Masoch, Leopold von Sacher - La venere in pelliccia

Dallolio

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La storia narra dell'ossesione erotica masochista del giovane Severin per la crudele Wanda; Severin subisce ogni sorta di umiliazioni per amore suo, la trama al di là di ciò non è molto varia e originale.
Ci sono alcuni rilievi da fare:
1) Dall'autore nasce il termine "masochismo" per sottolineare chi, come Severin, ama una donna facendosi comandare e umiliare da lei.
2) Non è un romanzo pornografico, è molto meno volgare rispetto alle opere di De Sade
3) L'autore ha vissuto la medesima attrazione verso le donne forti e di potere, infatti vi sono numerose lettere e documenti che parlano della sua ossessione per l'umiliazione di sè.
4) In questo romanzo ciò che colpisce non è tanto l'aspetto morboso o trasgressivo, quanto l'assoluta ripetitività della sottomissione masochista illustrata da Masoch, che di solito viene normata da un "contratto" preciso e puntuale. Il masochista dipinto da Masoch è quindi soprattutto una persona che cerca sicurezze nell'astrattezza di un rapporto regolato fin nei minimi particolari (lo stesso Masoch scrisse una lettera minuziosissima a una sua amica "dominatrice" nella quale stabiliva le modalità del loro rapporto)
5) Il romanzo è in buona sintesi la dimostrazione dell'impossibilità del rapporto masochista: Wanda (come la moglie di Masoch nella realtà) è totalmente disinteressata al rapporto previsto da Severin e lo tradisce tranquillamente con un uomo che a sua detta la capisce e rispetta, il Greco.
6) Lo psicologo Krafft Ebing fu il primo a utilizzare Masoch come exemplum di un atteggiamento masochista, e a inserirlo tra le perversioni

E' un romanzo interessante, che merita di essere letto per la sua originalità, anche se non è immancabile
6/10
 

aschenbach

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Su masoch il discorso è molto ambiguo e stratificato. Il consiglio che posso dare è la rilettura che darà in seguito Deleuze nel Freddo e il Crudele dove mette in mostra i diversi labirinti del desiderio, e i vari spazi significanti che operano in Masoch. Per prima cosa Deleuze arriva ad affermare la non specularità tra sadismo e masochismo, in quanto individua nel masochista un fantasma del sadico che non ha nulla a che fare con il sadico e viceversa.
In più in Masoch c’è da considerare, come da tutta la tradizione cortese in poi, la componente dell’ostacolo che nel romanzo si concretizza nella figura del Greco. Più che di dolore o umiliazione c’è da dire che nella figura femminile di Masoch si concretizzi quel problema dell’irraggiungibilità che tratta molto bene Rougemont nell’Amore e l’occidente, altro testo critico essenziale per chi vuole incamminarsi in questo genere di letture. In questo saggio si mette in chiaro per bene che il desiderio non fa che nutrirsi costantemente di un ostacolo per poter ingigantirsi e ardere in maniera infinita, e quale migliore ostacolo che il contratto: ecco la funzione del contratto in Masoch, che poi il discorso è ancora molto più profondo. La funzione della distanza come feticcio, in quanto appunto sostituzione dell’oggetto, per conservare l’oggetto, non a caso in Masoch tutto parte da un quadro o da una statua.
Credo sia una letteratura che al di là del suo lato sessuale, dei suoi gusti, condivisibili o no, apra la strada ad aspetti nuovi, soprattutto critici, non a caso la macchina del pensiero nel novecento si è interessato molto a questa letteratura “minore”.
Spero di aver dato qualche spunto in più.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Un libro meno sconvolgente di quanto si pensi (o di quanto pensassi io), che non va letto, a mio parere, come lettura fine a se stessa, ma all'interno di un percorso di approfondimento della letteratura erotica e della psicologia che vi sottende. Come scritto da Dallolio, il romanzo non ha una trama avvincente o particolarmente complessa, ma ciò che colpisce - e che rende il romanzo degno di nota - è la natura del desiderio descritta da Masoch. Non posso dire che mi sia piaciuto fino in fondo, tuttavia l'ho apprezzato proprio nell'ottica di approfondimento di cui sopra.
 
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