Kaaberbol, Lene; Friis, Agnete - Il bambino nella valigia

Ira

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Il bambino nella valigia è il romanzo d’esordio delle due scrittrici danesi Lene Kaaberbol e Agnete Friis, autrici di numerosi libri per bambini e sensibili al tema dell’infanzia e dell’immigrazione clandestina. Si tratta di un thriller che lascia senza fiato e che dopo pochi mesi dalla sua pubblicazione è diventato un apprezzato bestseller. L’Accademia danese ha conferito a questo romanzo il premio Thriller dell’anno e le scrittrici sono arrivate finaliste persino al Glass Kay Award, uno dei premi letterari scandinavi più ambiti, vinti da scrittori del calibro di Stieg Larsson, Anders Roslund e Börge Hellström.

Il bambino nella valigia, in realtà, dovrebbe essere il primo di una trilogia con protagonista l’infermiera della Croce Rossa Nina Borg: il secondo romanzo della serie, intitolato Et stille umærkeligt drab, è in fase di lavorazione. Il bambino nella valigia, poi, è stato pubblicato in Italia da Fazi ed è uno dei protagonisti dei thriller dell’estate 2010.

Ambientato in Danimarca, nella bellissima Copenhagen, il romanzo ha come protagonista Nina Borg, infermiera impegnata professionalmente e socialmente nel campo dell’immigrazione clandestina e sensibile al problema del traffico illegale dei bambini. Nina Borg è sposata ed è madre di due bambini: il suo forte impegno lavorativo, però, la rendono una moglie distratta e una madre a volte poco affidabile che dimentica persino di andare a prendere i figli all’uscita della scuola. Purtroppo Nina non riesce a separare nettamente la vita domestica da quella lavorativa: la sua emotività e la sua sensibilità, infatti, spesso superano la sua razionalità, rendendola fragile e vulnerabile. Nina, però, è anche una donna che s’impegna al massimo nel suo lavoro e che fa di tutto per aiutare i più deboli e indifesi.

Un giorno come tanti Nina si reca alla Stazione centrale di Copenhagen per ritirare un bagaglio per conto di una sua collega. Subito, però, si rende conto che quel bagaglio ha qualcosa di strano. Decide di aprirlo e scopre che al suo interno è nascosto Mikas, un bambino di tre anni circa, drogato e privo di abiti, proveniente dall’Est europeo e fortunatamente ancora in vita.

Come molti altri bambini Mikas è vittima di traffici illegali che hanno come protagonisti bambini di ogni età provenienti dai paesi più poveri del mondo, venduti, prestati e barbaramente uccisi da trafficanti senza scrupoli. Nina è cosciente di tutto ciò e conosce bene anche le leggi danesi sull’immigrazione clandestina e sui bambini non accompagnati: senza il suo aiuto Mikas sarà inserito in uno dei tanti centri di accoglienza e lasciato a se stesso; forse potrebbe diventare lui stesso uno dei tanti bambini non accompagnati rapiti dai centri d’accoglienza e diventati invisibili.

Nina decide quindi di prendersi cura di Mikas da sola, di salvarlo da un futuro terribile e di riportarlo a casa, in Lituania, da sua madre senza chiedere aiuto alla polizia e alle istituzioni. Il loro viaggio, tuttavia, non sarà semplice: sovrastati da qualcuno più forte di loro, si troveranno intrappolati in un intreccio apparentemente senza via d’uscita che finirà per mettere a rischio le loro stesse vite.

L'ho iniziato e già dal terzo capitolo non ho potuto lasciarlo.
Il romanzo tocca così tanti aspetti del sociale che sicuramente interesserà anche chi non ama il thriller.
 
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Valuzza Baguette

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Jan Marquart vive con la moglie Anne e il figlio nel golfo dello JAmmerland,in Danimarca;Jan è molto ricco e dirige un azienda importante.
Jucas è un individuo losco,lavora per persone che gli fanno fare dei "lavoretti"e all'occorrenza sa essere spietato,non guarda in faccia nessuno pur di ottenere quello che vuole.
Sigita Ramoskiene vive a Vilnius in Lituania con il figlioletto Mikas di tre anni,è una madre amorevole,ma nel suo passato ci sono delle ombre,un fatto in particolare l'ha segnata per tutta la vita e il rimorso spesso torna a galla.
Nina Borg vive a Copenhagen ed è un infermiera in un centro della croce rossa dove si presta aiuto a persone disagiate e a immigrati clandestini.
Un giorno Sigita si risveglia in ospedale,ha un braccio rotto e nel suo stomaco hanno rinvenuto quantità esorbitanti di alcool,ma dove è Mikas?e perchè lei non ricorda nulla?
Cosa lega la vita di tutte queste persone?E perchè Nina è stata contattata da una vecchia amica che sembra in preda al panico e che la obbliga ad andare a ritirare una valigia chiusa dentro un armadietto alla stazione?
Un romanzo con una trama abbastanza articolata ma non particolarmente brillante,giunti a metà del libro infatti si riesce ad intuire chiaramente che cosa accadrà.
I personaggi non mi hanno fatta impazzire e non mi sono particolarmente immedesimata nemmeno in Sigita e nella sua disperazione al momento della scoperta della scomparsa del figlioletto.
Rimane comunque un romanzo leggibile,senza troppe pretese,scorrevole e abbastanza ben scritto.
Nel complesso per me una lettura non indimenticabile ma nemmeno una tragedia.
 
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