C'è sempre qualcuno più a sud.

La Lega del Ticino ha vinto le elezioni con slogan del tipo: "cacciamo i ratti italiani". In Svizzera lavorano circa 13000 frontalieri, gente che attraversa il confine la mattina, prestano la loro opera e tornano a casa la sera. Attirati, come è umanamente lecito, da stipendi più alti. La campagna elettorale del Bossi di Lugano s'è sviluppata contro i "meridionali" italiani, rei di rubare il lavoro agli autoctoni.
Nello stesso momento in cui Bignasca sparava le sue minchiate e vinceva le elezioni, in Italia i seguaci del Bossi originale, scaldavano i motori e sparavano (per ora usando solo le parole) minchiate su quei poveri cristi che cercano un mondo migliore. Castelli e Speroni, due delle migliori menti italiane, anzi padane, invocano l'uso delle armi contro gli immigrati, ma solo contro i più pericolosi (mi piacerebbe sapere come erano considerate le due ragazze morte stamattina a Pantelleria).
Girava nel mio borgo, un detto sulla "'Merica bbona" -gli States- ad inizio '900. Le strade di New York erano lastricate d'oro. Ed i nostri partivano, convinti che bastava grattare un po' di marciapiedi per tornare a casa ricchi. Arrivati in America scoprivano che non solo i marciapiedi non erano lastricati d'oro, ma addirittura non erano lastricati e peggio toccava a loro lastricarli.

Quei poveri disperati mi ricordano tanto la disperazione dei miei nonni, la x disegnata sulla schiena ad Ellis Island, dell'emigrato familiare nella "Merica bbona" e il passare clandestinamente dal Perù al Venezuela dell'emigrato familiare clandestino nel Sudamerica.

Tutto questo per dire che c'è sempre qualcuno più a Sud di noi, e che prima o poi nella vita colui che verrà dal sud sarai tu.
 

mame

The Fool on the Hill
Balda, io lo so che poi io e te finiamo sempre per accapigliarci su certi argomenti e stavo quasi per rinunciare. Ma a volte non riesco proprio a capire perché tu faccia dei discorsi tutti molto belli sui principi, sulla morale, sulle rivendicazioni e tralasci dettagli che invece contano, e tanto. Va bene, queste persone scappano da situazioni di povertà e (alcuni) di guerra. Ma per quale cavolo di motivo riescono a pagare 1300 dollari agli scafisti per venire sui barconi e non riescono a infilarsi un documento in tasca quando si imbarcano? Dal tuo discorso sembra che tutti gli italiani che sono emigrati abbiano varcato i confini della Germania correndo di notte tra il filo spinato o arrivando in America sui barconi. Non è così, diamine. Gli italiani avevano i documenti nella loro brava valigetta di cartone. Che poi abbiano subito il razzismo o abbiano iniziato a delinquere, questo non è conseguenza automatica dell'immigrazione o della nazionalità, su questo siamo d'accordo.
 

Shoofly

Señora Memebr
La Lega del Ticino ha vinto le elezioni con slogan del tipo: "cacciamo i ratti italiani".



Quella campagna la ideò Michel Ferrise perché l'anonimo committente gli aveva «chiesto di trovare un'idea originale che portasse i ticinesi ad aprire gli occhi su determinate questioni».
L'idea del ratto (razzista di sicuro) di originalità però non ha proprio nulla.

Basti vedere una vignetta pubblicata sulla rivista americana "Judge" del 6 giugno 1903 dal titolo: "Occhio, zio Sam, sbarcano i sorci!".

Dalla nave proveniente «direttamente dalle topaie dell'Europa», si vedono nuotare verso riva migliaia di topi di fogna coi baffi alla figaro che hanno scritto sui cappelli o sul coltello che reggono tra i denti: «Mafia», «Socialismo», «Anarchia», «Assassinio»...
 
Ultima modifica:
Dal mio discorso emerge solo che mio nonno è stato clandestino. Dal mio discorso emerge che io sono solidale con quella gente perché mi è stato raccontato ciò che hanno passato i miei familiari. Purtroppo non ho conosciuto mio nonno paterno, ma c'è stata gente che ha mandato i suoi figli a ringraziare i figli di mio nonno per ciò che aveva fatto il mio emigrante. E mi raccontavano come vivevano in 15 in 5 metri quadrati, l'essere trattati come carne da macello e marchiati con il gesso ad Ellis Island. Alcuni mentre lo raccontavano avevano le lacrime agli occhi.
Ora che a me abbiano o non abbiano un documento di identità non può importare di meno. Sono dei disperati e tanto basta per accoglierli nel miglior modo possibile, senza farli morire a un passo da quello che loro reputano "il paradiso". Mi sembra così di rendere giustizia a mio nonno.
 

mame

The Fool on the Hill
Ora che a me abbiano o non abbiano un documento di identità non può importare di meno.

A me invece interessa moltissimo sapere se sono persone oneste o se sono appena scappate di galera.

Io non avevo la croce sulla schiena, Balda, ma avevo la targa FG sulla macchina, e nella civilissima Firenze la gente mi gridava "tornatene a Foggia". Chi ti sta scrivendo ha vissuto il razzismo sulla propria pelle, e non certo a Milano, dove vado al supermercato e mi sembra di essere nella mia terra d'origine perché chi mi passa accanto parla foggiano, cerignolano o manfredoniano. Sto parlando di quella che si pregia di essere una "culla di civiltà". Sfondi una porta aperta se cerchi di convincermi che la gente deve dimostrare sul campo quello che è e quello che vale e non essere marchiata per la sua origine. Ma sulla contingente situazione immigrati, credo che si debbano anche tenere i piedi per terra. Anche fossero ventimila persone oneste, non siamo in grado di dare da mangiare e da dormire a tutti, né di offrire loro un lavoro, e se gli altri paesi europei chiudono le porte e dicono che devono restare qua, a queste persone non resterà altro che andare a rubare. E dagli torto! Ma tutto questo va prevenuto.
Poi, ti ripeto, chi è scappato di galera se ne deve tornare a scontare la sua pena.
 

SALLY

New member
Mi sento,in questa discussione,di quotare Mame,i miei genitori erano emigranti,tutti e due,si sono incontrati in Francia,mia madre era già stata in Scozia,per quel che mi hanno raccontato,sono partiti con i documenti in regola,sapendo già dove andare,sono stati trattati benissimo,talmente bene che io ho ricevuto,fino a 14 anni, ogni anno per Natale, regali dai loro ex datori di lavoro,anzi mi hanno persino portato a conoscerli,che dire?!?
Tornando all'Italia,noi siamo una piccola nazione ( siamo già ammucchiati e non abbiamo grandi spazi) e i nostri emigranti si sono sparsi per l'Inghilterra,la Francia,la Germania,l'America del nord e del sud,l'Australia...ma abbiamo presente la grandezza dell'Africa??
 
Il mio borgo ha un reddito pro-capite sotto i 15000 euro. Siamo sotto la soglia della povertà. Viviamo in una delle zone più depresse d'Europa, eppure stiamo allestendo circa 300 posti letto per accogliere dei disperati. Siamo poche migliaia di anime, dal nostro borgo nel corso di un secolo è partita gente che poteva tranquillamente riempire una cittadina di 50000 abitanti. Siamo stati prima briganti, poi emigranti. Un po' come lo sono quegli eritrei, libici, centrafricani che ci apprestiamo ad ospitare. Prima "insorti" e poi profughi. Anche le parole nobilitano l'uomo, noi briganti, loro insorti, noi emigranti loro profughi. Ma nonostante la differenza di lemma, noi facciamo il nostro, e pazienza se tra questi 300 disperati ci sarà anche qualcuno che è scappato dalle patrie galere tunisine.
Dove mangiano quattro, mangiano anche cinque. Non è solo una morale insegnata dai miei, ma un valore messo in pratica sempre più spesso.
 

mame

The Fool on the Hill
Il mio borgo ha un reddito pro-capite sotto i 15000 euro. Siamo sotto la soglia della povertà. Viviamo in una delle zone più depresse d'Europa, eppure stiamo allestendo circa 300 posti letto per accogliere dei disperati. Siamo poche migliaia di anime, dal nostro borgo nel corso di un secolo è partita gente che poteva tranquillamente riempire una cittadina di 50000 abitanti. Siamo stati prima briganti, poi emigranti. Un po' come lo sono quegli eritrei, libici, centrafricani che ci apprestiamo ad ospitare. Prima "insorti" e poi profughi. Anche le parole nobilitano l'uomo, noi briganti, loro insorti, noi emigranti loro profughi. Ma nonostante la differenza di lemma, noi facciamo il nostro, e pazienza se tra questi 300 disperati ci sarà anche qualcuno che è scappato dalle patrie galere tunisine.
Dove mangiano quattro, mangiano anche cinque. Non è solo una morale insegnata dai miei, ma un valore messo in pratica sempre più spesso.

Siamo tutti lieti di sapere quanto siate bravi al tuo paese e sono certa che tanti avranno applaudito questo esempio di generosità, anche se personalmente non amo certi sbandieramenti ed esibizioni che sanno un po' di "noi siamo migliori di voi". Ma vorrei ricordarti che dalle tue parti, come dalle parti in cui io sono nata, questa gente viene poi mandata a lavorare nei campi in nero e trattata peggio degli schiavi.
 
Ultima modifica:
Se fossi stata davvero lieta del nostro gesto d'ospitalità, avresti evitato il sarcasmo, tuttavia prendiamo anche quello. Sul fatto che noi si sia migliori dell'opulenta Lombardia che non ha dato asilo ad un profugo, che sia uno non ci piove. Ma si sa tra derelitti ci sia aiuta molto di più.
Dalle mie parti cara Mame, non solo questi vanno a lavorare come "neri" nella raccolta dei pomodori, ma c'è gente autoctona, soprattutto donne, che nel settore tessile lavora per 20 euro al giorno, per 10 ore al giorno. Non vedo come legarlo al fatto che io ospiti 300 migranti. Se lo Stato non riesce a garantirgli un contratto decente non posso assumermene la colpa. Dalle nostre parti se le forze dell'ordine volessero, gli basterebbe percorrere la SS 16 per beccare chi raccoglie pomodori e chiedergli se hanno un contratto regolare.
 

mame

The Fool on the Hill
Mi concedo il sarcasmo quando vedo puntare il dito contro gli altri "che non sono bravi come noi".

Nell'opulenta Milano ci sono quartieri interamente nelle mani degli extracomunitari dove si viene rapinati con il coltello in pieno giorno e i vigili vengono presi a botte. Francamente non mi sento di condannare la gente che deve convivere ogni giorno con tutto questo e non ne può più.

Non hai chiamato in causa la Toscana, ma posso raccontarti io che nella regione con il maggior numero di associazioni di primo soccorso diversi anni fa raccoglievano le firme davanti ai supermercati per rimandare gli albanesi a casa. La sottoscritta ha fatto un intervento in ambulanza gratis nel campo nomadi all'epoca in cui i rom prendevano 35000 lire al giorno per starsene a fare i cavoli proprii.
 
Mame carissima, io la Lombardia l'ho citata nel mio secondo intervento. Nel primo post non ho puntato il dito contro nessuno. Ho detto semplicemente che noi "poveri derelitti" ospitiamo altri 300 derelitti. Non voglio il tuo plauso, non voglio il plauso di Formigoni. Ribadisco cosa diceva mia nonna: "Dove mangiano quattro, mangiano anche cinque".
A Roma mi hanno sottratto il portafoglio degli autoctoni, i delinquenti non hanno nazionalità. Non ha senso ciò che scrivi. Nella italianissima Cerignola, due giorni fa un mio amico ci ha rimesso una Panda, nella italianissima Foggia la settimana scorsa una mia amica ci ha rimesso una Punto, ma non per questo dico che i foggiani sono tutti ladri. Da Roma in su, non è stato allestito un campo profughi. Per ragione di cronaca, l'unico che si è offerto di dare una mano a Calabria, Sicilia, Puglia e Campania (esclusa la Puglia, le altre navigano nell'oro), è stato Enrico Rossi, Presidente della regione Toscana.
 

skitty

Cat Member
Senza dubbio è un'iniziativa molto importante ed umana quella sostenuta dal paesino di Baldassarre. Non ci piove, ed ha tutta la mia ammirazione.
Però non trovo sia giusto dire che tutti dovrebbero farlo allo stesso modo, oppure indicare come disumani e insensibili i comuni o le persone che non lo fanno... Non è sempre corretto giudicare e generalizzare nel giudizio. Io sono ignorantissima in materia, ma nel mio piccolo posso vedere alcuni paesi intorno al mio che, disponendo di stazione ferroviaria, da anni sono méta di extra-comunitari, fino al punto di aver occupato intere ed estese aree. Alcuni di essi ovviamente hanno regolarizzato le proprie posizioni e lavorano come possono. Altri, come ha accennato Mame, ricoprono alcune zone spaventando la gente con furti e aggressioni. Giustissimo dire che i malviventi esistono ovunque e di qualsiasi nazionalità, ma immagino che i cittadini della piccola città di X (per fare un esempio) che sono attorniati da stranieri, con problemi di ordine pubblico ogni giorno, che non possono più passare tranquilli in alcune vie centrali neanche di giorno (sto parlando di esperienze dirette che ho avuto io nella mia città natale, non per sentito dire!), ecco probabilmente questi cittadini non potranno essere molto propensi a dire: ma certo, yu-hu, accogliamone qualche altro centinaio!
Non sto dicendo che sia giusto rifiutare di aiutare delle persone bisognose, sto solo dicendo che vi sono delle motivazioni che possono non far scattare la molla del soccorso ad ogni costo. Ripeto, pur ammirando davvero immensamente e sinceramente l'operato del paesino di Baldassarre, non mi sento di condannare brutalmente chi non riesce ad agire allo stesso modo. :)
 

SALLY

New member
Come dice Skitty,anche nella mia piccolissima città,si stanno formando quartieri impraticabili dopo le sette di sera,la delinquenza autoctona c'è sempre stata ma non è mai stato un problema arrivare alla macchina dopo una cena,ora si....bande,anche di ragazzini,scorazzano per la città scolandosi birre su birre e sbraitando,e gli unici penalizzati sono i normali cittadini che devono fare le gimcane per rientrare dal cinema,dal teatro o da una cena.
La mia casa è stata visitata tre volte dai ladri,ed erano sempre rom o sinti,non so,quelli che noi chiamiamo comunemente zingari.
 

darida

Well-known member
Mi concedo il sarcasmo quando vedo puntare il dito contro gli altri "che non sono bravi come noi".

Nell'opulenta Milano ci sono quartieri interamente nelle mani degli extracomunitari dove si viene rapinati con il coltello in pieno giorno e i vigili vengono presi a botte. Francamente non mi sento di condannare la gente che deve convivere ogni giorno con tutto questo e non ne può più.

Non hai chiamato in causa la Toscana, ma posso raccontarti io che nella regione con il maggior numero di associazioni di primo soccorso diversi anni fa raccoglievano le firme davanti ai supermercati per rimandare gli albanesi a casa. La sottoscritta ha fatto un intervento in ambulanza gratis nel campo nomadi all'epoca in cui i rom prendevano 35000 lire al giorno per starsene a fare i cavoli proprii.

E' esattamente come dice mame
 

apeschi

Well-known member
Io come sempre non so prendere una posizione netta e scatenero' sicuramente per i prossimi venti post chi invece ha le idee chiare. E' probabile che certe mie affermazioni appaiano contraddittorie ma e' perche' io a priori non ho nessuna certezza perche' mi chiedo sempra cosa sia giusto e cosa sia ingiusto.

Io penso che la delinquenza sia da una parte qualcosa di innato, quindi indipendente dalla nazionalita', dalla razza, ma che in certi casi possa essere legata a certe condizioni e circostanze.
Chi e' disperato a volte puo' essere costretto da certe situazioni a comportamenti non proprio raccomandabili.
Chi invece e' delinquente e' delinquente e basta.

Il discorso e' molto complesso come sempre e non e' facile dare un parere.

Io vivo a Milano, in periferia, in una zona totalmente piena di extracomunitari, arabi, sudamericani, cinesi.
E' un'area abbastanza degradata, anche se una volta non era cosi'.
All'estremita' della via verso la periferia ci sono spesso accampamenti vari di rom. Questo e' un dato di fatto.
Un altro dato di fatto e' che in zona c'e' sempre la polizia e/o i militari.

Trecento metri da dove ci sono i militari e la polizia, spesso (dove spesso significa in certi periodi anche ogni giorno), ci sono vetri di finestrini di auto rotte.
A mia sorella hanno rubato il computer in 10 minuti (si era allontanata 10 minuti) alle 13.00 di pomeriggio, quindi non di notte.

A me sono entrati nel box ed hanno rubato due biciclette. Anche questi sono altri dati di fatto.

Mi chiedo come mai la polizia sia sempre ferma nella via principale quando a duecento metri vengono regolarmente rotti i vetri delle macchine.
Non e' una critica, osservo semplicemente ogni giorno la situazione e mi chiedo come mai i militari e la polizia siano sempre fermi nello stesso posto mentre nei dintorni puo' succedere di tutto.

Non so sinceramente quanto le varie cose siano correlate tra di loro.

E' tuttavia molto semplice correlare furto ad extracomunitario.

Sicuramente nel caso del mio box sono entrati di notte dei ladri ed hanno visitato tutti i box, non solo il mio, e per rubare tanta roba come e' successo dovevano conoscere bene la zona ed avere qualche mezzo per caricare il tutto.
Sinceramente mi risulta difficile pensare al furto casuale ma piuttosto ad una organizzazione.
Il fatto che ci siano extracomunitari in zona non significa assolutamente che siano stati loro, anzi, non vedo che interesse potrebbero avere visto che comunque ci vivono.

Per finire, io non penso sia solo un problema italiano e non penso che le citta' Italiane siano meno sicure di altre citta'.
A me in pieno giorno, a Barcellona, in metropolitana, piena di gente, due anni fa hanno rubato la videocamera. Fortunatamente me ne sono accorto ed io che notoriamente sono una persona calma e pacata, quando mi "incazzo" divento l'incredibile Hulk, e' meglio non avermi davanti "incazzato". Ho iniziato a gridare e mi sono rivolto verso coloro che secondo me erano i responsabili del furto (un finto nonvedente che allungava troppo le mani attaccandosi a tutto cio' a cui mi attaccavo io). Penso di averli spaventati (non me ne importava nulla della gente spagnola in metropolitana in quel momento, gridavo e basta, in italiano), nel giro di pochi secondi mi hanno restituito la videocamera dicendo che mi era caduta e l'avevano raccolta. (non erano comunque spagnoli).

A Milano, sinceramente, finora non ho mai vissuto situazioni simili fortunatamente.

Io come sempre, da moderato che non ritiene ci sia solo il bianco o il nero, il giusto o lo sbagliato, penso che da un lato un'eccesso di immigrati sia deleterio e mi pongo anche altri problemi. Se un giorno dovessero fare un partito e dovessero governare gli islamici, potrebbero ridurre notevolmente anche le nostre liberta', potrebbero imporre i limiti che impongono dalle loro parti. Avendo visitato piu' volte paesi mussulmani non vorrei che diventassimo anche noi come loro.

D'altro canto non e' nemmeno giusto spaventare a priori la popolazione con l'incubo immigrazione magari per scopi politici (e intendo di qualsiasi fazione).

Secondo me vanno valutati i vari casi in generale.

Stiamo parlando di gente che dalle loro parti fa la fame, rischia la vita.
Secondo me si dovrebbero affrontare i problemi in generale, ma non mi sembra venga fatto molto a livello politico mondiale. Sono paesi da sempre colonizzati, sfruttati in ogni modo.

Nella mia vita mi e' capitato di girare un po', tra i vari posti sono stato in Egitto ed in Tunisia.
In Egitto una cosa assolutamente stridente e' che mentre noi eravamo ospitati in mega hotel di lusso con piscina, buffet ed ogni ben di dio, bastava uscire dall'hotel per vedere la gente che moriva di fame per la strada (e non sto esagerando).

In Tunisia la vita mi era sembrata leggermente migliore, anche se mi ha colpito la sporcizia, la spazzatura buttata dappertutto.
Problema di mentalita' o problema di disorganizzazione?
Non lo so. Io osservo e riferisco.

Sono invece rimasto stupito positivamente la prima volta che andai a Londra per l'elevata integrazione che c'era.
Nessun extracomunitario ai semafori (in tempi in cui da noi c'era la coda ai semafori), ma mi ha colpito che sui mezzi pubblici (dove tutti dovevano pagare il biglietto perche' erano controllati tutti e non a campione, mentre da noi in pochi lo pagano), c'erano controllori di ogni razza e nazione, tutti regolarmente impiegati.
Mi ha dato l'impressione di una cultura multiraziale molto integrata.
Certo anche a Londra c'erano i barboni nei parchi, ma la situazione mi sembrava molto piu' sottocontrollo.

Da noi (e qui attirero' sicuramente enne commenti), gli extracomunitari vengono usati a fini politici e quando dico a fini politici intendo non da una sola parte politica ma da entrambe le parti.
Nessuno ha mai cercato di fare qualcosa, di integrarli.

Io penso che non servano leggi speciali, ma serva applicare le leggi vigenti.

Se uno ha commesso una illegalita' deve pagare, se e' straniero deve essere allontanato dall'italia, ma non perche' e' extracomunitario, ma perche' ha commesso un reato, se l'ha commesso.
Invece in Italia i politici, gli opinionisti , si scannano divisi tra le due principali fazioni e se uno dice che va mandato indietro l'altra fazione subito lo vorrebbe tenere anche se magari e' un delinquente e viceversa.
Si travisa sempre tutto.
Se uno dice che non gli piace il bianco, c'e' qualcuno che subito interpreta come vuole dicendogli che ha affermato che gli piace il nero e cosi' via.
Non si fa mai un dibattito politico serio ma si giustificano sempre e solo certe ideologie prese a priori.
Invece basterebbe condannare chi ha commesso reati.
Ma se lo condanni poi c'e' chi si lamenta mentre se non cacci chi invece magari non ha commesso nulla c'e' l'altro della fazione opposta che si lamenta ed i problemi non vengono affrontati mai seriamente. E' mai stata fatta una seria politica di integrazione? Non mi pare. Da noi si montano i problemi in modo da favorire la propria fazione (e non sto facendo un discorso o di una parte o dell'altra, ma e' un discorso generale).

Io vivo in una zona in cui ci sono molti extracomunitari, la polizia e' sempre in zona, pero' di irregolarita' ne vedo ogni giorno.

Io inizierei a regolamentare tutto quanto.
Mi spiego.
Quante automobili sono parcheggiate in seconda fila che non si riesce piu' a passare? Troppe e sempre.
Vanno rimosse, sia che siano di extracomunitari che di milanesi.
Quanti negozi ci sono? tra macellerie islamiche, negozi cinesi, parrucchieri, massaggiatori, appartamenti subaffittati in nero ad enne persone....

Quanti sono regolari e quanti non lo sono? Parliamone.

Basterebbe che a turno ogni giorno passasse la finanza, la polizia, i pompieri, l'usl, i nas eccetera... un giorno un controllo sulla viabilita', il giorno dopo sulle tasse, chi non le paga chiude, un altro giorno sull'igiene dei ristoranti, dei negozi eccetera, un giorno un controllo sui prodotti usati nei negozi di parrucchiere.....

Chi non e' in regola per un qualsiasi motivo o si mette in regola (e viene controllato periodicamente) o chiude.
Fine.

Invece l'illegalita' fa comodo a tutti.

Basterebbe applicare le leggi esistenti accogliendo chi veramente merita.

Ma e' molto faticoso e soprattutto l'illegalita' c'e' anche tra noi e viene spesso mascherata.

Risultato?

Il paese si spacca tra chi li vorrebbe tutti fuori e chi invece li vorrebbe tutti dentro, mentre basterebbe un po' di maggiore obiettivita' e forse qualche certezza in meno sapendo valutare caso per caso. E' sbagliato aprire le porte indiscriminatamente per tutta una serie di motivazioni, ma non e' neppure corretto fare barriere indiscriminate verso gente che spesso e' sfruttata e portata alla disperazione da certe situazioni spesso non volute da loro.
 
Ultima modifica:

Apart

New member
Ma la peculiarità della Lega Nord è di sbandierare con foga alcune idee che hanno presa sugli istinti, per poi ritrattarle cinque minuti dopo, appena si accorgono che, fortunatamente, c'è un'altra buona parte dell'Italia che non la pensa come loro. La cosa sconvolgente è che siamo in balia di politici incompetenti che fin'ora l'unica cosa che hanno fatto, in tema di di immigrazione, è stato quello di fare il possibile perchè gli immingrati se ne stiano nel loro paese. E questa politica si è sgretolata, e ha manifestato tutta la sua inappropriatezza, appena i politici (dittatori) conniventi sono caduti (vedi Gheddafi, Mubarak, ecc.). Insomma, qui il punto non è più se sia giusto respingerli o farli entrare nel paese, quel punto è ormai superato. il punto è che le emigrazioni sono ormai inevitabili, in un mondo globalizzato, e soprattutto dopo gli sconvolgimenti avvenuti in quei paesi. Dunque è il caso di rimboccarsi le maniche e trovare politiche più intelligenti di immigrazione e di integrazione.
 

apeschi

Well-known member
Ma la peculiarità della Lega Nord è di sbandierare con foga alcune idee che hanno presa sugli istinti, per poi ritrattarle cinque minuti dopo, appena si accorgono che, fortunatamente, c'è un'altra buona parte dell'Italia che non la pensa come loro. La cosa sconvolgente è che siamo in balia di politici incompetenti che fin'ora l'unica cosa che hanno fatto, come politica di immigrazione, è stata quella di fare il possibile per tenerli nel loro paese. E questa politica si sgretola appena i politici (dittatori) conniventi sono caduti uno ad uno (vedi Gheddafi, Mubarak, ecc.). Insomma, qui il punto non è più se sia giusto respingerli o farli entrare nel paese: il punto è che le emigrazioni sono ormai inevitabili, in un mondo globalizzato, e soprattutto dopo gli sconvolgimenti avvenuti in quei paesi. Dunque è il caso di rimboccarsi le maniche e trovare politiche più intelligenti di immigrazione e di integrazione.

D'accordissimo!
 

skitty

Cat Member
Penso che siano molto fondati i commenti di Apeschi e di Apart.
Vorrei chiarire il mio pensiero ribadendo che in molti casi il fatto di non sentirsi di mettersi in prima linea per ospitare accanto a sé gli immigrati, non significa affatto insensibilità per i tristi vissuti che li hanno portati qui, né egoismo che sfocia nella negazione di aiuto a chi ha bisogno, né razzismo...
Spesso è semplicemente paura, e non infondata, ma derivata dalle proprie esperienze...
Mia sorella è stata aggredita due volte, una delle due accoltellata. I miei genitori sono rimasti coinvolti in una rapina nel solito supermercato sotto casa, di giorno. Due mie vicine sono state scippate. Io sono stata rincorsa in un parcheggio, con tanto di pugni sulla macchina, perché gentilmente ho detto che non mi serviva un braccialetto... E un'altra volta sono dovuta scappare a gambe levate, di giorno, perché attorniata da 20 individui ubriachi, e neanche capivo cosa mi gridassero dietro... Razionalmente comprendo che a fronte di queste mie esperienze con immigrati, vi sono milioni di altre realtà in cui stranieri sono persone migliori di qualunque altra... Ma penso sia umanamente comprensibile la mia diffidenza... Sia ben chiaro che questa diffidenza non mi porta né ad insultare delle persone generalizzando, né a giudicarle tutte colpevoli di chissà cosa, né a non vedere i loro problemi... ma mi pare sensato che non mi porti neanche a desiderare con il cuore che 300 di loro vengano ad abitare sotto casa mia all'improvviso.
Continuo sinceramente ed intensamente ad ammirare chi riesce a mettere da parte queste debolezze, ed aiutare attivamente queste persone in difficoltà, ma non penso sia giusto condannare chi non riesce a farlo con spontaneità.
Concordo sul fatto che l'applicazione della legge in generale aiuterebbe assolutamente lo svolgimento delle cose e l'integrazione tra popoli diversi.
 
Non penso e nemmeno l'ho scritto che coloro i quali non ospitano immigrati siano insensibili. L'accenno alla Lombardia era voler mettere in evidenza come il "peso" di questi poveri cristi ricada su altri poveri cristi, per i quali non è nemmeno un peso.
Ognuno ha la sua sensibilità ed io sono l'ultima persona che vuole e può esprimere un giudizio sugli altri.
Non voglio nemmeno scardinare la convinzione/equazione ormai sempre più in voga straniero=delinquente.
Qualche anno fa i delinquenti erano gli albanesi, c'era qualche novello lombroso che giustificava la loro tendenza a delinquere con tare genetiche. Ora fanno parte del nostro tessuto sociale, sono perfettamente integrati, non creano attriti nelle comunità ove vivono.
Magari fra qualche anno parleremo così delle migliaia di tunisini, libici, e africani in generale che stanno arrivando adesso.
 
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