Shakespeare, William - La dodicesima notte

elisa

Motherator
Membro dello Staff
I fratelli Viola e Sebastiano fanno naufragio sulle coste dell'Illiria e la ragazza crede morto il fratello, allora prende abiti maschili e va a servire il Duca Orsino di cui si innamora, il quale a sua volta si innamora di Olivia in lutto per la morte del fratello che manda Viola/Cesario a intercedere per lui. Olivia si innamora del paggio e questo innesca tutta una serie di equivoci.
Nel frattempo la corte di Olivia gioca un brutto tiro a Malvolio, servitore della dama.

Una commedia frizzante, leggera e piena di colpi di scena, con amori incrociati fraintendimenti, scherzi e sotterfugi. Un bel divertimento sia assistere che leggere la commedia.
 

asiul

New member
Quel confine invalicabile

Aggiungo il mio commento dal GdL

Gradevole, molto. Inutile dire che sia ben scritta. Questa più di altre opere teatrali da me letta è di pregevole fattura. Certo! Le opere di Shakespeare son fatte e strutturate per esser tali, ma quando ho letto questo testo ho visto i personaggi muoversi sulla scena. Recitare un copione.Ad ogni atto scendere il sipario e riaprirsi a quello seguente.

Opera leggera. Un’intera burla, ma non priva di profondi significati.
Una commedia dell’equivoco, ma indotto. Abiti di scena. di alcuni, indossati da altri.E la profondità di quanto letto sta proprio in questo.
È in scena la vita. Fatta d'amori corrisposti e non; d’inganni, talvolta iniziati come semplice burla, poi sfioranti la tragedia, come quella verso Malvolio.
Bella, davvero l’immagine di Olivia che s’innamora di Viola per tutti Cesareo.
Un amore quasi istintivo quello della dama che ritrova nei modi di Viola la bellezza e la nobiltà d’animo che non riesce a trovare in un uomo.
Tutti cercano qualcosa.Vogliono esser parte attiva di una recita, ma è la vita che sceglierà per loro.

Mi piace quando Orsini “canta” il suo amore e lo consegna a Viola/Cesareo per portarlo alla sua amata. È tanto il suo desiderio da fargli dire “e se ti fosse negato di entrare,resta fermo davanti alla sua porta(…) finché da lei non ti sia data udienza”.

Spera che la grazia dell’inviato, sia convincente. E come se l’ amore fosse un abito,lascia che ad indossarlo per lui sia Viola di modo che, egli dice…”Dalla tua giovinezza,ella ascolterà meglio queste cose,che non s’esse le fossero recate,da messaggero di più grave aspetto.”

La lettura prosegue scorrevole, mostrando uno alla volta e in ogni dettaglio tutti i personaggi ,come quello di Olivia

Sul labbro d’un giullare patentato
non c’è mai spirito di maldicenza,
per quante ingiurie possa egli lanciare

Personaggio,ma solo apparentemente crudele e sagace Olivia.
Mi piace il dialogo tra lei e Viola. E come dal suo scherno verso il messo d’amore, il sentimento si tramuti in qualcos’altro di più profondo …

“Eh, son pronta a giurarlo, che lo sei!
Il tuo parlare, il volto, la persona,
i tuoi modi, lo spirito che li anima
ti fanno cinque volte ancor più nobile.
Olivia, piano… non correre troppo…
Ah, fosse il servo al posto del padrone!”
(…)
Mi sento tutto penetrar per gli occhi…

Il secondo atto vede l’entrata di Sebastian l’altro gemello. Fratello di Viola.
Ma è dedicato alla burla per eccellenza, tra il canto e l’inganno vero e proprio verso Malvolio, il maggiordomo. La commedia teatrale diventa amara,commovente.

Questo è proprio il colore del cavallo
che avevo in mente.
(…)Uno spasso da re, ve l’assicuro.
È un farmaco d’effetto garantito.
Farò appostar voi due,
con il buffone che farà da terzo,
proprio dov’egli troverà la lettera;
potrete rendervi così ben conto
dei suoi vaneggiamenti.

Si segna la differenza tra lo scherzo visto come gioco e l’inganno messo in atto in realtà per vendetta. Malvolio viene deriso. Lo spettacolo indotto di Malvolio è tra l’ilarità e la pena. La burla diventa crudeltà quando a pagarne le spese è un uomo ingenuo.

I suoi sentimenti sono usati. Non v’è un limite all’inganno.
Qui l’amarezza di sapere che questa è la rappresentazione di una realtà a noi familiare.
L’universalità di quanto scritto da Shakespeare è sorprendente.

L’unica verità in tanta finzione è il sentimento. Quello che poi riuscirà a mettere ordine all’interno di questa commedia. E l’ordine è annunciato sin dall’inizio. Shakespeare ci fornisce il lieto fine da subito, quando ci presenta Viola. Una fanciulla lieve e pura che certamente otterrà ciò che desidera.
Almeno io ho da subito compreso che lei avrebbe avuto il suo Orsini quando, nascosta nei panni di Cesareo, si dichiara. I due parlano d’amore (qui Shakespeare cita se stesso e la sua scelta d’aver sposato una donna più giovane..)

Orsini Parli di questo in modo magistrale;
sarei pronto a scommettere la testa
che malgrado la tua giovane età
il tuo occhio s’è già ben soffermato
su qualche bella grazia che l’ha attratto.
Vero, ragazzo?

Viola Un poco, vostra grazia.

Orsini La donna deve prendersi a marito
uno che sia più avanti nell’età;
solo così potrà adattarsi a lui,
solo così potrà esercitare
un costante dominio sul suo cuore.
Perché, ragazzo, abbiamo un bel vantarci
noi uomini, ma i nostri desideri
son più malcerti, mobili, mutevoli,
smaniosi, capricciosi,
e più presto smarriti e sopraffatti
che non siano quelli delle donne.

Come accade spesso, durante le mie letture, mi piace segnare alcuni passi più significativi di altri. Ce n’è uno tratto dal dialogo di Olivia e Cesareo che mi piace molto. Ci sono in quest’opera delle vere perle. Tra le tante anche questa…


Olivia Ho già detto abbastanza
a buon intenditor quale voi siete.
Non un petto, ma un velo sottilissimo
cela ormai il mio cuore agli occhi vostri.
Ed ora son qui pronta ad ascoltarvi.

Viola Vi compatisco.

Olivia Questo è già un gradino
sulla scala che va verso l’amore.

(…)bello è l’amore chiesto supplicando,
ma più bello di questo
l’amor che si concede non richiesto

La mia lettura termina con un giudizio positivo. Una commedia come reciterà lo stesso autore che "allieta la vita un giorno dopo l’altro",ma che certamente lascia spazio al pensiero,alla profonda riflessione.
Dovrebbe esserci un confine invalicabile oltre il quale il gioco non è più tale e diventa violenza.Quando l'altro non ne è reso partecipe, ma fatto oggetto.

Leggero quando gioca con/sull’equivoco, amaro quando la burla diventa inganno.Anch'io gli do: 3,9/5
 

isola74

Lonely member
Anche io copio e incollo il commento già lasciato per il GdL:

Ringrazio il forum per avermi "Iniziata" a Shakespeare
Questa è la sua prima opera che leggo e mi è piaciuta molto; non ho incontrato la difficoltà che temevo, anzi, la lettura è quanto mai agevole perchè molto piacevole.
E' una commedia degli equivoci, con spunti divertenti e trovate azzeccate.
A volte mi sono trovata a "vedere" la scena come se fossi a teatro, e in questo solo un grande autore può riuscire così facilmente.
Promosso a pieni voti:wink:
 

fabiog

New member
Commedia molto divertente ed estremamente frizzante. Shakespeare riprende in parte il gioco dei gemelli smarriti già visto ne " La commedia degli errori " e quello di una donna che si traveste da uomo come ne " A piacer vostro " causando relativi disguidi.
Un altro tema si trova poi affrontato nella commedia, di solito piuttosto frequente nelle opere del Bardo, quello del " recitare una parte ". Non si tratta tanto della parte chel l'attore recita sul palcoscenico, ma del fatto che l'attore rappresenta un personaggio che per vivere è costretto a recitare un ruolo. questo è il caso di Viola che finge di essere uomo e , pur essendo donna, deve atteggiarsi a tale.
Shakespeare riesce benissimo a rappresentare questo scambio di " sesso " nel personaggio di Viola e nella sua angoscia di corteggiare una donna per l'uomo che ama.
Divertente anche la carrellata di personaggi nella commedia in paricolare Sir Tobia e Malvolio
 
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