Mehta, Deepa - Water

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Il destino delle vedove indiane è quello di bruciare nella pira con il marito o sposarne il fratello più giovane oppure vivere una vita di rinunce ripudiate e maledette da tutti. Ed è di questo destino oramai immutabile da duemila anni, siamo nel 1938, che il film parla, raccontanto la vita di alcune vedove che vivono in un ashram aspettando solo la morte ed espiando una colpa che sentono come un destino a cui nessuna di loro può sfuggire. Ma in questa vita senza tempo arriva un giovane seguace di Gandhi che crede nel diritto di ogni persona all'amore e si innamora di una delle vedove e vorrebbe sposarla.

Il film della regista indiana è drammatico proprio perchè il destino di molte donne vedove in India è ancora quello descritto nel film, un destino raccapricciante. Il film è girato molto bene anche se la recitazione e l'impostazione tende al melodrammatico, ma l'effetto di sdegno e di rifiuto di certe tradizioni inumane riesce a suscitarlo. Consigliato.
 
Alto