Karinthy, Frigyes - Catene

Zefiro

da sudovest
Oggi, nel rispondere ad un post m’è tornato in mente un interessante racconto, “Catene”, di Frigyes Karinthy, in cui per la prima volta (siamo negli anni ’30) si parla della teoria secondo la quale chiunque può raggiungere chiunque altro nel mondo mediante un link di conoscenze personali con una catena al massimo coinvolgente 5 persone o "teoria dei sei gradi di separazione"

Tale teoria, poi approfondita scientificamente ha avuto un enorme successo ed è alla base delle moderne concezioni di personal networking, considerato uno dei più potenti facilitatori nelle attività professionali (mi sarò sciroppato decine di corsi di aggiornamento in cui almeno una sessione riguardava il personal networking).

Ecco link a wikipedia per avere una idea di cosa si tratta. -----------> Sei gradi di separazione - Wikipedia

Del racconto, o meglio di parte di esso, che io trovo estremamente interessante, ho reperito in rete una traduzione che copio-incollo qui sotto. La riflessioni su Chesterton, sul grande che diventa piccolo ed il piccolo che diventa grande, la velocità in aumento di aggiramento del globo e la narrazione tutta sono a mio parere degne di nota.

Più in generale, se si tiene conto che il il racconto è stato scritto nel 1929, quindi abbondantemente e di gran lunga in era pre-internet, trovo che esso offra una serie di spunti e suggestioni notevolissime, generate da una capacità visionaria assolutamente sorprendente.

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"Sono assalito dai dubbi, forse proprio perchè ho sfiorato la verità."

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Zefiro

da sudovest
Catene - F. Karinthy

Catene
di Frigyes Karinthy
(…)
“C’è sicuramente un aspetto interessante”, dissi quando la discussione cominciò ad animarsi. (Si stava parlando del progresso, di quale fosse la sua direzione, se si trattasse semplicemente di un gioco di tempi che tornano indietro, di ripetizioni di ciò che è già accaduto).
Non so spiegarmi meglio: non amo ripetermi. Forse posso provare così: la terra non è mai stata tanto piccola come adesso. Ovviamente, la mia affermazione è relativa. La rapidità con cui si diffondono le notizie e l’utilizzo di mezzi di trasporto sempre più veloci ha reso il mondo più piccolo rispetto al passato. “E’ successo questo, quello, tutto, ma non era ancora successo mai che ciò che penso, faccio, voglio o desidero, che mi piaccia o no, possa venirlo a sapere, in pochi secondi, chiunque. E se voglio verificare qualcosa che è accaduto a mille chilometri da me, in pochi giorni posso trovarmi lì, di persona o con la mia parola, ed effettuare la mia verifica.

Il fatto che oggi si possa percorrere la Terra con gli stivali delle sette leghe, ha deluso qualcuno perché ciò che si pensava fosse il Paese delle Meraviglie è diventato un luogo incredibilmente piccolo rispetto a quanto si era creduto fino a quel momento. Da qualche parte Chesterton scrive che non capisce perchè i metafisici vogliano a ogni costo rappresentare l’Universo come un qualcosa d’immenso, a lui piace di più l’idea di un’intimità, dell’infinitamente piccolo. Trovo molto rappresentativa questa idea nel secolo dei mezzi di comunicazione e dei trasporti, al di là di quanto sia vera, proprio perche’ Chesterton, anti evoluzionista e reazionario negazionista della scienza e della tecnica, doveva necessariamente ammettere che il Paese delle meraviglie, che cita spesso nei suoi scritti, era venuto fuori, come per magia, grazie all’evoluzione della scienza.

Certo, tutto torna e si rinnova, ma non vi accorgete che la velocita’ di questa ripetizione e di questo rinnovamento tende ad accelerare in misura mai vista nello spazio e nel tempo? In pochi attimi il mio pensiero fa il giro del globo, in pochi anni bruciamo le tappe della storia come una lezione ascoltata mille volte. Da ciò si dovrebbe dedurre qualcosa. Se riuscissi a capire quale! In realtà ero quasi arrivato a una conclusione, ma poi me la sono dimenticata. Sono assalito dai dubbi, forse proprio perchè ho sfiorato la verità. Quando si è nei pressi del Polo l’ago magnetico oscilla e pare che la fede abbia lo stesso comportamento quando si trova nelle vicinanze di Dio.

Comunque, dalla discussione venne fuori un’idea interessante. Uno di quelli che vi partecipava propose un gioco per dimostrare che gli abitanti del globo terrestre sono molto piu’ vicini l’uno all’altro, sotto molti punti di vista, di quanto lo siano stati nel passato. Dato un individuo qualunque tra il miliardo e mezzo di abitanti della terra, che vive in un posto qualsiasi, lui sosteneva di riuscire a mettersi in contatto con quell’ individuo al massimo attraverso cinque altri individui che si conoscessero tra loro personalmente.

Faccio un esempio: tu conosci XY e gli dici di riferire a ZV, suo conoscente, che deve dare un messaggio a…ecc.ecc.
“Be’, sono curioso” replicò qualcuno. “ecco, diciamo… diciamo Lagerlöf Zelma.”
“Lagerlöf Zelma.” ripetè il nostro amico. “niente di piu’ facile.”
Gli ci vollero solo due secondi per rispondere.“Dunque, Lagerlöf Zelma, come vincitrice di premio Nobel, conoscerà sicuramente re Gustavo di Svezia, infatti fu proprio lui a consegnargli il premio, come da consuetudine. . A sua volta, re Gustavo di Svezia è un appassionato giocatore di tennis, partecipa a gare internazionali e nel passato ha giocato con Kehrling, che mi conosce molto bene.”
(Io stesso conosco Kehrling).
“Ecco la catena, abbiamo avuto bisogno solo di due anelli rispetto al massimo dei cinque stabiliti dalla mia teoria. E’ normale che siano stati così pochi perché è più facile tracciare dei legami con gli uomini famosi rispetto a quelli che non lo sono. Infatti i primi conoscono più persone. Per favore, stavolta trovatemi qualcosa più difficile di questa!”
Ed ecco una prova più complicata: entrare in contatto con un metalmeccanico della Ford. Fui io a prendermi l’incarico e riuscii a dimostrare di essere separato dall’operaio in questione soltanto da quattro anelli. L’operaio conosce il direttore della fabbrica, il direttore conosce Ford stesso, Ford e’ in buoni rapporti con il direttore generale Hearst, l’anno scorso il direttore generale Hearst ha avuto modo di conoscere approfonditamente il signor Pasztor Arpad, che non solo e’ un mio conoscente, ma, per quanto ne so, un mio grande amico. Perciò basterebbe che gli dicessi di telegrafare al direttore generale Hearst, che dicesse a Ford di dire al direttore della fabbrica che quel certo operaio metalmeccanico mi deve montare urgentemente una macchina.
Il gioco proseguì e il nostro amico aveva ragione: non ci fu mai bisogno più di cinque anelli di catena per fare in modo che un qualsiasi individuo del gruppo potesse essere messo in contatto, esclusivamente attraverso conoscenze personali, con un uomo qualunque della Terra.

E ora vi pongo una domanda: c’è mai stato un periodo storico precedente al nostro in cui questa teoria sarebbe stata possibile? Giulio Cesare fu un uomo potente, ma se, per esempio, gli fosse venuto in mente di contattare, entro poche ore o pochi giorni, uno sciamano azteco o maya dell’America di allora, non sarebbe stato in grado di realizzare ciò nè attraverso cinque, nè attraverso trecento anelli di catena perché a quei tempi si sapeva dell’America e dei suoi possibili o non possibili abitanti assai meno di quanto oggi sappiamo noi di Marte e della sua popolazione. Qualcosa c’è, qualcosa continua, al di là dei cambiamenti Qualcosa si restringe e diventa più piccola, qualcosa si gonfia e diventa sempre più grande.
E’ possibile che questo restringimento e rimpicciolimento e questo Gonfiamento e Ingrandimento cominciassero proprio da quella piccola scintilla che milioni di anni fa comparve nella fredda gelatina uomo-animale e che gonfiandosi e ingrandendosi e infiammando tutto quello che incontrava, causasse un’implosione, riducesse in cenere l’intero mondo fisico? E’ possibile che la forza vinca la materia, che l’anima sia più forte e reale del corpo, che la vita abbia un senso e che sopravviva alla vita stessa, che il bene prevalga sul male, che Dio sia più potente del diavolo?

Perchè, ecco, mi vergogno, ma voglio confessarvi una cosa che faccio e che invece non dovrei fare perché la gente mi considera un pazzo per questo. Spesso mi cimento in questa teoria degli anelli non solo collegando tra loro le persone, ma pure le cose. Purtroppo, è diventata un’attività che non è più sotto il mio controllo, come la tosse. E’ un esercizio inutile, che non mi porta da nessuna parte. Sono diventato come il giocatore d’azzardo che ha perso tutti i suoi averi nelle bische clandestine e continua a giocare scommettendo poco, o nulla, senza più nessuna speranza di vincere.

Lo strano gioco del Pensiero procede sbuffando inesorabilmente dentro di me. Due anelli di catena, tre anelli di catena, al massimo cinque anelli di catena. Come posso mettere in contatto, in relazione le piccole cose della vita che mi si parano davanti, come posso incastrare un fenomeno all’altro, come posso unire il relativo e transiente con il non relativo e permanente – come posso collegare la singola parte al tutto? Sarebbe bello vivere, divertirsi, essere felici, prendere gli avvenimenti per quello che sono, che portino gioia o procurino dolore, e invece mi è impossibile! Mi eccita il gioco di trovare qualcos’altro in quegli occhi che mi sorridono o in quel pugno che mi minaccia. Mi lascia piuttosto indifferente il fatto che io debba avvicinarmi a quegli occhi o difendermi da quell pugno. Qualcuno mi ama, qualcuno si arrabbia con me e io mi chiedo: perchè mi ama, perchè è arrabbiato con me? Due non vanno d’accordo e io devo comprenderli entrambi. Ma come?

Vendono uva sulla strada, mio figlio piange nell’altra stanza. La moglie di un nostro conoscente lo tradisce, nell’incontro di Dempsey 150 uomini gridavano. Il nuovo libro di Romain Rolland non lo voleva nessuno, il mio amico X ha cambiato la sua opinione su Y. Giro, giro, girotondo. Come si puo’ trovare una linea che unisca tutti gli elementi, gli avvenimenti, le azioni in questa confusione? E ciò, inoltre, deve essere fatto in un modo veloce e diretto, non con trenta volumi di filosofia! E soprattutto con consequenzialità, in modo che la catena che inizia da quel determinato oggetto riconduca a quello nel suo ultimo anello, ossia porti all’origine di tutte le cose.

Come se… Come se questo signore… questo signore, che è venuto al mio tavolo… mentre scrivo questo, è venuto e mi ha disturbato con una domanda insignificante e mi ha fatto scappar via quello che stavo per dire. Perchè è venuto a disturbarmi? Primo anello: non considera importante il mio scribacchiare Perchè? Secondo anello: di solito il mondo non tiene troppo in considerazione la scrittura, come invece accadeva un quarto di secolo fa.

La causa del mutamento del mondo che ha influenzato la mia psiche, dal momento che ha partorito questa teoria. Non posso sperare di raggiungere le grandi menti del secolo passato, coloro che hanno osservato con metodo l’universo. Terzo anello: per questo domina sull’Europa l’isteria della Paura e dell’Oppressione, l’Ordine e’ stato distrutto. Quarto anello! Venga quindi il nuovo ordine, venga il nuovo redentore del mondo, si manifesti di nuovo il Dio del mondo nel rovo che brucia, sia pace, sia guerra, sia rivoluzione, “oh, quinto anello”, che non succeda piu’ che qualcuno provi a disturbarmi quando gioco, quando fantastico, quando penso!

(fonte: alessandragaletta.com)
 
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