25 aprile: festa della liberazione o della schiavitù?

El_tipo

Surrealistic member
se l'italia abbia perso o abbia vinto il secondo conflitto mondiale è ancora oggetto di dibattito: la fine di un sistema totalitario, per quanto durato poco, è da giudicarsi una vittoria rispetto alla sua affermazione in campo internzionale. Ma non si puo non considerare quello che è venuto dopo. L'italia non è stata costretta a cambiare il proprio governo e subordinarsi ad una potenza economica, no, perchè a quella potenza non interessava il governo politico di un paese, ma appunto quello economico. E mentre esultavamo per le elezioni, i referendum, la democrazia (cristiana) abbiamo cominciato ad ascoltare la musica americana, a mettere il ketchup negli hamburger, a vestirci da underground, ad insegnare l'inglese nelle scuole.
Io credo che il 25 aprile sia la festa di chi ha scelto di cambiare padrone.
 

Eliijahh

New member
Beh sicuramente un po' siamo colpiti dalla cultura Anglosassone a seguire della seconda guerra mondiale. Eppure non credo sia neanche tanto sbagliato, in fin dei conti ci hanno liberato, è comprensibile che un po' se ne approfittino.
Io vedo l'Americano come liberatore, per lo meno qua in Italia, non come imperialista. Insomma ascoltati la canzone di Morandi, C'era un ragazzo che come mee... :)
 

Shoofly

Señora Memebr
ehhhhhhh... schiavitù è parola grossa!!!:OO

Liberazione c'è stata (nei confronti delle truppe naziste). Quel che segue dopo sembra una sorta di manumissio inter amicos. :wink:
L'Americano (vincitore) ci libera, d'accordo con gli amichetti alleati, ma noi siamo così ridotti male da essere costretti a rimanere presso di lui, come fedeli e riconoscenti collaboratori. Non ci resta che sperare che l'Americano, morendo senza eredi, faccia testamento in nostro favore. :wink:

(la vedo dura.....:??)
 

El_tipo

Surrealistic member
ehhhhhhh... schiavitù è parola grossa!!!:OO

Liberazione c'è stata (nei confronti delle truppe naziste). Quel che segue dopo sembra una sorta di manumissio inter amicos. :wink:
L'Americano (vincitore) ci libera, d'accordo con gli amichetti alleati, ma noi siamo così ridotti male da essere costretti a rimanere presso di lui, come fedeli e riconoscenti collaboratori. Non ci resta che sperare che l'Americano, morendo senza eredi, faccia testamento in nostro favore. :wink:

(la vedo dura.....:??)

l'italia non aveva bisogno di essere liberata dalle truppe naziste, che l'avevano occupata perchè l'avevano invasa gli alleati. Il discorso è un po contorto, però è chiaro: l'italia aveva un suo governo ed aveva scelto liberamente di fare amicizia con i tedeschi. E' risaputo che l'arrivo degli americani è stato un modo utilizzato dalla borghesia del nord e dalle associazioni criminali del sud per liberarsi del governo. Quindi questa festa è la festa della borghesia e delle associazioni mafiose.
Tra borghesi, americani, mafiosi e tedeschi, non si capisce più di cosa parliamo. Che fine ha fatto il volere del popolo, i sentimenti del popolo, della gente comune? quanti cittadini italiani si sentono liberi nel 2011? con che spirito si celebra la festa della liberazione?
Secondo me schiavitù non è un termine iperbolico, gli italiani sono pieni di catene. Catene che non sempre appaiono visibili
 

Dumas80

New member
l'italia non aveva bisogno di essere liberata dalle truppe naziste, che l'avevano occupata perchè l'avevano invasa gli alleati. Il discorso è un po contorto, però è chiaro: l'italia aveva un suo governo ed aveva scelto liberamente di fare amicizia con i tedeschi. E' risaputo che l'arrivo degli americani è stato un modo utilizzato dalla borghesia del nord e dalle associazioni criminali del sud per liberarsi del governo. Quindi questa festa è la festa della borghesia e delle associazioni mafiose.
Tra borghesi, americani, mafiosi e tedeschi, non si capisce più di cosa parliamo. Che fine ha fatto il volere del popolo, i sentimenti del popolo, della gente comune? quanti cittadini italiani si sentono liberi nel 2011? con che spirito si celebra la festa della liberazione?
Secondo me schiavitù non è un termine iperbolico, gli italiani sono pieni di catene. Catene che non sempre appaiono visibili

Vedo in te una punta di spirito rivoluzionario. L'Italia non è schiava dell'America, affatto, ha preso solo un po' di cultura americana come (ad esempio) i siciliani hanno fatto con gli arabi. Niente di più.
Io spesso sfotto gl'americani per il loro vivere insano, gli americani ci sfottono per il governo che abbiamo e via dicendo, siamo due popoli diversi, con lingue diverse, radici culturali diverse, popolazione diversa (anche se negli U.S.A. ci sono diversi italiani) e governo diverso. Solo che noi abbiamo preso un po' di loro cultura dopo la fine della Seconda guerra mondiale.
Se non ci avesseri liberati, avremmo preso dalla cultura tedesca. Ai quei tempi eravamo un popolo debole e instabile e avevamo bisogno d'un appiglio culturale che potea benissimo arrivare da qualunque popolo superiore a noi che ci avesse liberato (o invaso, a seconda dei punti di vista). Non è festa mafiosa o altro, solo la liberazione d'Italia.
 

Dory

Reef Member
Sono d'accordo sulle catene, ma queste catene non sono americane... sono proprio nostre, purtroppo!

Sono d'accordo anche con Shoofly, non è un problema solo italiano.
Recentemente ho letto Fantasmi, di Tiziano Terzani, che racconta in diretta la guerra cambogiana. Ho trovato questa storia cambogiana della seconda metà del '900 fortemente emblematica (naturalmente un esempio per eccesso): la supremazia militare ed economica americana, la pretesa di sapere che cosa è meglio per tutti, ma "per tutti" chi? Dopo vari avvicendamenti al potere, guerre e repressioni sanguinossime, che l'hanno devastata, ecco arrivare finalmente, nel 1993, quella che Terzani chiama "una pace indecente". Andatevi a vedere in che condizioni si trova la Cambogia oggi, sfruttata all'inverosimile e luogo di traffici illegali di ogni genere, compresi donne e bambini.
Allora mi chiedo, mi sento schiava? Forse bisognerebbe guardarsi intorno, per guardare poi più chiaramente verso se stessi.

PS. L'inglese è prima di tutto una lingua europea, ed è la seconda o terza lingua più parlata nel mondo (e lo è per via del vasto impero coloniale inglese, con l'America c'entra assai poco) per questo si studia; e anche perché, o forse dovrei dire soprattutto perché, la sua grammatica e le sue strutture sintattiche sono le più semplici di tutte le lingue esistenti. Non per niente è la lingua utilizzata internazionalmente dalla comunità scientifica.
 
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El_tipo

Surrealistic member
tu hai ragione, nel senso che paragonare la schiavitù italiana a quella di altri popoli veramente oppressi dalle armi o dalla fame e dalla miseria è ridicolo. L'apparente benessere però non deve essere una attenuante alla presa di consapevolezza: come dire, è una cosa accettabile essere uno schiavo ricco e felice?
Poi sul fatto che l'inglese sia una lingua semplice e che per questo sia accettata dalla comunità scientifica, mi permetto di dissentire: l'inglese è la lingua accettata dalla comunità scientifica perchè la comunità scientifica più potente del mondo attualmente è quella statunitense, favorita da un sistema sanitario capitalisticamente sfrenato dove girano molti soldi e molti ricercatori europei (molti di essi italiani).

bella la frase di terzani; mi ricorda quella di de andrè nella domenica delle salme: "il giorno dopo c'erano i segni di una pace...terrificante!!!!"
 

Dory

Reef Member
El_tipo ha scritto:
L'apparente benessere però non deve essere una attenuante alla presa di consapevolezza: come dire, è una cosa accettabile essere uno schiavo ricco e felice?


Certamente no. Però io credo che, piuttosto che chiedersi se è accettabile essere uno schiavo ricco, bisognerebbe chiedersi "ma sono felice?". Finché la ricchezza avrà più valore della felicità, non c'è speranza.


...Poi sul fatto che l'inglese sia una lingua semplice e che per questo sia accettata dalla comunità scientifica, mi permetto di dissentire: l'inglese è la lingua accettata dalla comunità scientifica perchè la comunità scientifica più potente del mondo attualmente è quella statunitense, favorita da un sistema sanitario capitalisticamente sfrenato dove girano molti soldi e molti ricercatori europei (molti di essi italiani).


Forse in parte potrebbe essere come dici, ma c'è da dire anche che, sul piano della ricerca, non solo medica, sarà anche merito del loro sistema di accesso all'università e agli istituti di ricerca che premia le capacità individuali, o no? E non siamo forse proprio noi italiani soggetti ad una particolarissima forma di "schiavitù" che non ci rende liberi di essere ciò che siamo, ma "schiavi" di chi conosciamo? E non è forse la famosa "fuga dei cervelli" una fuga da questa "schiavitù"? E tutto ciò non vale solo per la ricerca: in Italia, lo sappiamo benissimo, ciò si estende a qualsiasi campo e professione.

PS. Vorrei precisare che io non sono pro-america e americanismi, sono solo pro-meritocrazia e pro-lingua inglese, e sottolineo lingua inglese, non lingua americana!!
 
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