Poesia meravigliosa di cesario milo, tratta dal libro, "in cosa mai siamo mortali?"

E' una poesia..


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fandango83

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Poesia meravigliosa di cesario milo, tratta dal libro, "in cosa mai siamo mortali?"

I POETI

“domano la follia e la lasciano fra i muscoli del sacro”.
Scritta, dopo che un giornalista in tv, si diceva un uomo di verità,
subito dopo ci fu un servizio su Arthur Rimbaud e questo
“amaro e dolce” ha creato la pozione
che mi ha ubriacato per scrivere “I poeti”.


Trafugano, i poeti, arcobaleni di fede dal paradiso,
loro lanciano un grillo di preghiera sulla terra,
hanno sfinito la giovinezza fino ad ottenere pozioni magiche, loro amano le
donne,
cavalle d’acido che devono essere scalze
sulla vertigine di vivere, loro amano gli uomini,
che hanno le stelle nelle vene e liberano sogni indomabili.
I poeti con le loro parole prevedono il volo degli albatros,
i poeti tolgono le catene al miraggio irrimediabile,
i poeti hanno sbranato le budella dei re,
sono andati a contrattare con la luce per salvarvi l’anima,
i poeti sono intoccabili perché la chimera sfrenata
sfianca persino il demonio.
I poeti sono un incidente sulla strada principale.
Il sole d’estate calma i poeti che prendono a calci
le porte del paradiso, ogni domanda umana
si racchiude nella fedeltà dei poeti ai giorni divini.
I poeti esorcizzano pozzanghere, mettono cattedrali nell’ignoto,
procurano possibilità, compongono invisibilità,
fanno arrossire le prostitute, portano umiltà nell’umanità,
domano la follia e la lasciano fra i muscoli del sacro.
I poeti raccontano di cose solo di altri mondi,
da dove vengono le parole dei poeti? Come fai a riconoscerle?
Sicuramente dai momenti che non spendeva nel peccato,
nel tradimento. I poeti mettono i cigni a predare ingiustizie
e nere muse a rubare bambini tristi,
mettono al muro la giornata assolata, catturandola,
sono proprietari del corpo sinuoso della grande eclisse.
I poeti uccidono il tempo, mettono trappole sui tetti,
i poeti sono una malattia inguaribile al male,
i poeti si sono consumati come una candela accesa per vedere i tuoi baci,
i poeti sono una voragine nella ragione, nel regno freddo,
sono l’imprevedibilità di marzo.
I poeti hanno la vista di un falco per l’incomparabile,
scrivono di cose che nemmeno un esploratore trova, intrappolano agitazioni,
acquisiscono prove sull’esistenza dei sogni da sbattere in faccia a spettri e
vampiri,
traducono la lingua delle esplosioni.
Qualunque poeta non è vostro, nessun poeta ha mai parlato di ciò che credete,
il poeta è un agnello travestito da mito, per imboccarvi nascostamente
una devozione.
I poeti strillano più forte della morte, lasciando l’umanità sola con la stella
polare.
 
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