Moretti, Nanni - Habemus Papam

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Eletto papa dopo una serie di fumate nere il cardinale Melville rifiuta di affacciarsi dal balcone per salutare la folla perchè non si sente in grado di affrontare un peso così grande come quello di fare il Papa. Per aiutarlo viene chiamato uno psicanalista considerato il migliore di tutti ma non sortisce effetti. Ci sono vari tentativi per convincerlo ad accettare la scelta del Conclave.

Il film mi è piaciuto sia perchè affronta un argomento insolito in modo morettiano e quindi rigoroso ma divertente, sia perchè Piccoli ci regala un Papa non percorso da dubbi di fede ma da dubbi sulla propria capacità umana di reggere un mandato divino così grande. Piccoli è superlativo e Moretti ha una regia partecipe e affettuosa.
 

El_tipo

Surrealistic member
non immaginavo che un regista italiano potesse fare un film così ironico nei riguardi della chiesa, è sintomo sicuramente dei tempi che stanno cambiando e che sono cambiati. La mia stima nei riguardi di moretti e piccoli rimane immutata.
Il film l'ho guardato con divertimento e curiosità, non riesco a definirlo critico, habemus papam è un film ironico, che prende in giro la sontuosità della formazione religiosa e porta su un piano reale ma sarcastico la figura dei sacerdoti, ma anche quella degli psichiatri. Entrambi appaiono goffi e alla continua ricerca di qualcosa. Come a dire nè la psiche nè la religione possono essere la risposta. Ma intanto godiamoci la domanda.
 

Gian

New member
anche a me è piaciuto molto, Piccoli è fenomenale e sicuramente vincerà a Cannes come miglior attore, la prima scena quando viene eletto a papa ha uno sguardo che solo un grande attore può avere.
Moretti è molto bravo, ci sono solo un paio di scene e idee che non mi sono piaciute molto, senza quelle il film poteva essere davvero un capolavoro, (la scena del torneo di pallavolo troppo lunga, i cardinali che ballano, l'applauso in teatro al papa...) però ci sono anche molte trovate belle e intelligenti
 
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isola74

Lonely member
Da cattolica e morettiana (...:??si può??) dico che il film mi è piaciuto molto. Ironico al punto giusto, riesce a mettere a nudo la "normalità" delle alte sfere del Vaticano: i cardinali che non vedono l'ora di uscire dal conclave per andare a mangiare la bomba alla crema.... il Papa che vorrebbe fare l'attore... il cardinale che non tollera di perdere nemmeno una partita a scopone... la curiosità mista a narcisimo di voler conoscere la quotazione dei bookmakers........
Insomma, un film che tratta un argomento delicato (almeno in un paese profondamente cattolico) e lo fa in maniera coraggiosa e mai offensiva. Promosso!
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho iniziato a vedere oggi pomeriggio,ma mi manca ancora 1 ora.Promette bene!
Non so se avete notato una cosa: i vari cardinali la sera nelle loro stanze fanno diverse attività,c'è chi fa il solitario,chi la cyclette,chi prende le gocce per dormire,chi fuma...ma nessuno legge.Secondo voi è stata voluta questa cosa?
Ripasserò appena riesco a finirlo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
L'ho trovato piacevole da seguire.Solo che mi aspettavo che la Buy avesse un ruolo maggiore.
Moretti è sempre particolare nella sua recitazione,devo trovare il tempo per vedere tutti i suoi film...i primi li conosco solo di nome e sono curiosa di scoprirli.
L'attore che interpreta il papa è stato davvero molto capace nella sua interpretazione.
Anche secondo me il tema è stato trattato senza offendere la Chiesa,ma solo mettendo in risalto il suo lato più umano.
Il finale forse me l'aspettavo diverso,ma va bene così.
 

Meri

Viôt di viodi
Primo film di Moretti che vedo. Mi è piaciuto sia il lato umano del nuovo pontefice, sia l'ironia di Moretti. Chissà se al momento del conclave tutti i cardinali pregano x non essere eletti...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Grande! Non è da tutti riuscire a gestire un film sulla Chiesa prendendola in giro senza offendere nessuno e facendosi contemporaneamente beffe della psicanalisi. Un Moretti volutamente molto soft, forse personalmente sarei stata curiosa di vedere qualche piccola sottigliezza in più, se non altro qualche cardinale "quotato" un po' più gongolante all'idea della rinuncia del papa eletto. Ma evidentemente non era questo l'intento del regista, che ha realizzato un ottimo film garbato, ironico, che evidenzia se non altro l'aspetto umano e le innocue debolezze dei cardinali. Non tutti aspirano al massimo potere, chissà quanti davvero non si sentono all'altezza dell'impegno e sperano di non essere eletti, del resto proprio di recente abbiamo avuto l'esempio delle dimissioni del precedente Papa, che sembra quasi aver preso spunto dal film e averci riflettuto su :D Mi sono divertita moltissimo nel vederli ciascuno nella propria stanza così "impegnati" come diceva Minerva, poi annoiati nell'attesa, poi ballerini e soprattutto ho riso come una scema quando l'eletto ha cacciato quell'urlo iniziale di panico, nel momento in cui si è reso conto di ciò che lo aspettava...
 

ayla

+Dreamer+ Member
Non vorrei dire una barbarie ma non credo che l'elemento religioso, o meglio la Chiesa, abbia un ruolo così importante in questo film, è solo un mezzo per regalare qualche simpatico intervallo, tipo il torneo di pallavolo (perché a palla prigioniera non si gioca più da cinquant'anni:mrgreen:), per prendere un pò in giro il rigore e la prassi del vaticano e soprattutto per ampliare e rendere ancora più "potente" il dramma vissuto dal pontefice. Quello secondo me è il punto, la questione principale, la lotta interiore del papa che poi è il dramma di tutti, quello che prima o poi, chi prima chi dopo, tutti devono affrontare, essere in balia tra quello che si deve e ciò che si vorrebbe fare.
Per questo il film non è così tagliente e "implacabile" verso la Chiesa, perché non è l'obiettivo primario, ciò che conta veramente è lo sguardo disorientato e spaventato del protagonista che si guarda intorno alla ricerca di una risposta e della propria strada da percorrere.
Infatti, come ha già sottolineato Elisa, qui non ci sono dubbi di fede, ci sono solo molte perplessità sulle proprie capacità, c'è la paura delle responsabilità, di non essere all'altezza e di non fare ciò che realmente si desidera. Questo film non è altro che un viaggio alla scoperta di se stessi, del proprio io, un viaggio doloroso e coraggioso ma indispensabile, che ci riunisce ai nostri sogni e speranze, ma ci rende anche più consapevoli dei nostri limiti. Io non sono un uomo che rientra tra quelli che devono condurre, ma tra quelli che devono essere condotti.
Indubbiamente un buon film, magari ce ne fossero di più così, ben recitato e molto curato ma non così fluido in certi momenti, le scene più "umoristiche" non le ho trovate così ben integrate con quelle più profonde e il personaggio della Buy mi è sembrato assolutamente inutile.
Bello comunque.
 
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