Riklis, Eran - La sposa siriana

Nikki

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Una vicenda tutta kafkiana, ma con finale aperto, per questo film/documentario di fattura smaccatamente casalinga, a partire dagli interpreti. Colonna sonora imperdibile.
I dialoghi sono in lingua, con sottotitoli.

Nella regione del Golan (contesa tra Israele e Siria, i cui abitanti hanno passaporto "apolide") una famiglia drusa alle prese con un matrimonio (combinato) tra la figlia 25enne e un lontano parente siriano, noto personaggio dello spettacolo. Lei lo conosce solo attraverso la tv, lui la ha ammirata solo in fotografia.
La cerimonia si svolge in una giornata politicamente movimentata. All'indomani della morte del Presidente, il villaggio è scosso da manifestazioni per le nuove elezioni (attivista è il padre della sposa filoisraeliano, già arrestato e rilasciato sulla parola). La situazione è resa più tesa dal ritorno dei due fratelli della sposa, uno espatriato in Italia, l'altro in Russia, dove ha preso moglie.
L'evento è drammatico. La giovane sposa, infatti, non potrà più tornare nella regione del Golan, dalla sua famiglia, una volta oltrepassato il confine con la Siria dove sposerà il nuovo marito.
Alla frontiera la ragazza si accinge, fra abbracci e infinite lacrime, a salutare per sempre la famiglia di origine. Oltrepassare il confine però non si rivela facile. Nuove disposizioni hanno stabilito che da quel giorno, morto il Presidente, i passaporti in uscita sarebbero stati timbrati con stampigliatura del governo Israeliano. Naturalmente, la frontiera siriana è ben lontana dall'accettare una simile dichiarazione. Chi esce dal Golan, per loro, esce da una regione siriana per entrare in altra regione siriana.
Il passaporto dell ragazza rimbalza quindi per ore e ore da un blocco di confine all'altro. Le telefonate a Gerusalemme e Damasco per risolvere l'impasse si sprecano. Le Autorità non rispondono. Sono già le 4 di giovedì pomeriggio, se ne riparla la settimana successiva. Peccato, per due ragioni: il passaporto reca ormai il timbro di uscita dal Golan, perciò la ragazza non può più rientrarvi, né uscirvi. E' bloccata alla frontiera. Inoltre, porta sfortuna non sposarsi il giorno stabilito.
Come dire, i problemi sono della gente comune, il potere detta le regole, ma poi è assente e non risolve i problemi che ne nascono.
Il finale aperto: in un momento di distrazione dei soldati del Golan, la sposa oltrepassa il confine e si dirige, sola, senza documenti, vestita solo del bianco abito nuziale, imboccando la lunga e polverosa strada sterrata in mezzo al deserto verso la frontiera siriana dove la attendono il futuro (forse) sposo e i militari siriani. La accetteranno anche senza documenti? La arresteranno? Riusciranno comuni e umilissimi uomini e donne a staccarsi da una obbedienza cieca alla regole e risolvere da soli l'imbarazzante questione diplomatica? :roll:

Io la vedo dura, ma, come sembra suggerire la pellicola, la speranza è sempre l'ultima a morire.
 
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