Moretti, Nanni - Sogni d'oro

elisa

Motherator
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Michele Apicella, il regista alter ego di Moretti stesso, sta girando un film intitolato La mamma di Freud e se la prende con tutti, diventando progressivamente sempre più isolato e chiuso nel suo sentirsi diverso dagli altri e unico finendo alla fine a rappresentare solo sè stesso.
Un film con una regia minimale ma un'ottima sceneggiatura, ci sono alcune scene cult come quella della casalinga di Treviso, del contadino lucano e del pastore abbruzzese sempre citati nei dibattiti, la scena della visita alla pasticceria con la mitica Sacher Torte ed altre chicche di questo tipo. Per chi ama Moretti.
 

Raskolnikov

New member
adoro questo gioiello ed è probabilmente il film che più mi piace di Moretti.
Scene da antologia:
- Freud che fa lo scherzo alla madre e si lancia in deliri schizoido-edipici;
- Apicella che picchia la madre dopo che lei gli dice di non fare la "scena madre";
- il sogno in cui Apicella è professore (ripreso poi in Bianca) e viene giudicato da una studente (giovanissima e bravissima Morante);
- lo show televisivo (Pubblico di merda: squisita e profetica perla morettiana su ciò che la tv stava diventando).
- il finale onirico!
Da vedere.
 
G

giovaneholden

Guest
Tra le opere meno considerate di Moretti,Sogni d'oro in realtà contiene molti degli stilemi poi sviluppati in modo più ampio nei film successivi,al punto da essere una specie di baedecker del cinema a venire dell'autore.Le riflessioni sull'imbarbarimento della tv sono ahinoi state delle profezie perfettamente avveratesi negli anni successivi.
 
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