Pontiggia, Giuseppe - Il giocatore invisibile

risus

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Una rivista di filologia classica pubblica (in forma anonima) una lettera
giunta in redazione. Nella lettera, col prestesto di criticare l'errata etimologia della
parola ipocrita, si cerca di assestare un colpo basso all'autore di
tale inesattezza letteraria, uno stimato professore universitario all'apice della
sua carriera... colpo basso che si concretizza in un attacco vile diretto alla persona
del docente e alla sua vita privata.
Comincia così la ricerca del giocatore invisibile che ha aperto la partita ed aspetta la mossa dell'avversario... una mossa titubante, meditata, pesata, incerta
come in una partita a scacchi... una decisione difficile da prendere perchè
non inerente alla sola filologia, ci sono in ballo rivalità, gelosie, segreti, tradimenti...

Una bella scoperta, questo libro di Pontiggia!
Ottima la scrittura, colta, scorrevole, senza fronzoli.
Ottima la trama e lo sviluppo della storia, coinvolgente a tal punto da rendere
il lettore partecipe della "ricerca" dell'anonimo fautore dell'attacco.
Ottimo l'effetto creato da Pontiggia che imposta la storia come se fosse un giallo
per poi approfondire l'indagine dell'animo umano, i suoi risvolti più infimi, quelli che cerchiamo di tenere nascosti il più possibile, quelli che vorremmo fossero invisibili...
Sullo sfondo della vicenda narrata si stagliano le figure di diverse solitudini, ognuna differente dall'altra, ognuna concentrata egoisticamente nella scelta della
mossa migliore da compiere, come fa un giocatore di scacchi nel bel mezzo di una partita...
 

baranta

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Pontiggia è scrittore che richiede intelligenza e competenza. Questo è forse il suo miglior romanzo. Ha molti pregi. Unico difetto, forse, è che i personaggi tendono verso lo stereotipo, per esempio lo stereotipo del professore e anche forse del cornuto.
 
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