Fusini, Nadia - La bocca più di tutto mi piaceva

elisa

Motherator
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Sullo sfondo di una Maremma aspra, insieme realissima e fiabesca, una terra che con i suoi odori, la sua solarità, le sue albe e i suoi tramonti si fa specchio dell'anima, Nadia Fusini ci racconta una storia autobiografica fatta di ricordi e memorie: la vicenda di una bambina selvatica e riottosa, dalla scura pelle di zingara, l'amore sfrontato per il padre, il suo struggente e contraddittorio legame con la vita che si alterna a un'oscura, istintiva attrazione per la morte. Fino all'esplodere, sul limitare dell'adolescenza, del conflitto con se stessa, della malattia: la resa dei conti definitiva con l'esistenza, il mondo, gli affetti. Un romanzo intenso, costruito intorno a una consapevole e dolorosa esperienza tutta al femminile.

Segnalo questo romanzo, molto bello, anche per sfatare l'idea che non ci siano giovani autori italiani di gran valore letterari. Secondo me la Fusini è una brava scrittrice
 
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