Reitz, Edgar - Heimat 2. Cronaca di una giovinezza

elisa

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Questa di Heimat 2 è la seconda serie di 13 film che il regista tedesco ha girato dopo l'esperienza di Heimat. Questa serie attraversa tutti gli anni '60 e non hanno più lo sfondo del paesino di Schabbach nell'Unsruck dove si era svolta la prima serie di film ma Monaco di Baviera ed il protagonista è Hermann Simon e non tutta la famiglia Simon.

Il primo film, L'epoca delle prime canzoni (Hermann, 1960), spiega le motivazioni che hanno portato il giovane ad abbandonare per sempre Schabbach e ad iscriversi al Conservatorio di Monaco per diventare un compositore. Come per gli altri film di Reitz anche qui la bellezza e l'accuratezza delle immagini nonchè la coerenza della storia lo rendono un capolavoro che però difficilmente può essere preso a sè.
 

elisa

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secondo filmdella serie Due occhi da straniero (Juan, 1960/61) dove si seguono le vicende di Hermann e dei suoi amici a Monaco, la seconda patria. I personaggi più importanti oltre al protagonista sono Juan, sudamericano con troppi talenti e Clarissa, amata da entrambi. Come sempre dell'opera di Reitz colpisce il rigore, la bellezza delle immagini e la sicurezza nella narrazione. Un'opera coerente e affascinante come poche.
 

elisa

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il terzo film è veramente una chicca, Gelosia e orgoglio (Evelyne, 1961), dove si narra di Evelyne che giunge a Monaco per riscoprire le proprie origini e troverà l'amore di Ansgar, mentre il nostro Hermann riuscirà ad esprimere i suoi sentimenti a Clarissa, tutto questo sullo sfondo di una rinascita culturale di Monaco e dei giovani che in quel periodo la frequentano.
 

madonna

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Salve Elisa- ho visto alcune anni fa tutte le puntate di "Heimat", 1. cronaca ed ho tutte le puntate sul video. Ma la seconda cronaca non - secondo me- è affascinante come la prima. Mi manca "das Maria", ed il suo amico, il ingeniere.... le facce sono pu lische....(lisce- non so come il plural sarebbe corretto) Ciao madonna
 

elisa

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ciao madonna, ho visto anche io la prima serie, che se vuoi commentare è inserita nella Piccola cineteca. Se devo essere sincera le due serie mi prendono in modo diverso, ma non so dirti quale di più, quale di meno, la prima è più legata alla storia della famiglia e del villaggio, mentre la seconda è più legata ai singoli personaggi. Di tutte e due mi affascina la fotografia e la tecnica cinematografica, sublime in ambedue le serie, certe riprese, certi primi piani, sono arte vera e propria, quasi poesia o pittura.

Cosa intendi per facce lisce? (è giusto il plurale lisce :))
 

madonna

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ciao madonna, ho visto anche io la prima serie, che se vuoi commentare è inserita nella Piccola cineteca. Se devo essere sincera le due serie mi prendono in modo diverso, ma non so dirti quale di più, quale di meno, la prima è più legata alla storia della famiglia e del villaggio, mentre la seconda è più legata ai singoli personaggi. Di tutte e due mi affascina la fotografia e la tecnica cinematografica, sublime in ambedue le serie, certe riprese, certi primi piani, sono arte vera e propria, quasi poesia o pittura.

Cosa intendi per facce lisce? (è giusto il plurale lisce :))


Salve- le facce nelle serie americane sono sempre lisce- non so la parola giusta- di plastica- sempre bella, ma la belleza artificiale. Maria era una vera bella, naturale, era indivuduale... Altri, come la moglie del syndaco nazista non era bella- ma anche essa individuale... charattere...
In Germania purtroppo non possono almeno mai vedere film italiani. Il TV in Germania è almeno sempre dominato dai americani. Grazie per aver risposto! Madonna
 

elisa

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Salve- le facce nelle serie americane sono sempre lisce- non so la parola giusta- di plastica- sempre bella, ma la belleza artificiale. Maria era una vera bella, naturale, era indivuduale... Altri, come la moglie del syndaco nazista non era bella- ma anche essa individuale... charattere...
In Germania purtroppo non possono almeno mai vedere film italiani. Il TV in Germania è almeno sempre dominato dai americani. Grazie per aver risposto! Madonna

Ho capito cosa intendi, ma trovo che anche in questa serie ci siano visi naturali, Evelyne ad esempio con la bocca grande e i movimenti non troppo aggraziati, oppure la zia Elizabeth, donna culturalmente vivace ma non certo bella, come molti dei ragazzi artisti che affollano questa ultima puntata che ho visto. Maria come dici tu era veramente bellissima, molto dolce ma nello stesso tempo forte. Come Lucie, ex prostituta che voleva diventare ricca e trovare un posto in società, avida ed affarista, ma senza dubbio dal carattere forte e determinato.

Adesso cerco di guardarmeli un po' alla volta tutti, perchè credo siano un grande progetto cinematografico.
 

madonna

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Ho capito cosa intendi, ma trovo che anche in questa serie ci siano visi naturali, Evelyne ad esempio con la bocca grande e i movimenti non troppo aggraziati, oppure la zia Elizabeth, donna culturalmente vivace ma non certo bella, come molti dei ragazzi artisti che affollano questa ultima puntata che ho visto. Maria come dici tu era veramente bellissima, molto dolce ma nello stesso tempo forte. Come Lucie, ex prostituta che voleva diventare ricca e trovare un posto in società, avida ed affarista, ma senza dubbio dal carattere forte e determinato.

Adesso cerco di guardarmeli un po' alla volta tutti, perchè credo siano un grande progetto cinematografico.

Salve- davvero- è un grande progetto cinematografico, uno dei pocchi in Germania - devi ascoltare- vedere- "Lilli Marlen" con Hanna Schygulla, un gran film tedesco di 20 anni fa o alcuni film con Klaus Maria Brandauer! .... Io vedo "Rom"- una produttione americana con grandi attori- credo che fosse girato in Italia... Sto comminciando a leggere "Reckless" di Cornelia Funke. è un libro per i giovanni, ma anche mi serve per causa della lingua facile... Ciao Madonna
 

elisa

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4° Episodio - La morte di Ansgar (1961-1962)

Continua la vita a Monaco del gruppo di giovani che cercano di trovare una loro strada professionale, molti di loro geniali e pieni di talento, come Clarissa, grande promessa del violoncello, Hermann che per lei compone un brano di musica contemporanea che le farà vincere un importante concorso. Tra i due c'è sempre sottotraccia l'amore ma non riesce ad esprimersi come invece succede ad Ansgar ed Evelyne che vivono così intensamente i loro sentimenti da soffrirne. Il film è funestato dalla morte di Ansgar per un banale incidente.

Colpisce anche qui la profondità con cui la macchina descrive sentimenti ed avvenimenti, la bellezza della fotografia, l'accuratezza storica. Mantiene il livello di capolavoro.
 

elisa

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Il gioco con la libertà (Helga, 1962)

Episodio numero cinque di questa straordinaria operazione cinematografica, paragonabile alla Recherche proustiana nella letteratura. Questa puntata che dura un paio d'ore racconta quelle che iniziano ad essere le ribellioni sociali e politiche dei giovani tedeschi a Monaco, richieste di libertà che vengono soffocate dalla polizia, ma in concomitanza anche le richieste di libertà dei giovani all'interno delle proprie famiglie o del proprio contesto sociale, come il desiderio di Helga ad avere il suo primo rapporto sessuale con Hermann o il desiderio di Hermann a vivere liberamente l'amore senza condizionamenti. Eccezionale il rigore e la coerenza del regista che riesce sempre ad approfondire i personaggi e integrarli nella storia e a farci vivere l'atmosfera di quegli anni.
 

elisa

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Noi figli di Kennedy (Alex, 1963)

Forse il film più bello di questo Heimat due, il sesto, dove si parla di quello che vivono il gruppo di giovani che già conosciamo, il giorno dell'assassinio di John Kennedy. In questo film il risalto è dato ad Alex, il filosofo, ed è pieno di brillanti citazioni, ma anche a tutte le donne innamorate di Herman, quasi inconsapevole di tanta passione e dolore che lo circonda, perché essendo un genio non si cura di nulla se non della sua arte. Un film profondissimo e molto bello, come sempre, dal punto di vista visivo, con momenti di grandissima poesia visiva. Una conferma di un grande capolavoro.
 

elisa

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I lupi di Natale (Clarissa, 1963) è il settimo film della serie. E' il film delle coppie e di Clarissa che affronta un aborto con tutte le conseguenze, compreso il disprezzo della madre, che è consapevole di amare Hermann ma di non potere vivere questo amore, perché sono troppo complessi, troppo disturbati dalle loro passioni e ossessioni, compresa la musica. E' un film disincantato, come l'anno in cui viene ambientato, dove tanti ideali vengono a morire, così come la morte di Kennedy. Il regista continua con la sua attenzione e preziodsità per ogni immagine, dando grande risalto alla musica contemporanea, bellissima e che la fa da padrona in questa puntata che parla di un Natale fuori da ogni schema. Continua lo stupore per un'opera immane e unica.
 
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elisa

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Il matrimonio (Schnusschen, 1964) forse l'episodio completo, siamo all'ottavo, di tutta la Cronaca, una vera e propria tragicommedia, divertente e leggere, con tanti topos e di profonda riflessione, sul significato dell'amore e dei rapporti tra uomo e donna. Hermann si sposa, sposa la donna dolce e servizievole, originaria delle sue terre, sembra felice ma non completo come avrebbe potuto con Clarissa. Eccezionale questo episodio anche dal punto di vista registizo, qui Reiz mette in mostra tutta la sua grande tecnica e la poesia e la perfezione che sta dietro ad ogni fotogramma. Per me è la miglior opera cinematografica mai realizzata, appaga come poche cose dello schermo.
 

elisa

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L'eterna figlia (La signora Cerphal, 1965)

Siamo al nono episodio della grande opera cinematografica di Reitz, quasi tutto imperniato sulla figura della signorina Cerphal, la proprietaria della "Tana della volpe", la villa che ha dato ospitalità al gruppo di giovani intellettuali e musicisti innovatori che ruotano intorno al Conservatorio di Monaco. Alla morte del padre "l'eterna figlia", mai laureata e che non ha mai preso delle decisioni importanti per sé, guardando vivere gli altri più che vivendo lei stessa, vende la grande villa dove verranno costruiti 150 appartamenti e se ne va in giro per il mondo con i soldi ricavati da una proprietà su cui pesa un segreto indicibile. In questo episodio Hermann è alle prese con la nascita della figlia e Clarissa riscuote successo all'estero così come altri musicisti del gruppo.
Questa puntata è un altro esempio del grande cinema del maestro tedesco, di un perfezionismo e equilibrio assoluto, pieno di rimandi e di preziosismi filmici. Da guardare come tutti gli altri godendosi due ore di cinema che usa un linguaggio sofisticato per raccontare storie ai limiti della "soap opera". Come si può raccontare meravigliosamente e in modo unico la storia delle persone e l'evolversi di una società.
 

elisa

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La fine del futuro (Reinhard, 1966)

Tutto il decimo episodio è dedicato al regista Reinhard che tornato dal Messico dove aveva girato un documentario scopre che la Tana della Volpe, la casa che era un punto di riferimento per il gruppo di giovani artisti è stata demolita per lasciar spazio a un complesso residenziale. Gli nasce l'idea di fare un film e va a Venezia per rintracciare la vecchia proprietaria per farsi finanziare, trova la nipote che gli racconta la sua storia di figlia di ebrea morta in campo di concentramento che diventerà una sceneggiatura.
Forse l'episodio più articolato fino ad adesso realizzato dal regista tedesco. Molto attento agli aspetti filosofici e morali della vita, sottolinea in modo molto chiaro l'avvenuto cambiamento dei protagonisti, l'abbandono dei sogni giovanili, l'adeguarsi a quelli che sono i passaggi sociali come il matrimonio, i figli, la realizzazione nel lavoro. Reinhard è un personaggio emblematico, riflessivo e sensibile, alla ricerca di approvazione, rischia di soccombere alle aspettative e alla pressione.
Reitz come sempre raffinato nell'uso della macchina da presa e nella fotografia, dove il colore sottolinea la realtà definita ed il bianco nero ancora qualcosa che potrebbe avvenire. Opera di grande tecnica e di grande emozione.
 

elisa

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L'epoca del silenzio (Rob, 1967/68)

L'undicesimo episodio continua l'impresa cinematografica incompiuta di Reinhard con il tentativo di rinnovare il cinema attraverso il finanziamento di un console che crede nella sperimentazione contemporanea delle arti. Hermann vince un premio a Cannes e insieme a Rob si dà anima e corpo nell'impresa, intanto ci sono le avvisaglie di un impegno politico estremista ed intollerante. Le situazioni famigliari dei protagonisti entrano in crisi.

Continua l'opera maestosa che descrive di film in film lo sviluppo della Germania, difficile essere sintetici quando si parla dell'impresa di Reitz, che forse in questo film rappresenta se stesso e il mondo artistico in cui lui era immerso in quegli anni. Come sempre le immagini e la regia sono di livello assoluto.
 

elisa

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L'epoca delle molte parole (Stefan, 1968-1969)

Dodicesimo episodio della saga del regista tedesco, autobiografico perché fa riferimento al fatto che Ulriche Meinhof bloccò un suo film, così come accade nell'episodio, incentrato sul movimento giovanile del '68 con tutto il suo carico ideologico ed ideale che però approda sia nella liberazione sessuale e dalle condizioni borghesi sia nella violenza e nell'intolleranza ideologica. Reitz prende posizione netta riconoscendosi nel periodo storico e staccandosene però artisticamente.
Stefan deve portare avanti il progetto cinematografico di Reinhard ma gli sarà impedito per motivi politici. Tutto sfuma in un mare di droga, sesso e discorsi, dove anche Hermann viene coinvolto fino a far naufragare il suo matrimonio.
Reitz racconta sempre meglio la storia della Germania e rende sempre più centrale il concetto di casa, di Heimat, anche in un momento così distruttivo e dispersivo come è stato il '68, dove la casa diventa la comune, un concetto politico.
 

elisa

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L'arte o la vita (Hermann e Clarissa, 1970)

Tredicesimo ed ultimo episodio di questa seconda serie di Heimat che si conclude con Hermann che ritorna dopo dieci anni passati a Monaco di Baviera al punto di partenza, nell'Hunsrück, da dove era scappato per realizzare un suo progetto. E' un momento di sintesi di tutte le storie e di tutti i personaggi che si sono visti nei precedenti episodi. Un affresco grandioso, profondo e di grande valore della Germania degli ultimi anni.
Aspetto di iniziare anche la terza serie e per il momento ultima che consiste di sei episodi.
 
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