Chevalier, Tracy - La Dama e l'Unicorno

Sibyl_Vane

Fairy Member
Era la commissione che aspettava da una vita.

Jean Le Viste, un nobiluomo del XV secolo, molto vicino al Re, ingaggia un artista per preparare sei arazzi che celebrino la sua ascesa a Corte. Nicolas des Innocents domina la sua sorpresa di essere stato scelto per tale lavoro, quando mette gli occhi sulla figlia del padrone, Claude.
La ricerca di lei lo trascina in una rete di fragili rapporti tra moglie e marito, genitori e figli, amanti e servitori.

Era un progetto rivoluzionario.

Il celebre tessitore Georges de la Chapelle accetta la più grande sfida di tutta la sua carriera. Mai prima d'ora aveva tentato un lavoro che avesse una così alta posta in gioco.
Risucchiato in un mondo di tentazione e seduzione, egli e la sua famiglia vengono consumati da questo progetto e da tutto ciò che esso comporta.

I risultati cambiarono completamente le loro vite.

Uno dei migliori libri di Tracy Chevalier, coinvolgente e toccante. Sicuramente consigliato ;)
 
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elisa

Motherator
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Sibyl_Vane ha scritto:
Uno dei migliori libri di Tracy Chevalier, coinvolgente e toccante. Sicuramente consigliato ;)

al livello della Ragazza dall'orecchino di perla?
 

Sibyl_Vane

Fairy Member
Ti dirò, entrambi mi sono piaciuti molto, tanto da non saper dire quale dei due sia il mio preferito ;) comunque, sono certa che se hai apprezzato "La Ragazza dall'Orecchino di Perla" apprezzerai sicuramente anche questo :)
 

nici

New member
Anche secondo me è al livello della "Ragazza con l'orecchino di perla". Interessante la storia, limpidi i personaggi. Libro semplice da leggere, dettagliato nelle parti riguardanti la tessitura. Leggendolo ci si affeziona ai personaggi.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Davvero una buona lettura! Scritto molto bene, piacevolissimo da leggere, coinvolgente nella storia e nei personaggi molto ben delineati. Ho letto ed apprezzato anch'io "la ragazza con l'orecchino di perla" e non saprei dire quale dei due libri preferisco... entrambe le storie sono allo stesso livello, ma mentre "la ragazza con l'orecchino di perla" è più "pesante", questo ha tinte più fresche e leggiadre. I personaggi, come dicevo, sono ben definiti e ci si affeziona alle loro storie. Nutro simpatia per il pittore Nicolas, il classico "scupafemmine" dal cuore grande, ma per motivi personali la dolce, ma tenace Aliénore è il mio personaggio preferito: mi ci riconosco molto perchè, essendo anch'io non vedente dalla nascita, capisco a pieno e condivido quasi sempre il suo modo di ragionare e di agire! Anche la cecità in questo libro viene affrontata con un taglio grintoso e sbarazzino che mi piace molto! Assolutamente consigliato!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Sono una grande appassionata di arazzi e l'opera che qui è descritta si trova esposta all'Hotel de Cluny a Parigi ed è stato amore a prima vista la prima volta che andai a vederla e recentemente che sono tornata a Parigi ho passato un'ora buona a godermi questa meraviglia. E' una di quelle opere che valgono il viaggio. Il romanzo quindi me lo sono goduto anzitutto per questo ma devo dire che pur con pochissimi dati storici è godibile. Si legge in un fiato e rende onore all'arte certosina dei tessitori di arazzi, in particolare quelli fiamminghi e dello stile Millefleur.
 

qweedy

Well-known member
Lettura piacevole, l'autrice è partita dall'esistenza degli arazzi per ricreare con fantasia la loro storia.
Gradevole, possiede anche una certa leggerezza, più degli altri suoi romanzi.


"Gli arazzi sono molto diversi dai dipinti", ho esordito. "Uno che non ci ha mai lavorato non può capirlo. Spesso un pittore pensa che basti semplicemente ingrandire e tessere le figura che ha dipinto, lasciandole così come sono. Ma guardare un arazzo non è come guardare un quadro. Il dipinto di solito è più piccolo, così lo sguardo riesce ad abbracciarlo tutto in una volta. Non ci si deve avvicinare troppo, basta rimanere a un paio di passi di distanza, come se ci si trovasse davanti a un prete o a un insegnante. All'arazzo, invece, ci si avvicina come a un amico. Se ne vede solo una parte per volta, e non necessariamente quella più importante. Ecco perché nessuna delle figure deve risaltare troppo, ma integrarsi in modo armonico in un insieme piacevole alla vista, ovunque vadano a posarsi gli occhi dell'osservatore."
 
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