A
Antonio_76
Guest
Se fossi nuda terra
Se fossi nuda terra,
Il diaccio abbraccio della notte
E le ardenti carezze del sole,
Senza tormento alcuno, sopporterei;
Beato, nella languida attesa d’udire,
Nel profondo silenzio agreste,
Materializzarsi il leggero tuo passo,
E sentire il delicato tuo piede,
Lieve e garbato, calcare le mie zolle,
Avvinghiandosi a me con le minute dita.
Se fossi nuda terra,
Quieto e timido, attendere potrei
La voluttuosa comunione dei nostri corpi,
In fin congiunti nell’eterno sposalizio,
Che dolcemente profuma di foglie morte.
Nulla ha senso
Nulla ha senso,
Nessuno scopo.
Per qual ragione, dunque, con severo ciglio,
Contagiare vuoi le piante, i fiori, gli alberi,
Gli animali, gli altri esseri viventi, il cielo e le stelle,
Con la vuota, effimera, tua serietà,
Come se l’agire tuo un qualche significato avesse
O reale consistenza?
Spiana il severo ciglio,
Dimetti la rugosa maschera dell’ebete tua serietà,
Che sì insensatamente crudele, spietato, indifferente,
Insensibile, sciocco, ridicolo, meschino ti mostra,
E con limpido occhio osserva la sostanza dell’esistere:
Nulla ha senso,
Nessuno scopo.
Turchino il cielo
Turchino il cielo;
Turchina l’ombra
Delle tue lunghe ciglia,
Che la bruna fierezza
Degli occhi tuoi ingentilisce
Di turchina fragilità;
Turchino il cinguettio del cardellino,
Che, incomprensibilmente felice, occhieggia
Tra le turchine sbarre della gabbia;
Turchino il profumo della tua pelle,
Che le mie nari, avide, respirano,
Inebriando l’anima di turchina gioia;
Turchina l’erba ove giaciamo
In molle vicinanza.
Quest’istante turchino
Trattenere vorrei,
Ma già il livido occaso
Ci assedia, amore.
Se fossi nuda terra,
Il diaccio abbraccio della notte
E le ardenti carezze del sole,
Senza tormento alcuno, sopporterei;
Beato, nella languida attesa d’udire,
Nel profondo silenzio agreste,
Materializzarsi il leggero tuo passo,
E sentire il delicato tuo piede,
Lieve e garbato, calcare le mie zolle,
Avvinghiandosi a me con le minute dita.
Se fossi nuda terra,
Quieto e timido, attendere potrei
La voluttuosa comunione dei nostri corpi,
In fin congiunti nell’eterno sposalizio,
Che dolcemente profuma di foglie morte.
Nulla ha senso
Nulla ha senso,
Nessuno scopo.
Per qual ragione, dunque, con severo ciglio,
Contagiare vuoi le piante, i fiori, gli alberi,
Gli animali, gli altri esseri viventi, il cielo e le stelle,
Con la vuota, effimera, tua serietà,
Come se l’agire tuo un qualche significato avesse
O reale consistenza?
Spiana il severo ciglio,
Dimetti la rugosa maschera dell’ebete tua serietà,
Che sì insensatamente crudele, spietato, indifferente,
Insensibile, sciocco, ridicolo, meschino ti mostra,
E con limpido occhio osserva la sostanza dell’esistere:
Nulla ha senso,
Nessuno scopo.
Turchino il cielo
Turchino il cielo;
Turchina l’ombra
Delle tue lunghe ciglia,
Che la bruna fierezza
Degli occhi tuoi ingentilisce
Di turchina fragilità;
Turchino il cinguettio del cardellino,
Che, incomprensibilmente felice, occhieggia
Tra le turchine sbarre della gabbia;
Turchino il profumo della tua pelle,
Che le mie nari, avide, respirano,
Inebriando l’anima di turchina gioia;
Turchina l’erba ove giaciamo
In molle vicinanza.
Quest’istante turchino
Trattenere vorrei,
Ma già il livido occaso
Ci assedia, amore.