Schepisi, Fred - Sei gradi di separazione

skitty

Cat Member
Trama (da Wikipedia):
Flan e Ouisa Kittredge ricchi mercanti d'arte di New York, si trovano una notte a dover prestare aiuto ad un giovane uomo, Paul, che si presenta loro come figlio di Sidney Poitier, ed amico di Harvard dei loro figli.
I due gli offrono un letto per la notte, e durante la serata lui li incanta preparando loro una deliziosa cena e sostenendo argomentazioni ardite e coinvolgenti. Il mattino seguente scoprono che lui non è quello che sembra.
Le loro investigazioni sono intriganti, e li portano a rivalutare le proprie vite. La loro esperienza, che assumerà contorni via via più inquietanti, sarà l'aneddoto principale raccontato ad una festa di matrimonio e ad una serie di cene successive, in cui emergeranno episodi analoghi successi anche ad altre persone.

« Che persone siamo, se non riusciamo a far diventare quello che ci accade un’esperienza, anziché degli aneddoti da raccontare agli amici? »
(Ouisa Kittredge)


Commento:
Il punto chiave è proprio questa battuta della protagonista: infatti tutti gli eventi vengono raccontati con una sequenza di flash back, a partire da racconti in forma di aneddoto che i protagonisti riservano a tutti i loro più diversi amici, in tutte le più diverse occasioni, da un matrimonio, ad un battesimo, da un pranzo, a mostre d'arte... Sembra che tutte queste cose belle, tutte le persone, gli stessi figli e le loro richieste di attenzione, passino in secondo piano, rispetto all'emozione di raccontare aneddoti, che narrano di pericoli scampati, e grandi avventure...
Finalmente alla fine Ouisa si rende conto dell'enorme farsa che è divenuta la vita propria e del marito, e si riscatta da essa volendo dare importanza alle piccole cose diverse che questo ragazzo Paul ha portato nella routine.

L'altro aspetto che mi ha coinvolta moltissimo è il potere che le parole e l'erudizione hanno su di noi e sulle nostre percezioni. Arrivare a "volere bene" a qualcuno, di cui in realtà non si conosce neanche il vero nome... e non tanto per dire... proprio sentire dentro di voler aiutare uno sconosciuto, aiutare i diversi, perché hanno smosso qualcosa dentro di noi... E a volte venire ingannati per questa nostra credulità...

All'inizio si è posto come un film molto banale, sullo stereotipo delle abitudini dei ricchi sfondati... Nel corso della storia sono emersi vari temi, che alla fine riguardano tutti da vicino. Il tutto condito e circondato da opere d'arte e di letteratura.

Molto, molto piacevole. Consigliato!
 

skitty

Cat Member
Dimenticavo!
Fino quasi alla fine del film mi chiedevo cosa ci azzeccasse il titolo... Poi la protagonista ha esposto alla figlia la teoria dei sei gradi di separazione: è un'ipotesi secondo cui qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona attraverso una catena di conoscenze con non più di 5 intermediari. Tale teoria è stata proposta per la prima volta nel 1929 dallo scrittore ungherese Frigyes Karinthy.
E' strano riflettere sulle circostanze ed i casi che ci portano ad incontrare le persone...
"Come individuare le cinque giuste che ci portino dove vogliamo?"
 
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