La divina commedia

Maya89

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Quanti di voi l'hanno studiata approfonditamente e amata? Io mi ritrovo a dover dare un esame a luglio e a dover scegliere dieci canti per ogni cantica, ma avendola fatta pochissimo alle superiori non so proprio come scegliere... se avete consigli su ciò che non devo assolutamente tralasciare sono ben accetti:wink:
 

Sir

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Non ho capito se il tuo "compito" consiste nel leggere per intero la Commedia e poi approfondire 30 canti su cui discutere all'esame, oppure scegliere a priori questi 30 canti e tralasciare il resto.
La seconda ipotesi a mio avviso ha poco senso; ti consiglio quindi in ogni caso di leggerla tutta con attenzione, e poi casomai concentrarti su quei 30 canti che più ti hanno appassionata.:)
 

Maya89

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Sì, devo leggerla per intero

e poi approfondire bene dieci canti a cantica... il problema è che non vorrei andare esclusivamente a gusto e magari saltare delle parti particolarmente importanti per la critica. Intanto ho letto le introduzioni e qualche canto e me ne sto innamorando:ad: e pensare che leggerla a scuola sembrava un calvario!:OO.
 

melvin

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Io AMO la Divina Commedia! Sto cercando di imparare a memoria l'Inferno da cima a fondo, ma ho poco tempo. Per ora so recitare per intero sei o sette canti soltanto.

Per quanto riguarda la prima cantica, che poi è indiscutibilmente la più bella, a mio avviso sarebbe un delitto tralasciare il I, per quanto possa apparire scontato. Altri più che degni di approfondimento sono il III (Per me si va nella città dolente), il IV (gli Spiriti Magni! <3), il V per Minosse e Francesca da Rimini (un po' inflazionata, ma non a sproposito in fondo), l'VIII per la bella scena d'amore tra Dante e Virgilio :mrgreen: (Lo collo poi con le braccia mi cinse/baciommi il volto e disse: Alma sdegnosa/Benedetta colei che in te s'incinse! - meglio di Beautiful). Tra le prime scelte metterei anche il XXXIII per Ugolino e il XXXIV perché è un capolavoro. :HIPP

Certo, piange il cuore anche a non parlare per bene di Ciacco, Pier della Vigna, Farinata, Cavalcanti... ma come si fa a scegliere? :W
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
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melvin ti vedo ferratissimo, ti ricordi mika ke canto è quello di questi due versi "ricorditi di me che son la Pia: salsi colui che inanellata prìa disposando m'avea con una gemma"

Che poesia sti 3 versi:HIPP
 

Sir

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melvin ti vedo ferratissimo, ti ricordi mika ke canto è quello di questi due versi "ricorditi di me che son la Pia: salsi colui che inanellata prìa disposando m'avea con una gemma"

Che poesia sti 3 versi:HIPP

Purgatorio V. La vecchia Pia m'ha sempre annoiato un po' a dirla tutta, però questi versi son belli.:D

Per quanto riguarda la prima cantica, che poi è indiscutibilmente la più bella,

Uhm... su questo invece potrebbe esserci da discutere.:mrgreen:

Maya, oltre ai canti che ti ha segnalato melvin, tra quelli più studiati e discussi dalla critica (e anche, tutto sommato, tra i più belli) non può mancare il XXVI (Ulisse).
Aggiungerei anche il X (Farinata degli Uberti, Cavalcante), XIII (Pier delle Vigne), VI (Cerbero, Ciacco). Altri due molto particolari e interessanti per la critica sono XXIV e XXV, nel descrivere la metamorfosi dei ladri fiorentini Dante si confronta apertamente con Ovidio e Lucano.

Sul Purgatorio, tra i canti generalmente più considerati dalla critica ci sono questi: I, II (Casella), III (Manfredi), V (Pia de' Tolomei), XI (Superbia), XVI (Marco Lombardo e il discorso teologico), XXI (Incontro con Stazio), XXIV (da qui nasce il termine "dolce stil novo"), XXVII (congedo di Virgilio), XXX, XXXI (incontro con Beatrice).
Non tutti però sono così fondamentali, il Purgatorio è la cantica più "piana" delle tre per cui anche per importanza e bellezza stilistica è difficile trovare un canto che emerga sopra gli altri; importante è cogliere l'atmosfera complessiva, il percorso, i cenni della simbologia che poi condurrà a quella maestosa del Paradiso.

Domani ti scrivo qualcosa anche sui canti più commentati del Paradiso. :wink:
 

Maya89

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Innanzitutto grazie per i consigli a tutti,

poi mi volevo dire d'accordo con Melvin per la prima cantica, ovviamente parlo dal basso delle mie reminiscenze delle superiori, quindi non è ancora detto che non cambi idea.
Per ora mi sono data ai primi canti dell'inferno e ci manca poco che non passi la notte in bianco per non chiudere il libro:sbav:
 

Sir

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Ma guarda, anch'io se fossi costretto a scegliere probabilmente direi che la cantica più "bella" è l'inferno, ma è un giudizio che non vorrei mai emettere. :mrgreen:
L'Inferno ci colpirà sempre più delle altre perchè è la cantica a noi più vicina nello stile e nel linguaggio, quella più umana, quella più vicina alla nostra realtà (e già questo dovrebbe fare un attimo riflettere), ma io apprezzo egualmente il Purgatorio, certo meno spettacolare e d'impatto ma costante nel suo sviluppo e dotato di un'atmosfera tutta particolare, ricca di malinconia e di speranza, con cui Dante riveste ogni verso. E il Paradiso, poco "comunicativo" per l'estrema difficoltà di rendere in parole un'esperienza che travalica l'umanità stessa, pur non raggiungendo la pienezza letteraria e poetica delle altre due cantiche rappresenta uno di quei rarissimi casi dove il linguaggio umano riesce a spingersi verso i suoi stessi limiti.

A proposito di Paradiso, se vuoi andare sul sicuro tra i canti più commentati dalla critica potresti scegliere questi:
I, III (Piccarda Donati), VI (Giustiniano), XI e XII (Francescani e Domenicani), XV (Cacciaguida, continua in XVI e XVII), XXI (San Pier Damiani), XXVII (salita al Primo Mobile), XXXI, XXXIII.
Considera poi che il Paradiso è ricco di simbologie e soprattutto di discussioni dottrinali: la gerarchia dei cieli, l'incarnazione, la salvezza, la giustizia, la predestinazione... Sono tutte parti un po' meno rilevanti per la narrazione ma importanti per il profilo storico e filosofico dell'opera, quindi potrebbe essere utile approfondirne alcune per l'esame.

Posso chiederti che studi fai e che tipo di esame è? Te lo chiedo perchè ci sarebbe anche tutta la sterminata questione filologica del testo... Se ti servisse e ti interessasse potrei accennarti qualcosa in merito, magari ti appassionerà come ha appassionato me. :mrgreen:
 

Maya89

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Ma infatti sono sicura

che dall'inferno al paradiso ci sia un salto stilistico non indifferente e ascendente, almeno quanto il suo viaggio:mrgreen: e mai mi permetterei di porre il mio giudizio avanti a quello della critica che ha sempre visto nel cammino di Dante personaggio anche il cammino di Dante poeta verso la maturità stilistica. Però dal basso dei miei vent'anni e delle mie scarse conoscenze non posso dire di essere rimasta colpita dal purgatorio e dal paradiso quanto dall'inferno, sarebbe ipocrita. Ho trovato più comprensibile e più vario l'inferno alle superiori( forse anche più fantasioso), ora questa seconda lettura la vedo come una sfida e spero di poter dire alla fine di aver cambiato idea:wink:. Ancora grazie per le dritte.
Ah, sono iscritta a lettere moderne, l'esame è di letteratura italiana, non disdegno i tuoi accenni, se ti va, potrebbero tornarmi utili, e se non utili saranno sicuramente interessanti:wink:
 

Sir

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Essendo di letteratura italiana, l'esame sarà giustamente centrato sull'aspetto della critica letteraria quindi difficilmente andrete a indagare sulla questione filologica; però magari il discorso potrebbe tornarti utile in futuro, inoltre io ne approfitto e cerco di fare proseliti. Noi poveri filologi (più aspiranti tali, nel mio caso:mrgreen:) siamo sempre meno di fronte a orde di critici e teoreti letterari, dobbiamo difenderci in qualche modo.:YY

Le cose da sapere sulla storia del testo, nel senso più materiale del termine, non sono molte e probabilmente le hai già studiate. Il fatto che non è stato mai ritrovato un documento autografo della Commedia, che il testo fu trasportato in forme molto varie (inizialmente le tre cantiche erano viste come separate) e i copisti medievali lo mutarono abbondantemente com'era abitudine, dando luogo a tante "versioni" diverse, et cetera...
Quello che mi sento di consigliarti è di provare a toccare con mano la questione, per vedere cosa significa veramente approfondire la tradizione di un testo, tutto quel lavoro di ricostruzione che sta dietro alle edizioni che leggiamo oggi.
Potresti procurarti in biblioteca un'edizione critica; alcune sono di impianto bederiano (si prende in considerazione un solo codice, di solito il Vaticano, che pare fu quello che conobbe Boccaccio, o il Trivulziano) come quella di Antonio Lanza, io ti consiglio invece quella di Giorgio Petrocchi, di impianto lachmanniano, per cui in ogni passo si analizzano le versioni presentate dai vari codici cercando quella più "fedele" all'ipotetico testo originario. E' anche presente un ottimo stemma, un vero e proprio albero genealogico dei codici della Commedia. Personalmente, mi sono appassionato alla filologia proprio lavorando su questo testo. :)
 

melvin

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Uhm... su questo invece potrebbe esserci da discutere.:mrgreen

Ah, non per me. E' una fede. TUNZZZ
Scherzi a parte, c'è una tale differenza tra le tre cantiche che scegliere la più bella è un po' come dire che il gelato al pistacchio è meglio della musica rock barra altri accostamenti improbabili... anche se da un punto di vista puramente personale dico che l'Inferno è incontestabilmente meglio del Paradiso e che la musica rock owna il gelato al pistacchio con una mano legata dietro la schiena e gli occhi bendati. :mrgreen:
 

Maya89

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Sicuramente avrò modo di approfondire

anche la questione filologica, anche se mi toccherà aspettare di doverlo fare a scopo universitario oppure... di finire l'università:). Ora già mi sembra impossibile riuscire a portare la Divina Commedia per luglio( con annessa tutta la letteratura italiana fino al '900:??), ho l'impressione che non farò mai in tempo a conoscerla bene come vorrei. A questo proposito mi togliete un dubbio? Voi siete riusciti ad approfondirla adeguatamente in ambito universitario o avete dovuto aspettare di poterlo fare per conto vostro?.
 
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