10 giugno 1962 - Pier Paolo Pasolini (poesie Mondane)

Denni

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Fai pochi passi, e sei sull'Appia
o sulla Tuscolana: li tutto è vita,
per tutti. Anzi, meglio è complice
di quella vita, chi stile e storia
non ne sa. I suoi significati
si scambiano nella sordida pace
indifferenza e violenza. Migliaia,
migliaia di persone, pulcinella
d'una modernità di fuoco, nel sole
il cui significato
è anch'esso in atto,
si incrociano pullulando scure
sugli accecanti marcipiedi, contro
l'Ina-case sprofondate nel cielo.
Io sono una forza del Passato.
Solo nella tradizione è il mio amore.
Vago dai ruderi, dalle chiese,
dalle pale d'altare,dai borghi
abbandonati sugli Appennini o le Prealpi,
dove sono vissuti i fratelli.
Giro per la Tuscolana come un pazzo,
per l'Appia come un cane senza padrone.
O guardo i crepuscoli, le mattine
su Roma, sulla Ciociara, sul mondo,
come i primi atti della Dopostoria,
cui assisto, per privilegio d'anagrafe,
dall'orlo estremo di qualche età
sepolta.Mostruoso è chi è nato
dalle viscere di una donna morta.
E io, feto adulto, mi aggiro
più moderno di ogni moderno
a cercare fratelli che non sono più.



CHE MERAVIGLIA!!
 
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