Ma guarda, anch'io se fossi costretto a scegliere probabilmente direi che la cantica più "bella" è l'inferno, ma è un giudizio che non vorrei mai emettere.
L'Inferno ci colpirà sempre più delle altre perchè è la cantica a noi più vicina nello stile e nel linguaggio, quella più umana, quella più vicina alla nostra realtà (e già questo dovrebbe fare un attimo riflettere), ma io apprezzo egualmente il Purgatorio, certo meno spettacolare e d'impatto ma costante nel suo sviluppo e dotato di un'atmosfera tutta particolare, ricca di malinconia e di speranza, con cui Dante riveste ogni verso. E il Paradiso, poco "comunicativo" per l'estrema difficoltà di rendere in parole un'esperienza che travalica l'umanità stessa, pur non raggiungendo la pienezza letteraria e poetica delle altre due cantiche rappresenta uno di quei rarissimi casi dove il linguaggio umano riesce a spingersi verso i suoi stessi limiti.
A proposito di Paradiso, se vuoi andare sul sicuro tra i canti più commentati dalla critica potresti scegliere questi:
I, III (Piccarda Donati), VI (Giustiniano), XI e XII (Francescani e Domenicani), XV (Cacciaguida, continua in XVI e XVII), XXI (San Pier Damiani), XXVII (salita al Primo Mobile), XXXI, XXXIII.
Considera poi che il Paradiso è ricco di simbologie e soprattutto di discussioni dottrinali: la gerarchia dei cieli, l'incarnazione, la salvezza, la giustizia, la predestinazione... Sono tutte parti un po' meno rilevanti per la narrazione ma importanti per il profilo storico e filosofico dell'opera, quindi potrebbe essere utile approfondirne alcune per l'esame.
Posso chiederti che studi fai e che tipo di esame è? Te lo chiedo perchè ci sarebbe anche tutta la sterminata questione filologica del testo... Se ti servisse e ti interessasse potrei accennarti qualcosa in merito, magari ti appassionerà come ha appassionato me.