e i suoi membri disposti a rinnegare la musica ( infatti sono accettati solo canti religiosi ), a sottomettere la donna, a rifiutare qualunque contradditorio. Certo può anche essere che non siano la maggioranza, ma certamente sono quelli che comandano e gli altri si adeguano o per paura o, molto probabilmente, per comodità e per convinzione. Vorrei riproporre qualche esempio : ricordiamo il caso delle famose vignette su Maometto ? Un popolo con un minimo di senso democratico avrebbe contestato il tutto tramite la dialettica, tramite un confronto ; nel loro caso abbiamo avuto aggressioni alle ambasciate, minacce di morte per il vignettista. Non mi sembra di aver notato, da parte occidentale o cmq italiana, lo stesso atteggiamento quando un mussulmano si permise di andare in tv a maltrattare e deridere il crocefisso, salvo poi far ricoverare sua madre in un ospedale italiano ( buttando però il crocefisso della stanza giù dalla finestra ).
Vorrei anche toccare il discorso moschee. Forse sarà vero che dichiarare che tutte le moschee sono scuole di terrorismo sarà riduttivo, ma è anche vero che non fanno niente per sembrare diverse. Nel 1989 l'imam di Torino dichiarò giusta la jihad, dopo l'11 settembre quello di Bologna incolpò l'America e Israele dell'attentato. Molti terroristi dell'11 settembre frequentavano moschee, lo stesso mussulmano che tentò un aggressione alla caserma di Milano ( piccola cosa ) era nel servizio di sicurezza del ramadan. E' mai possibile che quell'Islam moderato che tanti suoi difensori acclamano non sia in grado di controllare i suoi fedeli ? si potrà obiettare che all'interno di una comunità non si può controllare tutti o che magari erano solo una minoranza, ma ricordo che basta un terrorista all'interno della comunità per fare un attentato. Se una moschea ospita un terrorista le soluzioni sono solo due : o qualcuno lo ha fatto entrare e dà protezione o chi è all'interno è uno stupido che non conosce i suoi fedeli e i nuov arrivati, in ogni caso , collusione o stupidità, la cosa è grave e deve far ben riflettere prima di poter concedere a occhi chiusi l'apertura di una moschea e le sue celebrazioni
 

sergio Rufo

New member
Ok, gli esempi che porti non fanno una grinza, potrei essere d'accordo con te.
Se avessimo un mussulamno qui tra noi nel forum, probabilmente risponderebbe al tuo post con una serie di esempi ai quali noi faremmo fatica a rispondere. Potremmo negarne qualcuno mentre per altri dovremmo ammetterne l'indiscutibilita' di essi.
Io credo che dovremmo entrambi ( l'occidentale e il mussulmano) ricordarci che qualsiasi nostra interpretazione dei fatti storici, religiosii, filosofici, inerenti alle due culture, sono ad ogni modo, espressi e codificati su un " nostro" metro di giudizio.
Per "nostro" intendo dire il nostro modo abituale di leggere e vedere il mondo.
Quale punto e' in comune tra queste due culture che si sono avviate nei secoli a divenire le due predominanti? e' il " potere" il denominatore comune.
Sul concetto di " potere " si e' calata come una maschera colossale, una guerra di palcoscenico fitta di una pletora di " pretestuosi" principii sia di ordine morale, sia di ordine sociale. E ci hanno fatto credere che la differenza culturale che innesca tale guerra sia l'unico motivo scatenante. Noi siamo piu' civili di loro, secondo il nostro metro, loro lo sono piu' di noi secondo il loro metro.
Come ben dici tu, la maggioranza delle due parti si e' riversata in questo vicolo cieco: il cristiano di Segrate si arrabbia per il suo crocefisso, il mussulmano di Rabat per la sua moschea.
Da qui' l'odio; da qui il mancato riconoscimento individuale dell'altro; da qui il disconoscimento di una cultura reciprocamente diversa laddove per disconoscimento s'intende il sorgere di una forma di razzismo.
Tutto questo porta ad una sempre maggiore recrudescenza di quell'incomprensione che e' alla base del non riconoscimento.
Vedi il problema e' uno: l'individuo sia mussulmano sia cattolico cristiano deve smettere, per il suo stesso bene, di ragionare ( ed essere strumentalizzato da un gioco di potere) idealmente, ideologicamente: questo e' il grande male di cui il " potere" si serve e che inocula nell'individuo facendogli credere e gridare " noi noi noi !", " loro loro loro!" ottenendo l'annebbiamento totale e completo di una coscienza individuale che abbatterebbe le differenze tra un occidentale e un islamico perche' entrambi si riconoscerebbero, in primo luogo, come uomo con un altro uomo.
Poi potrebbero farsi lo stesso la guerra ma per motivi piu' profondi ed esistenziali.

Definisco questo reciproco ottenebramento individuale come il vero motivo scatenante in questo pseudo confronto.
Ecco perche' Cristianesimo ed Islamismo sono la stessa faccia del grande male: l'ideale come pretesto di potere.
 
Completamente d'accordo con il discorso di Sergio, una riflessione che va più a fondo e che pochi sono in grado di comprendere.

Scusa Fabiog, ma cos'è il servizio di sicurezza del Ramadam?!?
 

fabiog

New member
Sono pienamente d'accordo con te Sergio sul discorso del potere. Non credere che le mie negative opinioni sull'Islam siano frutto di una strenua difesa del Cristianesimo, non mi voglio contrapporre da cristiano contro l'islamico. La mia posizione è di chi profondamente non tollera qualunque forma di fondamentalismo religioso, qualunque discussione stile il mio Dio è meglio del tuo, ma è proprio per questo che non riesco a vedere del progresso nell'Islam , come detto lo vedo troppo vicino al fondamentalismo e non trovo che sia solo una questione di potere e basta nel loro caso. Lo spiegherò però un altra volta , ora devo chiudere :D
 

sergio Rufo

New member
Fabiog, ora sono un po' stanco e anch'io chiudo.
Se non hai letto Il Castello bianco di Pamuk, te lo consiglio ( edizioni Einaudi)
Mi piacerebbe sapere un tuo parere che se anche discordante dal mio, potrebbe esser un notevole spunto di riflessione.
Fammi sapere.

ciao
 
Ciò che ho postato era tratto dalle Lettere di San Paolo, dunque la concenzione della donna non era certo migliore nel Cristianesimo.

Un funzionario americano disse che la guerra contro il terrorismo era giusta,ma dopo aver iniziato in ordine alfabetico, bisognava continuare seguendo lo stesso ordine, e perciò toccava all'Arabia Saudita.

In Arabia Saudita è al potere dal 1700 la dinastia dei Saud che appoggia i wahabiti, una setta islamica rigorista, malvista in seno allo stesso Islam, almeno finora; dobbiamo ringraziare gli USA se la sua espansione sta andando dal Maghreb all'Indonesia.
Che l'Arabia galleggi sul petrolio è un dato di fatto, che gli USA ne siano i più diretti beneficiari, non è un segreto per nessuno, che la stessa Arabia finanzi la fantomatica " Al Qaeda " ed i vari gruppi appartenenti allo stesso ceppo può essere una novità per noi comuni mortali, ma non per l'Illicit Transaction Group della Cia, che poi il fiume di dollari provenienti dalla penisola arabica sia sempre in piena, in modo tale da render meno difficile chiudere gli occhi su questo pericoloso legame è un altro discorso.


Fin dal '79 anno della Rivoluzione Iraniana, i sauditi hanno fatto elargizioni consistenti, si parla di 70/90 miliardi di $ in circa 20aa, a un gruppo di esaltati che almeno in apparenza dovevano diffondere il verbo wahabita, ma che in realtà, salvo sporadiche eccezioni, una di queste la costruzione della moschea di Roma (ecco il pericolo, io ti do i soldi per la costruzione e tu predichi quello che dico io), convogliavano questo denaro nella creazione di una rete terroristica, chiamatela Al Qaeda, Hamas, Brigate Al Aqsa etc. (non a caso lascio fuori gli Hezbollah libanesi e l'esercito del Mahdi di Moqtada Al Sadr). I sauditi hanno potuto agire indisturbati grazie alle enormi elargizioni che facevano a funzionari americani e ad agenti CIA, i quali sapevano, ma si guardavano bene dal rivelarlo al mondo. E così dopo la fine dell'invasione afgana da parte dell'URSS nel 92, i guerriglieri figliocci di Bin Laden (uso il suo nome per convenzione, ma non credo che un uomo malato, in dialisi e che vive come un animale nelle grotte afgane o pachistane sia in grado di coordinare tale vasto movimento) hanno fatto la loro terribile comparsa nelle zone più calde del pianeta: Algeria, Bosnia, Timor Est, Filippine , Cecenia, Kashmir. I soldi arrivano in questi punti mediante apertura di sedi d'enti di beneficenza islamica, Lega Mondiale dei Musulmani, Assistenza islamica internazionale etc.... I primi ad accorgersi di come venivano spesi questi soldi furono i francesi nel 1994 in Algeria, FIS e GIA dove prendevano tutti quei soldi?; seguiti dal braccio sionista americano che su pressione d'Israele s'è interrogata su dove Yassin si approvvigionasse per finanziare Hamas. Nel 1996 la CIA raccoglie le prove di un coinvolgimento della famiglia reale saudita con i gruppi terroristici, seppur difficile negare l'evidenza, la questione viene messa a tacere, in fondo pensano le menti di Washington "Il terrorismo non ci tocca direttamente ed anzi facciamo buoni affari (vedi intervento in Bosnia, vendita di armi in Kashmir)", addirittura nonostante le proteste russe che vorrebbero che gli USA bloccassero il Pipeline di dollari che dall'Arabia arriva alla Cecenia, gli USA fanno orecchie da mercanti. In America molti si accorgono di questo stato di cose, potrei citarvi molti esempi di inchieste insabbiate, o meglio affogate in un mare di dollari, appena si arriva lontanamente a sospettare dei sauditi. Un esempio su tutti gli altri, se volete vi posso consigliare un libro, il caso è quello del Carlyle Group, che ha fatto miliardi di dollari con i sauditi, i suoi consulenti erano Bush sr, James Baker ex segretario di stato, e Frank Carlucci ex ministro della difesa. Le cose cambiano nel 1998 con gli attentati in Kenya ed in Tanzania alle ambasciate americane; gli agenti CIA scoprono che il patrimonio personale di Bin Laden s'è prosciugato subito dopo gli attentati in Africa, la domanda è dunque:- Da dove arrivano i soldi per gli attentati ?- La risposta l'hanno sempre conosciuta : dagli enti di beneficenza e dai privati sauditi. Nel 1999 il vice presidente Al Gore decide d'intervenire, e minaccia Riad di congelare conti bancari e fonti di reddito dei fiancheggiatori sauditi siano essi pubblici o privati. L'Arabia mostra segni di nervosismo, ma tutto si sistema con l'elezione di George W. e della sua cricca, il ministro del Tesoro O'Neill, blocca i controlli avviati sui flussi di denaro e boccia alcune proposte in quel senso. Si cerca di salvare capra e cavoli (sicurezza nazionale e petroldollari), ma l'11 settembre 2001, rimette tutto in discussione, i terroristi del commando suicida sono quasi tutti sauditi, ma si attacca l'Afganistan e l'Iraq; i legami dell'Arabia con il terrorismo sono lampanti, ma ci si giustifica parlando di negligenza e non di complicità. Chiedetelo ai parenti delle vittime del terrorismo se sono d'accordo.Bisognerbbe intervenire sull'Arabia Saudita, ovviamente non militarmente, si fà molto più male mettendo le mani sul portafoglio, ma non credo che gli USA vogliano davvero intervenire.

La contrapposizione religiosa esiste dalla nascita di Maometto, ma come detto prima di me, la vera lotta è per il potere e per i soldi.
 

sergio Rufo

New member
Certamente le infiltrazioni degli Usa in medioriente e nelle sacche petrolifere e finanziarie sono accertatissime. In quelle terroristiche , poi, sono sicure.
Ricordiamo un piccolo episodio: il terrorismo nero anni 80, dopo quello rosso, fu finanziato ed orchestrato dagli Usa con la Democrazia Cristiana e con i servizi segreti italiani e il Mossad: una pista credibilissima per dimostare come tutto il terrorismo mondiale sia " controllato" dagli Usa o almeno in collaborazione con esso.
A testimonanza di questo ricordo le parole di Fioravanti ( da cui bisogna, comunque, prendere le dovutissime distanze in quanto terrorista nero) che hanno un profondo senso:" Noi ci siamo scannati su Evola e Trozskj e alla fine hanno vinto le massaie"
Ovvero: la cultura statunitense che ha imboccato e indottrinato le masse i nome della democrazia e della difesa dei diritti umani. ( quando fa comodo).

Gli USA sono il grande Mangiafuoco di tutta la politica internazionale. Israele? non parliamone.

La cosione tra questi due poteri ( Usa e Medioriente) e' una sovrastruttura evidente: finita la spartizione del mondo geofinanziario avranno una sola via d'uscita che per altro si sta gia' verificando: lo scontro frontale, cane mangia cane.
 

franceska

CON LA "C"
Un terzo DIO​
Credo che le tesi di Huntington sullo “scontro di civiltà”, attaccate da alcuni e festeggiate da altri al momento della loro comparsa, meriterebbero adesso uno studio più attento e meno appassionato. Ci siamo abituati all’idea che la cultura sia una sorta di panacea universale e che gli scambi culturali siano il miglior cammino verso la soluzione dei conflitti. Sono meno ottimista. Credo che solo un’espressa e attiva volontà di pace potrebbe aprire la porta a questo flusso culturale multidirezionale, senza intento di dominio da una qualsiasi delle sue parti. Una tale volontà potrebbe forse esistere da qualche parte, ma non i mezzi per concretizzarla. Cristianesimo e islamismo continuano a comportarsi come inconciliabili fratelli nemici incapaci di giungere all’auspicato patto di non aggressione che forse arrecherebbe un po’ di pace nel mondo. Orbene, giacché abbiamo inventato Dio e Allah, con i ben noti risultati disastrosi, la soluzione sarebbe forse creare un terzo dio con poteri sufficienti per obbligare gli impertinenti litiganti a deporre le armi e lasciare in pace l’umanità. E che poi quel terzo dio ci facesse il favore di ritirarsi dalla scena in cui si sta svolgendo la tragedia di un inventore, l’uomo, schiavizzato dalla sua stessa creazione, dio. E’ molto più probabile, però, che non vi sia rimedio e che le civiltà continuino a scontrarsi le une con le altre.
Da: “L’ULTIMO QUADERNO” di José Saramago
 

Mizar

Alfaheimr
Mi compiaccio per due elementi, a mio vedere, felici.

Elemento A
La acutezza e profondità delle vostre elucubrazioni tutte (a partire da sergio, passando per j.,B.E., fabio,e fra. [non sono ironico]. Concordo, a mio modo, con la sostanza di ogni vostro post.

Elemento B
L'avatar di Baldassarre: grande Roger!


Aggiungo solo che la Legge di molti stati islamici è, di fatto, crucialmente condizionata dalla "legge divina". Ciò è incontestabile. Come è incontestabile la crudeltà, agli occhi di un occidentale, di molti dei loro ordinamenti penali. Potremo provar riprezzo o propendere per una esaltazione dei localismi. A me, personaliter, frega 'na mazza.
 

fabiog

New member
Completamente d'accordo con il discorso di Sergio, una riflessione che va più a fondo e che pochi sono in grado di comprendere.

Scusa Fabiog, ma cos'è il servizio di sicurezza del Ramadam?!?

Scusa il ritardo nella risposta. Il servizio di sicurezza è quello che si trova nell' ultimo giorno del Ramadam almeno qua a Milano fuori dal Palasharp, almeno eracosì fino a quello dell'anno scorso non so per quello di quest'anno.
L'ultimo giorno del Ramadam era stato concesso il palazzetto del Palasharp per la grande preghiera finale, fuori dal palazzetto era stato costituito un vero e proprio cordone di sicurezza fatto dai mussulmani per controllare chi entrava.
 

Yellow

New member
sarò breve e conciso...

trovo l'Islam totalmente stupito in quanto, come il cristinasimo/cattolicesimo, crea una barriera in più tra le diverse culture...ogni religione che pone un mattone tra due persone è stupida e gli avvenimenti del presente e del passato, come ricordato ce ne danno una prova...

che nel 2010 alcuni paesi debbano ancora riconoscersi in un dio tramite scritture (tra l'altro quasi mai lette (non so quanti cattolici/cristiani siano tali avendo letto la bibbia)) più o meno estremiste siano uno scandalo...e pensare quanto hanno fatto i grandi personaggi del passato per darci la libertà di pensiero che oggi dovremmo avere...
 

fabiog

New member
Sono abbastanza d'accordo con Sergio Rufo quando dice che è una questione di potere, ma credo che non sia solo potere, ma anche in buona parte una questione di ideologia, un ideologia , quella islamica, che vuole essere dominante . Ritengo che sia un errore pensare che tutto possa essere ridotto a potere e soldi , questo è un errore che purtroppo facciamo noi italiani e noi occidentali che in gran parte abbiamo dimenticato il valore delle ideologie e dimentichiamo troppo facilmente che invece c'è ancora gente che per imporre il suo credo è disposta ad uccidere, morire e distruggere.
Nel caso dell'Islam ritengo che poi l'imposizione dell'ideologia negli ultimi anni, soprattutto qui in Occidente e anche in Italia, venga pian piano imposta con furbizia e abilità ipocrita, con la complicità di una politica pavida e corrotta e di una Chiesa Cattolica altrettanto corrotta
 
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