Oz, Amos - Fima

velmez

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Efraim Numberg, detto Fima, ha cinquantaquattro anni e vive a Gerusalemme. È rimasto orfano di madre quando ne aveva dieci, con il padre ha una relazione complessa. Dopo aver fatto sperare molto come studente di storia prima e come poeta poi, la sua esistenza si è ben presto costellata di rinunce. È un personaggio contraddittorio, attento e distratto, malinconico ed entusiasta, profondo e balordo, pigro e senza ambizioni, trasandato, ma amato dagli amici e con uno strano fascino. Attorno a lui gravitano l'ex moglie Yael col suo nuovo marito; l'amico Zvi Kropotkin riuscito laddove lui ha fallito; il padre Baruch che sperava che il figlio gli subentrasse nella sua azienda di cosmetici; l'amante Nina, moglie dell'amico Uri; e il figlio di Yael, Dimi.

non credevo mancasse la recensione di questo libro... anche perchè me l'avevano consigliato tutti, quando ho letto "Non dire notte"...
comunque... questo libro mi è piaciuto moltissimo! è un mix perfetto tra descrizione dei personaggi, introspezione del protagonista, con tanto di seghe mentali assurde, ma descritte magnificamente, vita sociale e politica... sarebbe bello se ci facessero un film...
se dovessi scegliere un libro che avrei voluto fosse stato scritto di mio pugno... sceglierei indubbiamente questo!
tra l'altro ero convinta avesse vinto il nobel... cosa aspettano a darglielo?
un'ultima cosa, visto che "non dire notte" non mi era piaciuto così tanto... qualcuno ha altri consigli, in stile Fima?
 

Frundsberg

New member
Passaggio maledettamente migliore del libro: la descrizione del rapporto sessuale regolarizzato come nell'esercito.
E che dire del vecchio rabbi di...nella foresta (il vecchio racconto hassidico esemplare fatto al telefono)...con Fima che risponde:"E che si perda, che ci si perda nella foresta una volta per tutte"!
Geniale libro, buon vecchio Klausner!
 

velvet

Well-known member
Mi è piaciuto! Fima è un grande personaggio, strano e francamente molto irritante, ma ha il suo fascino e le sue riunioni notturne immaginarie da capo del governo con i suoi ministri sono straordinarie.
Anche gli altri personaggi sono interessanti e la descrizione della città coinvolgente. Il finale secondo me è lasciato aperto a due possibili e opposte interpretazioni, o forse vuole proprio lasciare il dubbio, non saprei...
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
E' un libro molto bello che un pregio raro quello di essere completo, esaustivo, soddisfaciente ma nello stesso tempo non complesso, sofistificato, intellettuale. Scrittura ironica, persone che diventano personaggi, situazioni caustiche e imprevedibili ma anche credibili. Poi morale senza essere moralista, attuale senza essere superficiale. Oz è una grande penna, che non scrive capolavori e proprio per questo godibilissimo. Io che amo la sintesi apprezzo molto la sua capacità di descrivere senza usare fronzoli. Mi sono molto divertita e questo è impagabile.
 

gamine2612

Together for ever
Anche a me è piaciuto questo libo.
Lo scrittore ci ha posto Fima come un personaggio un pò bislacco e grottesco; un uomo scanzonato ed impegnato allo stesso tempo.
Un pò maldestro e logorroico, ma tanto sensibile e tenero nella realtà di una situazione nazionale difficile.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Fima è straordinariamente, o forse ordinariamente, umano: pasticcione, inconcludente, instabile, buono ...forse, se l'avessi conosciuto nella vita in modo "ravvicinato", l'avrei trovato insopportabile ma, avendo la possibilità di osservarlo con tenero distacco, ho voluto bene a lui e al suo idealismo politico, alla sua ossessione, quella che forse non gli ha permesso di vivere serenamente come avrebbe potuto. Ci sono persone che vivono per un nobile ideale e, d'altro canto, nelle relazioni umane e nella quotidianità si perdono, forse perché possiedono una sensibilità più attenta alle questioni sociali che ai rapporti individuali. Al tempo stesso, tuttavia, Fima è un egocentrico: è, insomma, un personaggio estremamente contraddittorio, intorno al quale ruotano altri personaggi, ciascuno con le sue peculiarità perfettamente descritte: l'ex moglie Yael, teneramente ma tristemente rassegnata, Teddy, il marito di lei, pragmatico e razionale, il piccolo Dimi che, pur non avendo con loro alcun legame di sangue, possiede tratti in comune con Fima e con l'eccentrico e vitale padre di quest'ultimo, e i compagni di lavoro, tra i quali mi ha colpito la malinconica Tamar. Il romanzo è molto bello, denso, intelligente, scritto in modo raffinato ma nello stesso tempo relativamente semplice; più che di una storia si tratta di un lungo monologo, di un flusso di pensieri, la cui trama si snoda nel giro di poche giornate della vita di Fima sebbene lui, nella sua mente, ripercorra tutta la propria vita. Sono andata molto a rilento, però, nella lettura, e uno dei motivi è che, a differenza di chi mi ha preceduto nelle recensioni, non l'ho trovato scorrevolissimo, forse perché sono stanca o perché l'ho letto subito dopo Kent Haruf, che ha una scrittura scarna.
Comunque, lo consiglio vivamente. Bellissima la parte finale. Appena mi sentirò pronta, leggerò altro di Oz.
 
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