Bambarén, Sergio - Vela Bianca

freccia85

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"In un arcipelago meraviglioso ed incontaminato, in mezzo a colline verdi smeraldo, affacciata sull'oceano, Auckland, la capitale della Nuova Zelanda, domina una delle più maestose baie del mondo. Da qui salpano, a bordo della Vela Bianca, Michael e Gail, due giovani sposi, che hanno deciso di intraprendere un viaggio alla ricerca di se stessi, della ricchezza dei propri sentimenti e del loro essere una cosa sola. Un nuovo romanzo dell'autore di "Il delfino" e di "L'onda perfetta". Una storia d'amore e di crescita spirituale per i lettori di tutte le età che ammirano la potenza della natura, che sanno guardare oltre la linea dell'orizzonte e non hanno paura di farsi cullare dalla forza del vento."


E' uno dei primi libri che ho letto tanti anni fa...a volte mi piace riaprirlo e riscoprire le frasi e le parti che più mi hanno colpita...E' scritto in modo molto scorrevole, ha una struttura molto semplice e forse è una lettura più d'adolescenti; ma io la consiglio anche a chi è ancora capace di sognare d'adulto...
 
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Loredana26

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hai ragione... forse non sono proprio dei libri da premio Nobel.. ma lasciano una bella sensazione alla lettura..
 

freccia85

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si...e ce ne sono moltissimi di questo autore che sono piacevoli da leggere e che ti fanno ricordare che un buon libro nn è solo un romanzo di 400 pagine pieno di paroloni...beh pochi la pensano cosi...
 

libraia978

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Bellissimo veramente, un autore che mi piace e questo è tra i preferiti. Come forse hai visto avevo già inserito altre recensioni su questo autore nella piccola biblioteca. Da leggere.
 
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fabbroscrivano

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A me non è piaciuto molto.
Fa un uso eccessivo degli aggettivi e delle aggettivazioni. Più che lanciare un messaggio, scrive quello che tutti vorrebbero sentirsi dire e crea personaggi e situazioni talmente giusti, al posto giusto (il vecchio e misterioso libraio, i coniugi in crisi...) da risultare "stucchevoli".

Un bel manualetto new age, ma niente di più
 

Lepre

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Una boiata pazzesca!!!

... Una vera porcheria!
Forse anche piacevole (?) a una lettura superficiale, ma, da appassionato velista, l'ho trovato veramente stucchevole; la peggior raccolta di luoghi comuni sul "viaggio" in barca alla ricerca di se stessi, pervaso da una sdolcinata atmosfera new age; con un libraio stile "La storia infinita" che regala ai due protagonisti, cigliegina sulla torta, una specie di libro di bordo "magico" che si scrive da sé riempiendosi di frasi retoriche che sottolineano le fasi salienti del viaggio.
I pochi termini nautici sono usati perloppiù a sproposito e scorrettamente e non sempre si può darne la colpa solo alla traduttrice. I protagonisti acquistano una vecchia barca in legno, di 14 m e partono dalla Nuova Zelanda per un giro di 6000 miglia in circa un anno.
Vi cito alcuni brani che più rendono l'idea dell'approssimazione e della superficialità del racconto.

La barca:
...Pareva che il precedente proprietario avesse fatto un ottimo lavoro di manutenzione: le eliche (LE ELICHE???) non erano minimamente arrugginite, il motore (AH! UN MOTORE SOLO E TANTE ELICHE... BELLO!) funzionava ancora come un orologio, e lo scafo era meno malridotto di quanto potesse sembrare. Al momento di partire, avremmo potuto contare su una barca assolutamente affidabile e molto maneggevole (SU CHE BASI?).

Diavolerie elettroniche:
...Il GPS, una nuova apparecchiatura radio >:-o basata sulla trasmissione satellitare, avrebbe provveduto a tenerci costantemente in contatto con la guardia costiera :)-o, segnalando la nostra posizione e permettendoci di comunicare :)-O in qualunque momento per ricevere informazioni =:)-O e, in caso di necessità, tempestiva assistenza.
... MA SAPETE COS'È UN GPS??? NON È MICA UNA RADIO!!!

Primi bordi:
...Quel mattino orientammo le vele di Vela Bianca verso l'orizzonte. (POETICO... MA COME SI ORIENTANO LE VELE VERSO L'ORIZZONTE????)
...Procedendo per tentativi ed errori, avevamo cominciato a imparare come dare la giusta tensione alle vele, tirando o allentando (TIPICI TERMINI MARINARESCHI) le scotte e le drizze (PURE LE DRIZZE???), e con la pratica utilizzavamo i verricelli con sempre maggiore padronanza.

Primi incidenti:
...
Ma questa volta, qualcosa andò storto. Avevamo finito dì regolare le vele nella posizione ottimale per sfruttare la brezza, ma all'improvviso una raffica di vento venne dalla direzione opposta (TIPICA RAFFICA ANOMALA!!!!), spezzando il nodo della drizza (QUESTO SI CHE È UN VENTO TAGLIENTE!!!) e facendo ruotare la randa (INFATTI È NOTO CHE SE MOLLA LA DRIZZA LA VELA NON CASCA, RUOTA!!!!!). Mi gettai fuoribordo per schivarla, (CHE HA FATTOOOOOO????) e dall'acqua, come al rallentatore, la vidi arrivare addosso a Gail. «Gail, attenta!» gridai. (FULMINEO! SCHIVA IL BOMA, SI BUTTA IN ACQUA, RIEMERGE, FA ANCORA IN TEMPO A VEDERE E GRIDARE!) Troppo tardi. Lei fece del suo meglio per schivarla, ma fu inutile. Con un pesante tonfo, il boma la colpì al braccio.
(BEH? TUTTO Lì? NIENTE CRANI SFONDATI? TUTTO 'STO CINE PER UNA BOTTARELLA SU UN BRACCIO?) Risalii a bordo, assicurai la drizza allo strozzascotte (ARRIDAIE... MA ALLORA ERA UNO STROZZADRIZZE? E IL NODO SPEZZATO??) e corsi al fianco di mia moglie.

Le bizzarrie del mare:
...E a peggiorare le cose, un sostenuto moto ondoso traverso ci faceva andare di scarroccio (NUOVA ANDATURA???), così che dovemmo navigare su una traiettoria (INFATTI, COME VEDREMO DOPO, QUESTA BARCA È UN PROIETTILE!) diagonale per vincere la resistenza incrociata della corrente e delle onde (MA NON ERA LA DERIVA, QUELLA LEGATA ALLA CORRENTE???).

Improvvisamente ci troviamo su un traghetto:
...Mi raggiunse sul ponte di manovra.
...Al calare della notte mi sedetti sul ponte superiore.
(MI SONO PERSO IL PONTE LANCE... MA QUANTI PONTI CI SONO SU 'STA BARCA???)

Rifornimenti:
...Quando ebbi finito tornai alla barca, e trovai Gail intenta a chiacchierare con un alto isolano che ci stava facendo il pieno di benzina. (BENZINA???)

Prestazioni esaltanti:
...Se nei prossimi giorni fossimo stati tanto fortunati da continuare ad avere il favore dei venti del nord, avremmo viaggiato a una media di ottanta miglia al giorno. (3,3 NODI CON VENTO A FAVORE!!! UNA SCHEGGIA 'STO 14 M!!!!)

E per finire, la scena della tempesta:
...vedevamo fulmini sempre più vicini e onde sempre più alte ... Stavamo gridando entrambi con tutto il fiato, perché le raffiche di vento portavano via le nostre parole. La pioggia adesso era così impetuosa che era come stare sotto una cascata. Il suo martellare si trasformò in un assordante, continuo boato.
...Il forte vento adesso era diventato un furibondo uragano. Terzarolai freneticamente la randa, e issai la tormentina... (E CHE C@##O ASPETTAVI ANCORA???)
Bloccai il portello appena prima che un'ondata gigantesca si schiantasse contro Vela Bianca. La violenza dell'impatto mi sbalzò fuori bordo (DI NUOVO A MOLLO?). Rimasi appeso all'imbracatura di sicurezza, ma il mio peso sbilanciava la barca, inclinandola dalla mia parte (E QUANTO PESA 'STO CICCIONE PER SBILANCIARE UN 14 M???), e la mia testa affiorava appena dalla superficie... (PECCATO!!!)
Appena si fu abbastanza stabilizzata, saltai a bordo e, curvo contro il vento, arrancai verso l'albero maestro. (MAESTRO?? NE SONO SPUNTATI ALTRI, CON LA PIOGGIA???)

Lo squallore è finito. Il Bambarén, che forse è un buon surfista ma con le barche non c'azzecca, pare non sia nuovo a simili esploit. È l'autore di altre schifezze, tra i quali "Il delfino", che non ho letto, ma mi dicono sia la copia esatta de "Il gabbiano Jonathan Livingstone" con il gabbiano trasformato in delfino alla ricerca dell'onda perfetta.
DA EVITARE !!!!!!!!!!!!

Buone Letture, Mauro
 
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