1° Concorso di Poesia: i Commenti della Giuria

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franceska

CON LA "C"
Bajkal

Molto bella e immaginifica grazie alle metafore molto espressive: “nave di ruggine”
e “bianco zucchero filato” sono due perle degne di nota. Unico appunto: hai introdotto il soggetto, una prima persona singolare, “posso quasi toccare la lastra”, che nella mia personalissima opinione è l’unica nota che stona un po’. Nel senso che forse una rappresentazione anonima, da spettatore che rimane sullo stesso piano del lettore, avrebbe reso di più. Bravo/a. Scivola via che è un piacere.


Versi piacevoli che evocano subito le immagini di un lago gelato, e le sensazioni di freddo silenzio sopra ed intorno ad esso. Gradito il tocco di magia richiamato dagli scricchiolii prodotti dai folletti.
Bella l'immagine della nuvola che si sfilaccia e si ricompone in figure facendo capriole, nota affascinante quel “mai diversa”: ci si sarebbe aspettati un “mai uguale” che avrebbe sottolineato la sostanza che cambia forma continuamente, e invece ecco un elemento di sicurezza e di appoggio che ci dice: sembra cambiare sempre, ma tranquilli, è sempre la nostra nuvola.
Nota personalissima, non sono esperta di poesie, quindi è solo una mia discutibile sensazione: non ho amato in questa poesia la ripetizione della parola “poi”, e l'andare a capo a metà di un verso... a volte lo trovo elegante, ma ripetuto più spesso mi rende meno scorrevole la lettura.


Struttura semplice, perfettamente in tema con la parola vincitrice, forse troppo. Gradevole, ma mancante di struttura lirica. Ritmo spezzato. Stile narrativo e non prosaico. La forma è troppo moderna, ma solo secondo un giudizio personale. l’aver dato (credo) il nome di un lago alla poesia è originale, ma non ho capito il nesso con il testo. Nell’insieme piacevole.
 

franceska

CON LA "C"
Giorno di vento

Mi è piaciuto il corpo centrale nel suo ritmo incalzante, quasi martellante, Per andare,
non importa dove,
per fare,
non importa cosa,
per vivere,
non importa come,
solo per essere noi,​

che rende molto bene la tua intenzione. Per il resto abbastanza bene, forse un po’ troppo romantica per i miei gusti, qualche luogo comune qua e là ( gli occhi, fare l’amore, viviamo felici e contenti) però va bene. Bravo/a.



Carina l'espressione “spiccioli di pioggia”, come anche la spensieratezza che descrive questo gioco di innamorati che tornano bambini, e si cullano e si amano tra i propri desideri e sogni, guardando il cielo. Nota di amarezza davvero inaspettata alla fine, dopo lo scambio di sguardi e di colori, non ci si aspetta questa separazione improvvisa di due vite, che fino a poco prima sembravano fuse festose in una sola...
Come le nuvole ed il vento sono passeggeri e, rapidi, portano scompiglio emozionante, così si svolge questo amore intenso, che si spegne al calar del sole, per poi riaccendersi magari, chi lo sa, in un altro giorno.



Ritmo lento, simile ad una nenia a tratti cantilenante… “un gatto, un drago, un bimbo….prendi…dammi…così…quando…”.
è presente una struttura poetica. Forse si presterebbe più ad essere il testo di una canzone che quello di una poesia specie nell’ultima strofa. Il giudizio personale (da profana) non è molto alto.
 

franceska

CON LA "C"
L'abbraccio del mio amato

Commento: Troppo breve, peccato. Crei un’immagine sicuramente romantica e pregna di significato, come può essere il rifugiarsi nelle braccia della persona che si ama, però l’atmosfera creata sfuma in un attimo. Bravo/a comunque. E bravo/a per “trasalisco” e non trasalgo.


Poesia molto dolce in cui l'autore si paragona ad una nuvola; quando arriva sera cede all'oscuro del cielo, per aspettare con ansia l'alba, cioè l'abbraccio della persona amata, che sa di sicuro la inonderà di luce e dolcezza, ma ancora non sa di preciso quando potrà attendersi questo momento, e quindi resta in sospeso a pregustare questo incontro. Curiosa l'espressione “dire” un suono, e anche l'appartenenza di questo suono ad un luogo lontano, che probabilmente fa parte dei ricordi comuni dei due innamorati, visto che è in grado di calmare il trasalimento del poeta, se pronunciato adagio.


Breve, gradevole, perfettamente in linea con il titolo. È l’emozione concentrata in pochi versi. Mi è piaciuta molto. Toglierei quel “trasalisco” perché stona con la musicalità della poesia. È presente una struttura lirica.
 

franceska

CON LA "C"
Maya

Sei stato/a troppo metaforico e “contorto”, cosa che va a discapito dell’armoniosità e della melodia. Non sindaco sulle metafore che sono di qualità e pregne, ma se alla fine della lettura il mio cervello ha fatto fatica a starti dietro a livello immaginifico, purtroppo non riesco ad apprezzarla appieno. Bravo/a sicuramente per la padronanza tecnica.


Trovo questa poesia meno armoniosa di altre nel suo complesso, ossia nella “storia” che narra. Di contro, vi sono delle immagini evocate dai versi, che trovo veramente originali ed emozionanti. Per esempio le lacrime definite come “stille di angoscia che gocciolano come rugiada dai petali di ciglia”, e che lasciano riarso il palato. Oppure le radici raffigurate come vene che bucano la pelle (della terra) portandovi il seme, che a sua volta si fa strada alla vita seguendo le fasi (canto) lunare.
E poi, bellissima l'immagine di Dio che soffia come un mantice, fomentando quindi il dolore, che si può sfogare nella poesia, in versi d'acciaio, quindi forti parole che resteranno scritte per sempre.
Premetto che non essendo esperta di poesia (ed essendo anche spesso un po' tarda...), la mia è una personalissima impressione: mi pare di essere scossa da similitudini molto vive, ma troppo ravvicinate tra loro e non fluidamente legate nel loro insieme.


Lirica e metrica in stile “classico” . Ogni parte in piena armonia con il resto. Gradevole la musicalità e la lettura. Ritmo calmo, meditativo. In pochi versi completa la lettura. La scelta del titolo è ravvisabile nel testo. Di “foscoliana” memoria. Davvero molto bella e ben composta.
 

franceska

CON LA "C"
Mephitica

Non so come commentare, nelle tue intenzioni l’ultima parte doveva capovolgere ironicamente la “serietà” della prima, ma per quanto mi riguarda, mi ha lasciato un po’ così. Per quel che concerne la tecnica e la capacità di padroneggiare le parole, sei bravo/a. Non capisco però la scelta che hai fatto.


Hi hi hi, questa poesia ha una conclusione piuttosto originale: spassosissima, dopo aver creato per diverse righe, un'aspettativa di angoscia serissima! Dopo lettura di getto, vengono spontanee due frasi in contemporanea: 1) eh, ma no, non può finir così! - 2) Però, che sollievo!
Leggendo la prima parte, si apprezza il linguaggio ricercato. Le immagini di devastazione dei sensi, dei ricordi e della vita, rimandano di primo acchito ad una catastrofe... Ingenuamente, diversi termini mi hanno rimandato la mente al disastro occorso in Giappone nei giorni scorsi (macerie, acqua contaminata...). Solo dopo aver letto la fine, risultano più chiari i versi di apertura (gulp), mentre alcuni passaggi intermedi non riesco a collegarli al reale tema di fondo della poesia, ma penso sia un mio problema di distrazione mentale odierno, quindi non vedo l'ora che l'autore mi spieghi bene tutti i misteri di questa nuvola!


Giudicando dalla struttura iniziale direi che è soave epica e ben strutturata. Ampiamente lirica, ma (e mi son fatta una piacevole risata) la fine distrugge quanto scritto.
Non posso darle più di quanto assegnato, mi dispiace, solo perché sono legata ad altra forma “più” poetica. Qui si finisce troppo sul “cabarettistico”.
 

franceska

CON LA "C"
Nuvola

carina, molto bravo nel ritmo, mi è piaciuta tanto questa parte qui

rissa celestiale
senza vincitori
ricca di un solo
fosco disertore:​

molto serrata, ma nel contempo melodiosa. Bravo/a. Anche qui però la brevità inficia il mio apprezzamento personale.


Non vi sono personaggi o luoghi in questi versi, ci si concentra sul carattere delle nuvole, quasi fossero esse stesse delle persone, che si stanno trasformando, caratterizzate da furore ed impeto. I sassi invece vengono definiti innocenti, perché si trovano lì per caso per terra, e non possono fare nulla, e non hanno colpa se ora verrà a piovere. Spero di aver compreso correttamente il senso di un passo, che mi è piaciuto molto, che sottolinea che tra queste burrascose nuvole, nessuno vince, solo il sole viene a mancare, come un fosco disertore. Potrebbe essere una metafora dell'odio tra le persone (sto azzardando, forse...): nella mischia della rissa, non vi sono vincitori alla fine, e solo l'armonia e l'amore fanno sentire la tremenda mancanza.


Ritmo danzante e cantilenante tra Pascoli e L. il Magnifico. Gradevole, ma nella sua lettura lascia incompleti nel finale.
 

franceska

CON LA "C"
Raggio di sole

Dal punto di vista della “morbidezza” e melodia, ci siamo abbastanza. Il tuo problema è la mancanza di immaginazione, nel senso che il tuo poetare è piuttosto “parlato”, quasi prosaico. Questo non significa che non vada bene, ti parlo da lettore assetato di emozioni. Mi spiego meglio: le parole che usi non sono evocative o suggestive, in me lettore non evocano nulla se non il loro significato immediato. Vorrei chiederti se ho capito male io, oppure ti rivolgi al sole in forma femminile?

Sei riuscita a trasmettermi
una goccia d’allegria in quel poco
che sei stata vicino a me….​

Sbaglio?


Il tema trattato mi piace moltissimo, e quindi mi suscita molta tenerezza questo desiderio di stare con la persona che ci fa sentire come scaldati e rincuorati da un raggio di sole. Bello il concetto di non poter fare a meno della visione dell'amata, oppure del pensiero che presto si potrà incontrarla.
Per il resto i concetti espressi, se pur poetici e romantici (come i colori tra le nuvole, evocati dal profumo di lei), sono un pochettino scontati, e non riescono a suscitare la sorpresa dell'originalità, pur sollevando sensazioni assolutamente piacevoli.


Lineare e limpida mi ha trasmesso tutto quello che, credo, volesse dire. Quel sentimento di necessità dell’altro che si avverte anche in un breve istante. La sensazione di pienezza e di calore che solo un abbraccio, come quello descritto, può darci. Do alla poesia un voto abbastanza alto perché sebbene scritta molto semplicemente senza lirica sa toccare le giuste corde.
 
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franceska

CON LA "C"
Senza titolo

Che peccato, passa l’idea che tu non abbia avuto ispirazione o idee. Sembra un compitino fatto in 5 minuti. Non mi ha lasciato niente, che peccato.
Perché senza titolo?


Molto graziosi e semplicemente diretti questi versi, che in poche parole evocano secondo me l'arrivo della primavera. Un cielo sereno, e la promessa che l'ultima neve si scioglierà e tornerà a nuova vita.
Per il mio personale gusto, è un pochino troppo corta. Non che la lunghezza di un lavoro sia sinonimo di bellezza, ma il concetto esposto non è talmente “innovativo” da compensare la brevità.


Breve e completa. L’ho penalizzata, in questo caso, perché senza titolo. Cosa fondamentale, in un concorso, quando si è sconosciuti, perché dovrebbe fornirci un sunto del testo che ci accingiamo a leggere. Molto gradevole.
 

asiul

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Sei stato/a troppo metaforico e “contorto”, cosa che va a discapito dell’armoniosità e della melodia. Non sindaco sulle metafore che sono di qualità e pregne, ma se alla fine della lettura il mio cervello ha fatto fatica a starti dietro a livello immaginifico, purtroppo non riesco ad apprezzarla appieno. Bravo/a sicuramente per la padronanza tecnica.

ehm... non sarà un problema di chi legge? Ricordo che qualcuno ebbe l'impudenza di muovere la stessa critica a Dante o forse era a Cicciolina...non ricordo :?
 
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Shoofly

Señora Memebr
Chiunque voi siate, devo dirvelo.... sono rimasta così :shock: dopo aver letto le vostre critiche. Per quel che riguarda la mia, davvero, non potevate aggiungere nulla di meglio!:mrgreen:

:D


Ora resto in attesa delle busse di Lu..... già le reni sento spennar per la scaldata cera.

:wink:

uhm.... :?mi sa che le ho già beccate e non me ne sono accorta........:mrgreen:
 
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Apart

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Commento: Troppo breve, peccato. Crei un’immagine sicuramente romantica e pregna di significato, come può essere il rifugiarsi nelle braccia della persona che si ama, però l’atmosfera creata sfuma in un attimo.

Sono in totale disaccordo su questo commento. Il bello di questa poesia è che è fatta di pochi versi, e cosi dev'essere, a mio parere. Dispiegandola avrebbe avuto un altro impatto sul lettore. Qui si vuol descrivere l'attimo con poco. Pochi versi per dire e per lasciare più di quanto lasciano molti versi. :)
 
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Apart

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E bravo/a per “trasalisco” e non trasalgo.


Toglierei quel “trasalisco” perché stona con la musicalità della poesia. È presente una struttura lirica.

Curioso che sulla poesia "L'abbraccio del mio amato" ci sia disaccordo fra i giurati. Trasalisco deve avere un suono un po' duro. Al trasalire segue un suono più dolce (quello dell'"'adagio"), in modo da mettere ancor più in risalto la differenza. Secondo me non va tolto. :)
 
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Apart

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Non che la lunghezza di un lavoro sia sinonimo di bellezza, ma il concetto esposto non è talmente “innovativo” da compensare la brevità.

Questo commento, riferito alla poesia senza titolo, l'ho trovato intelligente. Spiega il perchè del disaccordo sulla brevità della poesia. :)
 
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Apart

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L’ho penalizzata, in questo caso, perché senza titolo. Cosa fondamentale, in un concorso, quando si è sconosciuti, perché dovrebbe fornirci un sunto del testo che ci accingiamo a leggere.

Questo, riferito alla poesia senza titolo, non lo capisco. Non credo che in poesia sia cosi fondamentale il titolo, come invece per un romanzo. Non a caso ci sono poeti che hanno scritto tantissime bellissime poesie senza titolo. :)
 
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Apart

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A me è piaciuta molto "Giorni di vento", anche se nemmeno io ho capito perchè (come uno dei giudici ha scritto) nel finale c'è la separazione improvvisa di due vite che fino a poco prima sembravano fuse festose in una sola.
Complimenti a tutti comunque, poeti e giudici, per il lavoro (non facile) svolto! :wink:
 

Apart

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quando arriva sera cede all'oscuro del cielo, per aspettare con ansia l'alba, cioè l'abbraccio della persona amata, che sa di sicuro la inonderà di luce e dolcezza, ma ancora non sa di preciso quando potrà attendersi questo momento, e quindi resta in sospeso a pregustare questo incontro.

C'è un fraintendimento, riferito alla poesia "L'abbraccio del mio amato": l'alba non corrisponde all'abbraccio dell'amato. La poesia è lineare: l'abbraccio dell'amato è la notte che avvolge la nuvola (la donna) e in cui questa si abbandona. Poi c'è la parentesi del trasalimento. E infine l'alba, ovvero il risveglio, che di lì a poco porterà la donna a svegliarsi e dunque a separarsi dall'amato. Ma il tardare rende più lungo quell'incredibile momento. :wink:
 
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Stato
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