Lakhous, Amara - Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio

velmez

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Una sapiente miscela di satira di costume e romanzo giallo imperniato su una scoppiettante polifonia dialettale di gaddiana memoria (il Pasticciaccio sta sullo sfondo segreto della scena come un nume tutelare), la piccola folla multiculturale che anima le vicende di uno stabile a piazza Vittorio sorprende per la verità e la precisione dell'analisi antropologica, il brio e l'apparente leggerezza del racconto. A partire dall'omicidio di un losco personaggio soprannominato "il Gladiatore", si snoda un'indagine che ci consente di penetrare nell'universo del più multietnico dei quartieri di Roma: piazza Vittorio. L'autore, algerino di nascita e romano d'adozione, aveva pubblicato questo romanzo in Algeria con il titolo "Come farsi allattare dalla lupa senza che ti morda", riscrivendolo poi in italiano con l'attuale titolo.

Bellissimo, questo libro è di quelli che divori in 1 ora...
Sapiente, sarcastico, fine, intelligente!

"Io Hassan figlio di Mohammed il pesatore, io, Giovanni Leone de'Medici, circonciso per mano di un barbiere e battezzato per mano di un Papa, vengo oggi chiamato l'Africano, ma non sono africano, nè europeo, nè arabo... Sono figlio della strada, la mia patria è la carovana, la mia vita la più imprevedibile delle traversate". E' meraviglioso potersi liberare dalle catene dell'identità che ci portano alla rovina. Chi sono io? Chi sei? Chi sono? Sono domande inutili e stupide.


Se poi si legge la biografia dell'autore, il libro ti conquista al 100%
http://www.amaralakhous.com/biografia/

Ve lo consiglio vivamente!
 

Go daigo

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Libro consigliassimo. L'ho finito di leggere in meno di due ore,scorre via che è una bellezza. Conoscendo la realtà di piazza Vittorio sono riuscita ad immedesimarmi perfettamente nell'ambientazione multietnica rappresentata.L'autore ha pubblicato anche "Divorzio all'islamica a viale Marconi",libro che acquisterò sicuramente visto questo esordio scoppiettante.:)
 

velvet

Well-known member
Anche io ho apprezzato questo libro. Divertente, ben scritto, si legge facilmente e con piacere. I fatti sono narrati dal punto di vista di ogni personaggio, ognuno diverso dagli altri per caratterizzazione sociale e geografica e tutti incarnano una tipologia di persona che tutti abbiamo conosciuto almeno una volta, con la sua cultura, i suoi pregiudizi e luoghi comuni. Consigliato.
 

lettore marcovaldo

Well-known member
La parola "compassione" può essere definita con queste parole (prese da un dizionario):

Sentimento di pietà verso chi è infelice, verso i suoi dolori, le sue disgrazie, i suoi difetti [...] in senso più prossimo all'etimologia, il patire insieme ...

Questo è esattamente quanto fa il protagonista di questo breve romanzo. Lo descrivono così, in prima persona, alcuni di coloro che sono oggetto della sua cura e "compassione".
Qui una serie di personaggi si raccontano e indirettamente raccontano Amedeo, la persona che fa parte della loro vita.
Ho visto una intervista dell'autore, dove ricorda che da ragazzo era rimasto affascinato dalla visione dei film della commedia all'italiana. Aveva trovato punti di contatto tra la sua realtà (Algeria tra gli anni 70 e 80) e quella descritta nei film, scoprendo l'universalità di certi temi e sentimenti.
Il tono della commedia, di quel tipo di commedia, si può trovare facilmente in queste pagine.
Questo però non è soltanto un libro con spunti ironici e da libro "giallo". Offre alcune riflessioni più generali, su come percepiamo la sofferenza altrui e come possiamo reagire, nel bene o nel male, davanti ad essa.
 
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