Burchielli, Roberto - Sbirri

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The Fool on the Hill
Non è un caso che questo film inizi su un treno. Perché tutto il film è un viaggio.

Un famoso fotoreporter, Matteo Gatti, riceve la notizia della morte del figlio sedicenne. Una pastiglia di ecstasy lo ha stroncato durante un controverso viaggio a Milano. Gatti lascia la moglie incinta a Roma e parte per Milano. Trascorrerà le notti su un'auto della polizia antidroga in giro per le strade della città, per le discoteche, per i locali, e assisterà agli arresti, al degrado di giovani che vomitano per le strade, si bucano seduti sui marciapiedi, o si sballano quando il corriere porta la droga direttamente a casa. Ma senza mai capire, senza arrivare al perché di tutto questo. "Ti fai e poi balli, salti salti salti tutta la sera, come un imbecille."

Alla fine però la vita di chi è rimasto ricomincia con la vita di chi arriva, anche se resta la delusione di non vedere punite proprio le persone che hanno causato la morte del ragazzo, e che solo alla fine del film hanno un volto e una voce.
 
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