Highsmith, Patricia - Il talento di Mr. Ripley

Dory

Reef Member
Tom Ripley è un giovane americano medio, un buon carattere, modesto ed educato, che si arrangia per vivere. Un giorno viene avvicinato da un uomo, un ricco industriale, che, credendolo molto amico di suo figlio Dickie, gli chiede di andare in Italia per convincerlo a tornare negli Stati Uniti ad occuparsi degli affari di famiglia.
Dickie vive un'esistenza dorata, tra il mare, la spiaggia e le sue velleità da pittore, senza altri pensieri, e presto Tom ne rimane affascinato, desiderando di stringere sempre più amicizia con lui tanto da poter rimanere a vivere alle sue spalle per sempre.
Dickie però, dopo un'iniziale simpatia per Tom, si stanca della sua continua e pressante presenza, e durante una lite in barca tra i due, rimane ucciso.
Da quel momento in poi, Tom prenderà la sua identità, e non esiterà ad uccidere ancora per mantenere la sua nuova vita.

Bellissimo thriller psicologico da cui è stato tratto l'omonimo film con Matt Damon del 1999, e un precedente film del 1960 intitolato Delitto in pieno sole.
Ho letto altri libri della Highsmith e devo dire che la sua capacità e semplicità nel tratteggiare caratteri dalla personalità insospettabilmente folle è magistrale.
Non fa eccezione questo, che consiglio vivamente.
5/5
 

darida

Well-known member
concordo, un ottimo thriller cinico e divertente, bello anche il film :)
 

isola74

Lonely member
Che dire? sicuramente mi è piaciuto, è un libro ben scritto che gioca sapientemente sulla tensione e sull'elemento psicologico, ma confesso che alla fine questi omicidi impuniti e addirittura "premiati" con l'eredità non mi vanno troppo giù:?? Certo, se il finale fosse stato diverso, il "talento" del titolo non sarebbe stato vero talento, ma lasciatemi qualche perplessità.... forse dovremmo leggere anche gli altri due romanzi con protagonista Tom Ripley per vedere se ci sono risposte.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Molto ben approfonditi gli aspetti psicologici e i passaggi tra le varie situazioni e le relazioni che ci sono tra i personaggi. Ci sono alcuni momentio deboli come la credulità del padre di Dickie e la poca sagacia dei poliziotti italiani che non riescono a notare le somiglianze tra Tom e Dickie quando vengono interrogati e che sono in realtà la stessa persona. Ma la bella scrittura, la tensione di quello che succederà, la non scontatezza del finale, i luoghi dove viene ambientato, fanno di questo romanzo un'ottima lettura anche non di genere.
 

Lark

Member
Mi è piaciuto molto, particolare e innovativo, specie per essere stato scritto nel 55. La prima persona non pesa, il narratore è perfetto nel suo essere inaffidabile, trama avvincente anche se la conoscevo per aver visto il film, stile scorrevole. L'ho letto in inglese ed ho apprezzato le espressioni, non tradotte, in italiano, che intervallavano i dialoghi. Una passione genuina anche per i luoghi in cui è ambientato il tutto. L'unico appunto forse qualche forzatura nel finale, per far andare le cose come la Highsmith voleva che andassero - e non so se fosse lei stessa troppo convinta di alcune sue scelte: tende un po' a tornare su tutti i punti, come a giustificarsi, dire al lettore "vedi? non è una svista". Mi è piaciuto in particolare il personaggio di Dickie e il suo rapporto con Marge e con la vita, magistralmente reso attraverso la prospettiva distorta di Tom. In certi passaggi mi ha ricordato i deliri di Humbert Humbert in Lolita. E' il primo libro che leggo della Highsmith e ne leggerò sicuramente altri. Lo consiglio!
 
Alto