Rumiz, Paolo - La Gerusalemme perduta

"La religione vera è
innamoramento, nostalgia della pienezza di un
incontro che non lascia strascichi di colpa
"​

Cosa vorresti fare da grande? Se me la facessero ora questa domanda, risponderei: "Vorrei fare il Paolo Rumiz".

Viaggio da Milano a Gerusalemme alla ricerca delle radici della cristianità. Le radici cristiane dell'Europa. Quante volte si è sentita questa frase? Ha costituito anche motivo di attrito tra stati "laici" e stati "confessionali", tra il Vaticano e il Parlamento UE. Eppure secondo me non si ha idea di dove siano queste radici e, soprattutto, se queste radici ci sono ancora.

Rumiz impietosamente ci fa vedere che nella culla del Cristianesimo, non Gerusalemme, ma il luogo dove è forse nato davvero il cristianesimo e non Gesù, Antiochia, prima meta di quel Paolo di Tarso a detta di molti colui che ha fondato la nostra religione, ci fa vedere che il cristianesimo è scomparso. Il Papa ortodosso, il capo indiscusso dell'Ortodossia cristiana, è ridotto a dire messa per poche vecchiette in una cappelletta al Fanar, come un prete di campagna qualsiasi, governa una Chiesa di "ben 4000" fedeli, la mia parrocchia enumera 5200 anime.

Insomma si discute delle radici cristiane dell'Europa e quelle radici stanno scomparendo.

I resoconti di Rumiz ti affascinano come un romanzo.

Cosa vuoi fare da grande? Il Rumiz
 

Meri

Viôt di viodi
Scusa vorrei saperne un pochino di più. Si tratta di un saggio con numeri e statistiche o più un percorso storico con personaggi e fatti?
 
L'unica cifra che è scritta quella che ho riportato, il capo dell'Ortodossia governa una chiesa formata da 4000 fedeli. Per il resto nessuna statistica, nessun numero.

E' la descrizione di un viaggio storico geografico alla ricerca dei cristiani d'Oriente. Quei cristiani che erano cristiani prima di Paolo di Tarso. C'è un excursus storico e un occhio alle gravi difficoltà che i cristiani stanno vivendo in quelle zone. Scavi scavi e ti accorgi che i semplici cristiani, ebrei e musulmani, vanno molto più d'accordo di quanto non vadano i loro capi.

E poi Rumiz è in grado di farti percepire sensorialmente quei luoghi.
 

Meri

Viôt di viodi
Il libro è una meraviglia, c'è un alone di spiritualità che ti accompagna lungo tutta la lettura. Visita luoghi noti, ma altri dimenticati e scopri che la religione ha un sacco di sfaccettature, come dice Rumiz: "Non c'è davvero limite alla pluralità del sacro". Mi ha fatto riflettere anche la considerazione sul fatto che la cristianità sia nata ad Antiochia, mentre in Europa l'Impero romano fosse pagano, oggi il tutto si è capovolto: il centro religioso è diventata Roma, mentre dove n la religione cristianaè nata sta scomparendo. Bellissimo libro.
 

IreneElle

Member
E' il terzo libro che leggo di questo autore, nei suoi libri ho trovato sempre più di quello che credevo, speravo o mi aspettavo.
E' un autore che al pari di Terzani fa viaggiare il lettore in giro per gli angoli di questa Terra: spesso gli angoli più desolati, disperati e poveri e ne racconta la bellezza.
"Prendi quello che ti serve dagli uomini, dalle religioni, dalla natura e dalle stelle, pesta tutto in un mortaio, aggiungi le tue spezie preferite e portalo sempre dietro in un sacchetto. Nessuno può obbligarti a essere quello che non sei. L'acqua portata da lontano non fa girare il mulino".
 
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