Naipaul, Vidiadhar S. - La metà di una vita

fernycip

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Da IBS: Figlio di un asceta che ha fatto voto di silenzio per ribellarsi ai privilegi della propria casta e di una donna appartenente al gruppo sociale degli "sfavoriti", il giovane Willie Chandran si trasferisce dall'India nella Londra degli anni Cinquanta. Qui entra in contatto con la realtà degli immigrati caraibici e dei primi tumulti razziali, frequenta il mondo bohémien che anima la vita notturna di Notting Hill e pubblica un libro di racconti d'ambientazione coloniale che riesce a ottenere il plauso moderato della critica. Ma l'incontro con Ana, immigrata dall'Africa portoghese, lo spingerà a sottoporsi a una seconda "traduzione": la seguirà infatti nel suo paese d'origine, dove si celebrano gli ultimi mesti riti del colonialismo.

L'ho trovato un po' noioso. Elemento interessante è la capacità di tratteggiare bene in poche pagine civiltà e culture assai diverse: l'India degli anni di Gandhi; l'Inghilterra alle prese col problema immigrazione; una colonia portoghese dell'Africa (credo Mozambico) negli ultimi anni prima dell'indipendenza.
 

elisa

Motherator
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E' una bella opera dello scrittore indiano, la prima sua che leggo, parla dello spaesamento, della diversità culturale e sociale, dell'estraneamento da sè stessi e dal mondo in cui si vive. Racconta dell'alienazione e dell'impossibilità di riconoscersi e quindi scegliere una propria vita, perché c'è sempre il rischio di vivere la vita degli altri, quella che gli altri ti impongono, ti propongono o semplicemente ciò che tu lasci che avvenga.
Naipaul scrive molto bene di questo personaggio che attraversa ben tre continenti, diverse culture e religioni, e sembra che tutto questo accada in maniera quasi incolore e che tutto gli scivoli addosso, solo a 40 anni si accorge che lui "può" cambiare, "può" dare una svolta alla sua vita e "forse" per la prima volta scegliere una vita tutta sua.
 
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