I maschi nella poesia

Noi maschi
Versi in onore di Pier Paolo Pasolini

di Rosario Forino



Passiamo la vita, noi maschi,
a cercare
chi c'innalzi un obelisco,
metafora di pietra,
dita enormi
ad indicar solo per caso il cielo
mentre guardiamo in basso;
noi, che ci crediamo botti
da cui ogni bottiglia il vino
attinge
e siamo solamente secchi esosi
dai troppi buchi male accomodati...
Per noi vince la guerra
chi semina la morte, ma...
non la conosciamo
perché ci sta alle spalle
guidandoci la mano.

Nemica a noi, amica al
nostro odio...
Sorda alle parole, conosce
il suono delle ossa rotte;
Cieca all'amore, vede
spranghe e catene.

E sei più uomo tu, samurai
del libero pensiero;
Tu, che ci preferivi alle donne...
più uomo tu, d'un generale a riposo
che a letto appanna le medaglie
con l'ultimo fiato.

.
 
I maschi
di Gianna Nannini(testo di canzone)

Tu, con l'espressione malinconica
e quel sorriso in più,
cosa mi fai ?
Stai cosí vicino, cosí immobile
parla qualcosa, non ti ascolto mai.
I maschi disegnati sui metro
confondono le linee di Miro.
Dalle vetrine, dietro ai Bistrot
Bistrot.
Ogni carezza della notte
è quasi amor.
I maschi innamorati dentro ai bar
ci chiamano dai muri di città
Dalle vetrine, dietro ai juke box
Box.
Ogni carezza della notte
è quasi amor.
Tu sotto la giacca,
cosa avrai di più,
quando fa sera
e il cuore si scatena.
Mi va, sulle scale poi te lo lo darò
geb ich dir,
quello che sento
parlami ancora un po'.
I maschi innamorati dentro ai bar ......
Ai maschi innamorati come me
ai maschi innamorati come te
quali emozioni, quante bugie,
ma questa notte voglio farti le pazzie.
Ai maschi innamorati come me
ai maschi allucinanti più di te
non è mai ora a dirti addio
tutta la notte voglio ancora farti mio
 
Ultima modifica:
La Indove
di
LuisaZille

"In tuti i lòghi indove ti te va
la aria odora de viole e la erba è verda.

Indove dolse amigo te andarà
cressarà fiori rossi e fruti de oro.

Indove el to nòme e 'l to pensier riva
i canta i osèi e la anema ze viva

In tuti i loghi co mi portarò
tuto quelo che de ti gavarò

De ti mi gnènte perdo
tuto de ti mi tègno

Là indove ti te va, là mi anca so
là indove ti ze ti
cansone supia Amor."



* “In tutti i luoghi dove tu vai/l’aria profuma di viole e l’erba è verde/ Dove dolce amico tu andrai/nasceranno fiori rossi e frutti d’oro/ Dove il tuo nome giunge e il tuo pensiero arriva/cantano gli uccelli e l’anima è viva/ In tutti i luoghi con me porterò/tutto quello che da te avrò// Di te nulla perdo/di te tutto serbo/ Là dove tu vai,là anche io sono/là dove tu sei/ Amore suona canzoni.”
 
Emily Dickinson

O frenetiche notti!
Se fossi accanto a te,
Queste notti frenetiche sarebbero
La nostra estasi!
Futili i venti
A un cuore in porto:
Ha riposto la bussola,
Ha riposto la carta.
Vogare nell'Eden!
Ah, il mare!
Se potessi ancorarmi
Stanotte in te!
 
Sogno d'amore
di Alda Merini


Se dovessi inventarmi il sogno
del mio amore per te
penserei a un saluto
di baci focosi
alla veduta di un orizzonte spaccato
e a un cane
che si lecca le ferite
sotto il tavolo.
Non vedo niente però
nel nostro amore
che sia l'assoluto di un abbraccio gioioso.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Anna Achmatova


Ah, tu pensavi che anch’io fossi una

Ah, tu pensavi che anch’io fossi una
che si possa dimenticare
e che si butti, pregando e piangendo,
sotto gli zoccoli di un baio.
O prenda a chiedere alle maghe
radichette nell’acqua incantata,
e ti invii il regalo terribile
di un fazzoletto odoroso e fatale.
Sii maledetto. Non sfiorerò con gemiti
o sguardi l’anima dannata,
ma ti giuro sul paradiso,
sull’icona miracolosa
e sull’ebbrezza delle nostre notti ardenti:
mai più tornerò da te.


Non ho chiuso le tendine

Non ho chiuso le tendine,
guarda dritto nella stanza.
Perché non puoi fuggire
oggi sono così allegra.
Dimmi pure svergognata,
scagliami i tuoi sarcasmi:
sono stata la tua insonnia,
la tua angoscia sono stata.

Ultimo brindisi

Bevo a una casa distrutta,
alla mia vita sciagurata,
a solitudini vissute in due
e bevo anche a te:
all’inganno di labbra che tradirono,
al morto gelo dei tuoi occhi,
ad un mondo crudele e rozzo,
ad un Dio che non ci ha salvato.


Strinsi le mani sotto il velo oscuro

Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
“Perché oggi sei pallida?”
Perché d’agra tristezza
l’ho abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.
Soffocando, gridai: “E’ stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai”.
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: “Non startene al vento.”
 
Amore non dannarmi
di Alda Merini


Amore non dannarmi al mio destino
tienimi aperte tutte le stagioni
fa che il mio grande e tiepido declino
non si addormenti lungo le pulsioni
metti al passivo tutte le passioni
dormi teneramente sul cuscino
dove crescono provvide ambizioni
d'amore e di passione universale,
toglimi tutto e non mi fare male.
 

asiul

New member
Ma come "i maschi"? :roll:
Cerchiamo di essere più poetici!:p

L'uomo nella poesia...

Senti, come suana meglio? :)

PS la Nannini? :??
 
perchè non la nannini?che ha?
uomini va bene uguale,ma maschi mi piaceva di piu'.
senti che bel suono:maschi.
Posti anche tu qualcosa per noi uomini?
T.
 

asiul

New member
la nannini no, solo perché con la poesia di pasolini e della merini non ha nulla a che vedere...

vi sminuisce un po'... :wink:

Certo!Posterò anch'io qualcosa per voi.La sto cercando tra i miei libri :)

"maschi" suona benissimo se contrapposto a "femmine" ...

maschi -femmine
donna -uomo

(senti come suona bene?) :mrgreen:
 
la nannini no, solo perché con la poesia di pasolini e della merini non ha nulla a che vedere...

vi sminuisce un po'... :wink:

Certo!Posterò anch'io qualcosa per voi.La sto cercando tra i miei libri :)

"maschi" suona benissimo se contrapposto a "femmine" ...

maschi -femmine
donna -uomo

(senti come suona bene?) :mrgreen:


sei troppo meravigliosamente razionale per un tred di poesia.
un tempo si sarebbe detto una "poetessa laureata".:wink:
maschi mi piace.
attendiamo il tuo post.
T.:)
 

asiul

New member
Versi per essere calunniato - Paul Verlaine

Questa sera mi ero chinato sul tuo sonno,
Casto dormiva il tuo corpo sul letto modesto,
E come qualcuno che studia e legge, ho visto,
Ah! Ho visto, che tutto è vano sotto il sole!

Essere vivi, oh che delicata meraviglia,
Tanto il nostro organismo è già reclino fiore!
Oh pensiero che sfocia nell’insania!
Va’, caro, dormi! Il terrore per te mi tiene desto.

Ah miseria d’amarti, mio fragile amore
Che vai respirando come un giorno si spira!
Oh sguardo chiuso, quale farà la morte!

Oh bocca che ridi in sogno sulla mia, bocca
In attesa dell’altro riso più feroce!
Svegliati, presto. L’anima, di’, è immortale?

--------------------------------------

Nel corpo addormentato riconosciamo Rimbaud, questo è noto.

C’è il ricordo di un uomo per il suo amore.I suoi occhi si posano sul sonno dell’altro.Lo guardano teneramente dormire.

Commoventi le sue parole di meraviglia per l’accidentalità e l’imprevisto amato."Essere vivi, oh che delicata meraviglia"

E al tempo stesso il timore di sapere che quegli occhi saranno allo stesso modo chiusi dalla morte “che respiri come si spirerà, un giorno! O immobile sguardo, che tale farà la morte”.
È una struggente meraviglia questa poesia. Quante volte osserviamo i nostri affetti dormire e ne scrutiamo ogni dettaglio.
Il volto di un uomo (in quanto essere umano) che dorme è simile a quella di un bambino. È la sua espressione più bella.Vien voglia di lascialo dormire per sempre e allo stesso tempo, come scrive Verlaine “presto svegliati” c’è il desiderio che si svegli per viverlo per abbracciarlo.Ma non lo facciamo, no,continuiamo a guardarlo dormire. Ne osserviamo le labbra e sorridiamo vedendolo sorridere.”O bocca che nel sonno ride sulla mia bocca”, sperando, forse, che quelle labbra si muovano per noi.

Tutto passa nella testa in quel momento. Un sentimento d’amore, di gioia e di pena per la sua sorte. Di preoccupazione per la fragilità che quel corpo, così addormentato sembra mostrare. E così gli restiamo accanto, ne controlliamo il respiro, nel tentativo di proteggerlo. Un desiderio, il nostro che va al di là del momento stesso e che vorrebbe seguirlo ovunque per tenerlo al sicuro.

Davvero bella. In pochi versi, la disperazione, la bellezza,la tenerezza e la passione di un amore difficile da vivere e che meritava d’esser vissuto come tanti altri.
 

Dayan'el

Σκιᾶς ὄν&#945
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d’un greto,
esiguo specchio in cui guardi un’ellera i suoi corimbi;
e su tutto l’abbraccio d’un bianco cielo quieto.

Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,
e che il tuo aspetto s’insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d’una giovinetta palma…
 

asiul

New member
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un’acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d’un greto,
esiguo specchio in cui guardi un’ellera i suoi corimbi;
e su tutto l’abbraccio d’un bianco cielo quieto.

Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s’esprime libera un’anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.

Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un’ondata di calma,
e che il tuo aspetto s’insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d’una giovinetta palma…


[FONT=cd9800308d99869d2a6aea80#1c1b00]"Ripenso al tuo sorriso, che è per me come l’acqua limpida che si vede scorrere[/FONT]tra le pietre di un torrente, piccolo specchio dove si riflette l’immagine dell’edera e delle
sue infiorescenze (corimbi); e su tutto ciò regna la presenza di un cielo sereno e luminoso.

Questo è il ricordo che ho; non saprei dirti, o amico che mi sei lontano in questo momento,se il tuo volto mostri un’espressione sincera e piena di nobiltà d’animo,
o se tu sia invece una creatura che è cresciuta ed è maturata a causa delle prove della sofferenza, unessere che porta con se queste esperienze di sofferenza come un amuleto da cui trae la forza per la sua salvezza.

Ma posso dirti che il ripensare al tuo viso mi permette di cancellare i pensieri bui come sommersi da una onda di quiete che mi invade l’animo, e che il tuo viso penetra i miei ricordi più tristi così come la cima di una palma, verde e rigogliosa, si staglia nel cielo."


Magnifico Montale!

Gli ultimi versi son quelli che preferisco.A volte basta davvero poco per cancellare i nostri pensieri bui. Nessuna presenza, solo il ricordo di quel volto tanto caro.Quanto questo sia vero, è sorprendente.


PS Questa poesia è stata data come traccia per il tema di maturità nel 2008.Si chiedeva di commentare la condizione della donna nel '900 :roll:
 

franceska

CON LA "C"
La notte del 27 dicembre 1925, in un albergo di San Pietroburgo, il poeta russo Sergej Esenin si tagliava le vene e col sangue appena sgorgato scriveva la sua ultima composizione.
È una poesia d'amore e d'addio per il poeta Anatolij Marienhof, che era stato suo amante (e per un certo tempo anche convivente) negli ultimi quattro anni della sua vita.
Quelle righe, l'"Addio a Marienhof", sono spesso citate da chi parla di Esenin, ma sempre nascondendo il fatto che sono l'estremo saluto all'uomo amato:

Arrivederci, amico mio, arrivederci,
tu sei nel mio cuore.
Una predestinata separazione
un futuro incontro promette.
Arrivederci amico mio,
senza strette di mano e parole,
non rattristarti e niente
malinconia sulle ciglia:
morire in questa vita non è nuovo,
ma più nuovo non è nemmeno vivere​

Quella notte, fosse questa l'ultima chance offertagli dal destino o fosse imperizia, il taglio delle vene non risultò fatale: Esenin sopravvisse. Come spesso avviene in questi casi egli fece allora un ultimo gesto di richiesta d'aiuto, cercando di farsi bloccare dagli altri prima di compiere il gesto irreparabile: la poesia scritta col sangue fu consegnata a un amico, Elrich, che però non ebbe il tempo per leggerla immediatamente.
Fu così che nessuno arrivò in tempo per fermarlo la notte successiva, quando nel medesimo albergo Esenin ripeté con successo il tentativo di suicidio, impiccandosi. Aveva appena trent'anni.
 
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