Deaver, Jeffery - La luna fredda

In una gelida notte di dicembre, con una luna piena che si staglia brillante nel cielo nero di New York e la paura diffusa tra la gente di un nuovo 11 settembre, un killer spietato colpisce due volte a poche ore di distanza. Sulle scene dei delitti lascia il suo "biglietto da visita", un costoso orologio con le fasi lunari sul quadrante e un emsssaggio firmato "La luna fredda piena nel cielo brilla sulla terra morta e dice che non è ora d finire il cammino cominciato con la nascita. L'Orologiaio".

E' un altro caso di Lincon Rhyme e Amelia Sashs, io adoro alla follia questo autore e tutti i libri che ho letto mi sono sempre piaciuti
 

libraia978

New member
Come non quotarti Ambra... direi che io e te abbiamo esattamente gli stessi gusti in fatto di libri, non puoi sbagliare!!!
 
Accidenti, volevo scrivertelo di nuovo che mi eri mancata, ma ho lasciato stare, visto che già te l'avevo detto, ma noto che, oltre ad avere i stessi gusti sui libri, 6 pure telepatica!!
 

Hoya

Duck Member
Finito qualche giorno fa :)

Come al solito lo stile è ottimo, la trama ricchissima e scorrevole :wink:
Mi è piaciuto moltissimo, ma non è uno dei migliori finali di Deaver a mio avviso!
Voto 8/10
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
Ambra... non posso far altro che quotarti anche io.... :mrgreen:
 

abramita

New member
Questo libro devo ancora leggerlo, è li in bella vista nella mia libreria, devo dire che non mi appassiona piu' come prima, troppi dettagli e troppe congetture, preferisco i libri intricati si' ma piu' scorrevoli.
Pero' è sempre uno dei miei autori preferiti, il libro piu' bello secondo me è la sedia vuota, ti lascia proprio di stucco, con un finale davvero unico.
 

Hoya

Duck Member
Molto bello "la sedia vuota", ma secondo me "Lo scheletro che balla" è se possibile ancora meglio :wink::ad::mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Primo approccio con Deaver: il libro è adrenalinico, ricco di suspence, personaggi inquietanti e colpi di scena assai frequenti, forse anche troppo, nel senso che a tratti c'è un po' troppa carne al fuoco, comunque promosso a pieni voti, di certo non ci si annoia! Il finale lascia un po' perplessi, fa pensare che potrebbe esserci un seguito...
Rhyme è un adorabile stronzo, e l'Orologiaio è un criminale perfettamente tratteggiato; in certi punti ho trovato una strana somiglianza tra i due (come atteggiamento esteriore).
Ne leggerò di sicuro altri, quando avrò voglia di movimentare un po' la situazione :mrgreen:
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
Che cos’è il tempo? Un meccanismo apparentemente ineluttabile, ma in realtà relativo e modificabile? Una variabile in grado di cambiare il corso degli eventi? Un periodo lunghissimo o brevissimo a seconda di chi lo misuri? Deaver ci dimostra, in questo thriller dai ritmi sostenuti e dai tempi scanditi dal ticchettio di un orologio, che il tempo è tutto questo e molto di più. Basta anticipare un’azione pianificata con maestria per sventare un massacro e salvare tante vite; basta ritardare una visita programmata con rigore per evitare di essere catturati. Basta hackerare un computer per mandare in tilt l’intero sistema di trasporti statunitense. Ed un uomo, un volto che nasconde mille piani architettati con ordine e rigore, è in grado di fare tutto questo. E’ l’orologiaio, colui che agisce per creare complicazioni che nascondano il suo vero obiettivo, è il mentitore freddo che si fa beffe della polizia, ma che è in grado di riconoscere la bravura di chi lo combatte alla pari. Chi è? Dov’è diretto? Quando colpirà? Tocca a Lincoln ed Amelia scoprirlo e per farlo dovranno stare allerta ancora per parecchio tempo.
Settimo caso della saga che vede all’opera Rhyme e Sachs, tra crimini sventati e vicende personali, questo thriller dalla tensione costantemente crescente ci porta a conoscere due personaggi che incontreremo certamente ancora: l’Orologiaio che farà certo parlare ancora di sé, e la bravissima esperta di cinesica Kathryn Dance, protagonista di un’altra saga ideata dalla brillante penna del nostro Jeffery. Personalmente ho apprezzato molto sia i toni “tranquilli” – se così si può dire – di questo libro (nel senso di non particolarmente efferati), sia l’incursione della Dance con cui Deaver ci ha furbescamente presentato un altro dei suoi personaggi chiave instillandoci sapientemente la curiosità di leggere ancora di lei. E mi è piaciuta anche la sottigliezza e la pulizia dell’Orologiaio, mente finissima che dà e darà ancora filo da torcere a Lincoln.
In definitiva, lettura piacevolissima ed appassionante, un po’ come tutti i thriller di Deaver, ma particolarmente apprezzata se paragonata al precedente caso della serie, “La dodicesima carta”, che invece mi aveva convinta meno. Ora sono curiosa di leggere i prossimi per capire quando e come ricomparirà l’Orologiaio!
 
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