Pessoa, Fernando - Il banchiere anarchico e altri racconti

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Il primo racconto,"Il banchiere anarchico",è un dialogo a due con protagonista il banchiere stesso che cerca di spiegare la propria anarchia teorica e pratica al suo interlocutore.
Difficile capire se le riflessioni e le argomentazioni riportate siano valide o meno :??.Teoricamente lo sembrano quasi,ma bisognerebbe poi provarle per rendersi conto del loro effettivo valore.
<<Sacrificare un piacere,il solo fatto di sacrificarlo,non è naturale;sacrificare un piacere per un altro,bè,questo è secondo natura:significa,fra due cose naturali,se non si possono avere entrambe,sceglierne una;il che va benissimo >>
<<Lavorando separati e per lo stesso fine anarchico abbiamo due vantaggi: quello dello sforzo congiunto e quello della non creazione di una nuova tirannia >>

Il secondo racconto,"Una cena molto originale",mi ha ricordato lo stile narrativo di Poe.Avevo subito capito in cosa consisteva l'originalità della cena,offerta dal presidente di una società gastronomica ai soci :mrgreen:.Un po' raccapricciante,ma,secondo me,fa sorridere lo stesso.

Nel terzo,"Il furto nella Villa delle Vigne",mancano dei frammenti ed è la scoperta del colpevole di tale furto da parte di un dottore che comunque alla fine lascia al colpevole stesso la possibilità di scegliere se costituirsi o meno.

Ovviamente non c'è paragone con la sua opera meravigliosa "Il libro dell'inquietudine" :ad:.
Ma sono stata attratta dal titolo e ho pensato di leggerlo lo stesso.
 
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Spilla

Well-known member
Il libro che ho letto io conteneva anche un dialogo tra una futura madre e il diavolo. Sono certa di non averlo capito, ma mi è parso il migliore del volume. Il "banchiere" non mi ha convinto, nemmeno stilisticamente. Non ho letto altro dii Pessoa, ma questi racconti mi hanno tolto la voglia di conoscerlo più a fondo..
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
No,Spilla,non farlo,non perdere l'occasione di leggere "Il libro dell'inquietudine".
Per me è stato una rivelazione.Non è piaciuto a tutti,ma almeno prova,poi mi dirai se è il tuo genere.
 

SALLY

New member
Mi è piaciuto molto Il banchiere anarchico...in effetti condivido questo soliloquio, un'analisi logica della nosrta società e delle sue contraddizioni :Aiutare qualcuno, amico mio, è considerarlo incapace; ma se non è incapace e lo trattate come tale o lo considerate tale, allora questa è, nel primo caso una tirannia e, nel secondo caso, una forma di disprezzo. In un caso si limita la libertà dell'altro; nel secondo caso si parte, per lo meno inconsapevolmente, dal principio che l'altro è disprezzabile e indegno o incapace della libertà."
Veramente bello il racconto del diavolo :Solo i sogni sono sempre quello che sono. E' il lato di noi in cui nasciamo e in cui siamo sempre naturali e nostri. (...)Il buon sognatore non si sveglia. Io non mi sono mai svegliato. Dio stesso dubito che non dorma."
Il terzo racconto mi ha ricordato moltissimo E.A.Poe!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il banchiere anarchico già dal titolo è un paradosso, credere a quello che dice il banchiere in questo racconto dove teorizza che la realtà si basa sulla finzione e quindi l'unica libertà che può auspicare un vero anarchico è liberare sè stessi, come ha fatto lui liberandosi dal bisogno di denaro diventando ricco perché l'egoismo è una forma naturale e non essendo quindi sociale non fa parte delle finzioni? Il bello di Pessoa è questo: la finzione è realtà, la realtà è finzione. Che poi la logica serrata da lui usata sia finzione questo fa parte del sillogismo stesso. Ci ha preso sottilmente in giro?
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Il banchiere anarchico è un racconto che ha come oggetto un monologo interessante da seguire, chiaro e limpido, sembra non fare una piega, quantomeno nella forma. La sostanza è un po' diversa, sembra che il banchiere abbia scelto la via più comoda e più semplice passando per un percorso mentale che mostra - forse a se stesso - la sua scelta come, appunto, anarchica, quasi umanitaria nel senso che, non potendo fare niente per la collettività, egli sceglie di agire egoisticamente come se non ci fosse altra scelta e fosse l'unico modo di concretizzare il suo ideale. Non so se il personaggio incarni il modo di pensare di Pessoa, mi sembra di vedere una certa ironia, seppur indulgente, nel presentarlo.
L'ora del Diavolo è sicuramente un racconto di una certa raffinatezza, poco chiaro per me anche perché pare che nel manoscritto manchino alcune parti, ma contiene riflessioni abbastanza reali e insieme poetiche.
Forse Una cena molto originale è quello che ho preferito, anche se dà sull'horror, diciamo che il mio povero neurone non aveva idea del colpo di scena finale, e ciò ha fatto sì che me lo godessi pienamente.
Non so se continuerò con Pessoa, certamente ha un modo di scrivere schietto e interessante.
 

bonadext

Ananke
Una cena molto originale

Come mio primo approccio a Pessoa ieri sera ho letto due suoi racconti: "Una cena molto originale" e "Il furto nella Villa delle Vigne".
Quello della cena mi è piaciuto molto, un racconto alternativo, con un finale devastante e inaspettato. Lo stile mi è parso molto english.
Il secondo racconto invece è un frammento da venti pagine di racconto giallo, senza azione, in pieno stile Poe, ma abbastanza insignificante.
 

velvet

Well-known member
Non ho apprezzato particolarmente questi racconti. Quello del banchiere anarchico che dà il titolo al volume con la sua logica ironica e arguta è sicuramente il migliore ma non molto piacevole da leggere per me.
Quello del diavolo non l'ho capito veramente. Quello della cena originale divertente ma prevedibile.
 
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