Johns, Rebecca - La Contessa Nera

Ira

Retired member
Madre. Amante. Strega. Assassina. A volte il male è l'unico modo per difendersi. «Erzsébet Báthory, figlia della più antica e nobile casata d'Ungheria, non è una strega o una pazza, un'assassina o una criminale. E non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il suo destino». Un romanzo magistrale e potentemente evocativo, ispirato alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Báthory, la contessa sanguinaria --- Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Il suo sguardo austero è rivolto verso una feritoia nel muro che mostra solo un piccolo squarcio di cielo. Quello squarcio di cielo è l'unica cosa che scorgerà per il resto della vita. Murata viva in quella stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Báthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Fin da bambina Erzsébet è stata una ribelle, innamorata solo dei libri e delle folli corse con il suo cavallo, sorda ai severi insegnamenti della madre sulle arti femminili. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Atti che la segnano nel profondo e che non dimenticherà mai. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nádasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sárvár è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini?

La prima serial killer della storia - Trattasi di storia vera
Libro molto crudo - Trama magistrale che incolla il lettore dalla prima all'ultima pagina.
 

amneris

New member
Alla fine l'ho preso!

Finito in qualche giorno. Sinceramente me l'aspettavo diverso, ma non significa che non mi sia piaciuto. Semplicemente, avevo capito - da ciò che avevo letto in giro e dalla presentazione - che fosse un altro genere (e un po' mi ero pure spaventata, quindi meglio così).
Niente sangue, perversioni o passione per l'occulto della contessa. Qualche scena forte, questo sì, ma per il resto lei è molto umana e pare non essere in lei quando tortura a morte, per punirle, le sue servette (colpevoli di averla contrariata in qualche modo, raccontando di aver sedotto il padrone - marito della protagonista - piuttosto che lamentandosi del troppo lavoro)...
Buono l'approfondimento storico e affascinante l'ambientazione, solo i personaggi (e soprattutto la protagonista) potevano essere meglio caratterizzati, e soprattutto la questione follia è delineata, secondo me, in modo troppo superficiale.
 

Nerst

enjoy member
Piacevole lettura, ma non ha rispecchiato le mie aspettative, o meglio, viene fatto passare per un thriller, ma non lo è.
La figura della contessa comincia ad assomigliare a quella cinica descritta solo verso metà libro, in realtà esso raccoglie le memorie di una donna che affronta un matrimonio deciso da altri, viene sedotta ed abbandonata, vive il peso del figlio maschio che non arriva, diventa vedova e deve proteggere le sue proprietà. Il tutto è contornato dalle morti delle sue domestiche, di cui ella è la causa.
Mi sarei aspettata più elementi gotici e descrizioni dell' epoca seicentesca, ma alla fine è stata una lettura piacevole, seppure un pò troppo romanzata per i miei gusti,.
 
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