Keats, John - Leggiadra stella: lettere a Fanny Brawne.

~ Briseide

Victorian Lady
Leggiadra stella è una piccola chicca. Contiene ivi raccolte le lettere che il poeta John Keats indirizzò alla sua musa Fanny Brawne; sono lettere ricche di un amore irrazionale, forte, affiancato dall'amarezza e dal tormento della morte, a causa della tubercolosi che da tempo lo affligeva. Sono lettere quasi scandalose per l'epoca, per la passionalità e la gelosia del Keats, che denuda totalmente il suo sentimento in questi scritti, mettendosi al pari di una donna. Una nota di merito va anche alla prefazione di Nadia Fusini. Ma più di qualsiasi recensione, sono le parole che la compongono a poter rendere merito a questa raccolta, come quelle che seguono, uno dei passaggi più splendidi contenuti al suo interno.

La mattina è per me la sola ora adatta per scrivere alla bellissima Ragazza che amo tanto: poiché la sera, quando il solitario giorno è giunto a conclusione e la solitaria, silenziosa Camera, priva di armonie, aspetta di accogliermi come in un Sepolcro, allora, credimi, la passione mi possiede interamente, allora non vorrei che tu vedessi quegli impeti ai quali un tempo credevo non mi sarei mai abbandonato e dei quali in altri tempi ho spesso riso, per timore che tu mi giudicassi o troppo infelice o forse un po’ folle. Mi trovo di fronte alla finestra di un bellissimo cottage, che guarda su una magnifica campagna collinosa e da cui si intravede il mare – la mattina – è molto bella. Non so quanto sarebbe agile il mio spirito, quale piacere proverei nel vivere qui, respirare, vagare libero come un cervo per questa magnifica costa, se non mi pesasse tanto il tuo ricordo. Non ho mai conosciuto la pura Felicità per molti giorni di seguito: la morte o la malattia di altri hanno sempre afflitto le mie ore – e ora che non sono oppresso da simili pene, è duro ammettere che un altro dolore mi perseguita. Chiedi a te stessa, amore mio, se non sei crudele per avermi irretito così, per aver distrutto così la mia libertà. Confessalo nella lettera che devi scrivermi immediatamente e dì tutto ciò che puoi per consolarmi – falla ricca come un filtro di papaveri per inebriarmi – scrivi le parole più tenere e baciale, che io possa almeno posare le mie labbra dove furono le tue. Quanto a me, io non so come esprimere la mia adorazione per tanta bellezza: voglio una parola più luminosa di luminosa , più bella di bella. Vorrei che fossimo farfalle e che vivessimo tre soli giorni d’estate – tre giorni così, con te, sarebbero più colmi di delizie di quante ne potrebbero contenere cinquanta anni di vita ordinaria.
 

Nikki

New member
Mi dispiace, ma questo epistolario non è riuscito proprio a coinvolgermi, o comunque a convincermi.. Keats mi è sembrato soltanto molto brontolone e anche molto incoerente con il tenore letterale dei suoi scritti. Dopotutto, nei fatti ha sempre preferito stare da solo, ed è morto in effetti da solo, in Italia, lontano da lei. Non ho ancora capito perché. :roll:
 
ahimè non l' ho letto,ma spero di farlo.L'immagine è molto interessante,petrarchesca.La distanza dall'amata e dalla musa e la scelta della solitudine,davvero bello.
Una costruzione e una interpretazione,se è cosi',perfetta.
T.



"Vorrei che fossimo farfalle e che vivessimo tre soli giorni d’estate – tre giorni così, con te, sarebbero più colmi di delizie di quante ne potrebbero contenere cinquanta anni di vita ordinaria. "
 
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