Pamuk, Orhan

velmez

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se ho cercato bene non esistono discussioni su questo autore...
quindi ho deciso di iniziarla... più che altro per avere consigli:
per ora sono a meta di "La nuova vita" ed è il primo libro che leggo suo...
non saprei come definirlo: a tratti mi piace moltissimo, ma spesso devo rileggere delle intere pagine perchè mi perdo... dopo un po' mi accorgo di aver perso la concentrazione e di aver perso il filo da un po'...
ma in sotanza mi piace, ha qualcosa di magnetico: fa venir voglia anche a me di prendere il primo pullman e viaggiare senza meta...



queste le notizie che ho trovato su wikipedia:

Orhan Pamuk (Istanbul, 7 giugno 1952) è uno scrittore turco.

I suoi romanzi, tradotti in più di quaranta lingue, sono spesso sospesi tra il fiabesco ed il reale e rispecchiano la Turchia di ieri e di oggi. È stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione: "nel ricercare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture".

Ha scritto di sé:
« Ho trascorso la mia vita ad Istanbul, sulla riva europea, nelle case che si affacciavano sull'altra riva, l'Asia. Stare vicino all'acqua, guardando la riva di fronte, l'altro continente, mi ricordava sempre il mio posto nel mondo, ed era un bene. E poi, un giorno, è stato costruito un ponte che collegava le due rive del Bosforo. Quando sono salito sul ponte e ho guardato il panorama, ho capito che era ancora meglio, ancora più bello di vedere le due rive assieme. Ho capito che il meglio era essere un ponte fra due rive. Rivolgersi alle due rive senza appartenere »

BIOGRAFIA

Orhan Pamuk nasce in una famiglia borghese benestante di alterne fortune; il padre fu il primo dirigente della sezione turca dell'IBM. Viene istruito al liceo americano Robert College di Istanbul. Su pressione della famiglia, si iscrive in seguito alla facoltà di architettura dell'Università Tecnica di Istanbul, per poi abbandonarla dopo tre anni per dedicarsi alla letteratura. Si laurea all'Istituto di Giornalismo dell'Università di Istanbul nel 1977. Nel 1982 Pamuk sposa Aylin Turegen. La coppia divorzierà nel 2001 dopo aver dato alla luce una figlia di nome Rüya. È "visiting scholar" alla Columbia University di New York dal 1985 al 1988, periodo che comprende una breve posizione come "visiting fellow" alla University of Iowa. Dopo la breve parentesi americana, torna definitivamente a Istanbul.

Pamuk, che ha precedentemente rifiutato il titolo di "artista di Stato" dal governo turco, viene incriminato nel 2005, a seguito di alcune dichiarazioni fatte a una rivista svizzera riguardanti il massacro, da parte dei turchi, di un milione di armeni e trentamila curdi in Anatolia durante la Prima guerra mondiale. Il processo, che ha attirato l'attenzione della stampa internazionale, è iniziato il 16 dicembre 2005 ma è stato successivamente sospeso in attesa dell'approvazione del ministro della giustizia turco. Nonostante il grande successo riscosso in patria, una significativa parte dell'opinione pubblica turca si è schierata contro Pamuk: un sottoprefetto di Isparta ha ordinato la distruzione dei suoi romanzi nelle librerie e biblioteche mentre una TV locale ha proposto di ritrovare una studentessa che aveva ammesso di possederne uno. Le accuse sono state ritirate il 22 gennaio 2006 con la motivazione che il fatto non costituisce reato per il nuovo codice penale.

Il 12 ottobre 2006 viene insignito del Premio Nobel per la Letteratura, diventando così il primo turco a ricevere il prestigioso riconoscimento. Il 2 febbraio 2007 viene diffusa la notizia di una sua partenza a tempo indeterminato verso gli Stati Uniti[1]. Lo scrittore era stato minacciato recentemente di morte da uno degli attentatori di Hrant Dink. Negli ultimi giorni di gennaio 2007 era peraltro al Cairo dove era in corso l'annuale Fiera del Libro e in tale città s'è intrattenuto con il noto scrittore emergente egiziano Ala al-Aswani. In una recente intervista Pamuk ha tuttavia precisato che non si tratta di un allontanamento definitivo, ma che attualmente fa la spola tra New York, dove insegna, e la Turchia[2]

BIBLIOGRAFIA​


Romanzi [modifica]

* Il signor Cevdet e i suoi figli (Cevdet Bey ve Oğulları, 1982) (Einaudi, 2010)
* La casa del silenzio (Sessiz Ev, 1983) (Frassinelli, 1993 - Einaudi, 2007)
* Il castello bianco (Beyaz Kale, 1985) (Einaudi, 2006)
(precedentemente Roccalba, Frassinelli, 1992)
* Il libro nero (Kara Kitap, 1990) (Frassinelli, 1996 - Einaudi, 2007)
* La nuova vita (Yeni Hayat, 1995) (Einaudi, 2000)
* Il mio nome è rosso (Benim Adım Kırmızı, 1998) (Einaudi, 2001)
* Neve (Kar, 2002) (Einaudi, 2004)
* Il museo dell'innocenza (Masumiyet Müzesi, 2008) (Einaudi, 2009)

Sceneggiature [modifica]

* (Gizli Yuz, 1992) (sceneggiatura tratta dal romanzo Il libro nero)

Saggi, memorie e altro [modifica]

* Altri colori: vita, arte, libri e città (Öteki Renkler. Seçme Yazılar Ve Bir Hikâye, 1999) (Einaudi, 2008)
* Istanbul: i ricordi e la città (İstanbul: Hatıralar ve Şehir, 2003) (Einaudi, 2006)
* Le voci di Istanbul: scritti e interviste (Datanews, 2007)
* La valigia di mio padre (Einaudi, 2007)
 
Ultima modifica di un moderatore:

Meri

Viôt di viodi
X quel che mi riguarda di questo autore ho letto "Il mio nome è rosso" che è anche un bel giallo, ma a tratti l'ho trovato pesante e troppo descrittivo.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
a me Pamuk piace moltissimo anche se è una lettura difficile, ho letto Il libro nero che mi ha affascinato in modo incredibile, e Il mio nome rosso, lento e sofistificato come le mianiature che descrive.
 

qweedy

Well-known member
Ho letto il mio primo Orhan Pamuk e mi è piaciuto molto. "La donna dai capelli rossi" è un romanzo di circa 260 pagine, pubblicato nel 2016, e affronta il tema della relazione padre-figlio, con molti riferimenti a Edipo re di Sofocle e alla storia di Rostam e Sohrab, che appartiene all’epopea persiana del Libro dei re, scritto da Ferdowsi mille anni fa.
Molto avvincente, e data la non eccessiva lunghezza è perfetto come primo approccio a quest'autore.
Non nascondo che mi piacerebbe leggere altro di Pamuk, magari in un GdL.
 

Shoshin

Goccia di blu
"In certi libri ci sono passi in grado di penetrarci così a fondo che non possiamo più scordarli, non tanto per la bravura dell'autore quanto perché "la vicenda pare scorrere per conto suo", quasi "si fosse scritta da sé". Simili passi ci rimangono nella mente, o nel cuore o, comunque tu voglia chiamarlo, non tanto come portentose creazioni di un mastro artigiano quanto come momenti teneri, strazianti e dolorosi, che ricorderemo per anni e addirittura oltre alla stregua dei periodi d'inferno (o paradiso) che viviamo realmente. Quindi, vedi, se fossi un eccellente maestro della parola invece che l'ultimo arrivato tra i rubricisti, sarei sicuro che questa è una delle pagine della mia opera intitolata Rüya e Galip che potrebbero rimanere in mente per anni ai miei sensibili e intelligenti lettori. Ma è un tipo di certezza di cui non dispongo. È per questo che su questa pagina, caro lettore, vorrei lasciarti solo con i tuoi ricordi. E il modo migliore per farlo sarebbe suggerire al tipografo di coprire del tutto le pagine successive con un inchiostro nero. In modo che potessi essere tu a usare la tua fantasia allo scopo di creare ciò a cui io non so rendere giustizia con la mia prosa. E, per descrivere il nero del sogno in cui mi sono trovato sprofondato nel punto in cui ho interrotto la mia storia, ricordati il silenzio da cui è stata inondata la mia mente nel corso delle successive vicende, che ho vissuto come fossi sonnambulo. Considera dunque le pagine che seguono, le pagine nere, alla stregua dei ricordi di un sonnambulo.“


Da un articolo sul web .
Mi ha colpito il pensiero di Pamuk
sul suo Libro Nero

La profondità della sua penna è indiscutibile.
 
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