Julien Davenne è un giornalista esperto in necrologi, reduce della prima guerra, rimasto vedovo della giovanissima moglie si dedica completamente ed ossessivamente al suo ricordo, creando in una cappella il culto dei suoi morti, che a una certa età, dice Julien, sono più dei vivi, non accorgendosi dell'amore di Cecilia, che ne seguirà le impronte.
Ispirato a tre racconti di Henri James è un film con atmosfere gotiche, recitato dal regista stesso, in un'atmosfera claustofobiche piena di candele e di ritratti di persone morte, da pochi attori che non ridono mai, il protagonista vive con un'anziana governante e un bambino sordomuto, riesce ad evocare il rapporto ossessivo con i morti, che impediscono nel culto del loro ricordo a vivere con i vivi. Truffaut segna anche qui un film con tratto leggero su atmosfere decisamente tetre. Bravo come sempre.
Ispirato a tre racconti di Henri James è un film con atmosfere gotiche, recitato dal regista stesso, in un'atmosfera claustofobiche piena di candele e di ritratti di persone morte, da pochi attori che non ridono mai, il protagonista vive con un'anziana governante e un bambino sordomuto, riesce ad evocare il rapporto ossessivo con i morti, che impediscono nel culto del loro ricordo a vivere con i vivi. Truffaut segna anche qui un film con tratto leggero su atmosfere decisamente tetre. Bravo come sempre.