Wallace, David Foster - Una cosa divertente che non farò mai più

raskolnikoff

New member
Assolutamente imperdibile cronistoria di Wallace,originalmente commissionatagli dal New Yorker,doveva essere un resoconto, una sorta di diario di viaggio, in realtà è una dissacrante satira delle manie,curiosità,luoghi comuni della società americana in vacanza e non.
Un resoconto che tra spunto da una crociera su una nave extra lusso diretta ai caraibi.Scritto con uno stile perfetto...si legge tutto d'un fiato.

Altri testi di David Forster Wallace:
Infinite jest
La scopa del sistema
Verso occidente
La ragazza dai capelli strani
Tennis,Tv,trigonometria,tornado
Il rap spiegato ai bianchi
Brevi interviste con uomini schifosi
 
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raskolnikoff

New member
n.d.r.

Il titolo completo è "una cosa divertente che non farò mai più"...non entrava per intero nel topic!
 

alisa

Amelia Member
Molto molto divertente! Non avevo letto nulla di Wallace prima di questa specie di resoconto crocieristico ed è stata una piacevole sorpresa. Ora vorrei affrontare anche Infinite Jest, ma le dimensioni mi spaventano un pò... tutti mi dicono che è il suo capolavoro cmq, quindi prima o poi...
 

Blueberry

Chocoholic Libridinosa
5 stelline se le merita tutte. Perché è un libro spassosissimo, divertente e ci aggiungo anche irriverente. Una satira che non m’aspettavo, sui “nadiriti” che all’inizio non capivo chi fossero!! Più volte mi sono trovata a ridere mentre leggevo, la naturalezza e “drammatica” comicità con cui Wallace descrive certi momenti (il bagno nella sua cabina, per esempio, ho adorato questa scena!), mi hanno divertita molto durante la lettura. Consigliatissimo, davvero per chi vuole prendersi una pausa spensierata, ma non banale. Un autore che va anche approfondito.
 

Mizar

Alfaheimr
Non ho letto il libro ma adoro Wallace. Lo considero uno dei grandi degli ultimi anni. Scrittore di grande talento, capacità di sviluppo e di caratterizzazione: un virtuoso.
Up with Infinite Jest...:mrgreen:
 

Sir

New member
Da mesi Infinite Jest mi ammicca dal comodino, invitandomi ad aprirlo.
Non ho ancora letto niente di Wallace, ma la sua figura mi affascina moltissimo; da quello che ho letto su di lui, credo, e un po' lo spero, possa essere uno di quei pochi veri geni della letteratura contemporanea, uno che, al di là della forma, mette nelle pagine quel guizzo unico; un virtuoso, come dice Mizar.
Quello che mi trattiene è un momentaneo rigetto per l'intellettualismo novecentesco, ricerco la rarefazione della classicità e lo stile asciutto pre-modernismo, e temo che Wallace possa leggermente nausearmi con il sovraccarico di temi e motivi che si prospetta.
 

Sir_Dominicus

Knight Member
Da mesi Infinite Jest mi ammicca dal comodino, invitandomi ad aprirlo.
Non ho ancora letto niente di Wallace, ma la sua figura mi affascina moltissimo; da quello che ho letto su di lui, credo, e un po' lo spero, possa essere uno di quei pochi veri geni della letteratura contemporanea, uno che, al di là della forma, mette nelle pagine quel guizzo unico; un virtuoso, come dice Mizar.
Quello che mi trattiene è un momentaneo rigetto per l'intellettualismo novecentesco, ricerco la rarefazione della classicità e lo stile asciutto pre-modernismo, e temo che Wallace possa leggermente nausearmi con il sovraccarico di temi e motivi che si prospetta.

Un'altro Sir??? o_O ahahahaa
 

Mizar

Alfaheimr
Da mesi Infinite Jest mi ammicca dal comodino, invitandomi ad aprirlo.
Non ho ancora letto niente di Wallace, ma la sua figura mi affascina moltissimo; da quello che ho letto su di lui, credo, e un po' lo spero, possa essere uno di quei pochi veri geni della letteratura contemporanea, uno che, al di là della forma, mette nelle pagine quel guizzo unico; un virtuoso, come dice Mizar.
Quello che mi trattiene è un momentaneo rigetto per l'intellettualismo novecentesco, ricerco la rarefazione della classicità e lo stile asciutto pre-modernismo, e temo che Wallace possa leggermente nausearmi con il sovraccarico di temi e motivi che si prospetta.
Da Wallace non deve aspettarsi cadute in sentimentalismi, eruzioni emotive. I suoi sono ritmi serrati ed implacabili: in cornice formale e stilistica ineccepibile. Ciò che gli consente questo tipo di estetica sono le sue disarmanti potenzialità creative. Una 'pagina' di Wallace è un ruscello dagli innumerevoli immissari ed emissari: scienza, tecnologia, filosofia, storia, musica colta, tennis di alto livello, topspin, ingegneria, metereologia, geologia, letteratura, politica, etica. Tecnica come capacità millimetrica di artigianato.
A rendere questo scrittore unico e forse un 'classico' è il trasmutare della apparente glacialità in riflessione sullo stato dell'uomo. Ma silenziosamente, tra macerie, vomito, emissioni, rifiuti nucleari e gas di scarico.
Ricorda Swift o il 'volgere' in modulazione di flauto nel finale della Auferstehungssinfonie.
Vabè, ho esagerato; lo so :W
 

Nikki

New member
e' vero, e' un raccontino divertente. una cosa divertente che nikki non fara' mai pi� e' leggere questo libro da sola in pubblico (nella specie, accoccolata sul divanetto di un traghetto),perche' e' molto divertente scoppiare a ridere in pubblico da sola,con la gente che si gira stranita (la scenetta del te pomeridiano e' divina), ma non lo faro' pi� . Ho anch'io dei limiti di pudore. D'ora in poi wallace sara' letto solo Fra le mura di casa.
e' un raccontino molto divertente, ma e' evidente che si tratta di ironia disperata.lo rivela lui stesso, e io sono riemersa illuminata da questo raccontino,perche' per la prima volta qualcuno e' riuscito a spiegarmi il reale significato della parola disperazione.ed e' riuscito a spiegare anche le cause in relazione alle distorsioni della societa' moderna. E io finalmente, dopo 27 anni,sono riuscita a dare un nome a certi miei "sentire". Finalmente so che certe manifestazioni della societa' moderna provocano in me non sdegno, non disinteresse o intolleranza,come pensavoma disperazione. Nient'altro che disperazione.so che CIO' che io chiamavo stanchezza o stress era solo disperazione.so che non sono sola e questo e' gia' tanto .
poi l'acuta riflessione sulla idea di svago e divertimento nella societa' americana, lo stretto rapporto con l'idea di 'viziare', con il suo equivoco significato , tradotto da ' pampers',che suggerisce anche un altro significato, rende l'opera davvero geniale. Se penso che l' ha scritta a 33anni, mi sembra incredibile.
 

elesupertramp

Active member
E' indiscutibile il talento narrativo di questo autore. Ma questo libro non è solo divertente: offre dei notevoli spunti di riflessione. Geniale è l'aggettivo che calza a pennello. Ma anche prolisso e un pò ripetitivo, specialmente nelle estenuanti note (e note alle note! ) che francamente mi hanno irritato abbastanza.


[/quote.] E io finalmente, dopo 27 anni,sono riuscita a dare un nome a certi miei "sentire". Finalmente so che certe manifestazioni della societa' moderna provocano in me non sdegno, non disinteresse o intolleranza,come pensavoma disperazione. Nient'altro che disperazione.so che CIO' che io chiamavo stanchezza o stress era solo disperazione.so che non sono sola e questo e' gia' tanto .
.[/QUOTE]
Brava Nikki, non potevi rendere meglio questa sensazione, che condivido in pieno.
 
Ultima modifica:

risus

New member
Cronaca di una crociera nel mar dei Caraibi...
e questa cronaca ti racconta le stesse cose che potrebbe raccontarti uno che l'ha fatta per davvero una crociera
o quanto è riportato su una brochure pubblicitaria per invogliarti ad imbarcarti e andar per mari per una settimana,
ma il punto di vista dal quale il tutto è rappresentato è sicuramente diverso, originale, nuovo...
:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
Una volta abituatisi alle note a piè pagina che "riempiono" il libro nel vero senso della parola, la lettura diventa affascinante, esilarante quasi in ogni pagina con scenette che fanno scoppiare a ridere e difficilmente si dimenticano...
Arguto, coraggioso e mai banale, Wallace ci accompagna (forse inconsapevolmente) a riflettere su aspetti della realtà
che spesso sembrano scivolarci addosso con superficialità ed abbozza una analisi antropologica tragicomica che merita di essere letta...
consigliato.
:wink:
 

amneris

New member
Qui il genio si declina in ironia.
Difficile produrre un testo del genere, che sia intelligente ma allo stesso tempo scorrevole, ironico, acuto. Lui ci riesce. Irresistibili le descrizioni dei passeggeri con i vizi e le virtù tipici, poi, di tutto il genere umano, mica solo dei turisti (e infatti quasi sempre si sfocia in umoristiche e brillanti riflessioni sociologiche).
 

happytelefilm

New member
mi è piaciuto e sicuramente leggerò altro di Wallace.

inannzitutto l'aggettivo divertente nel titolo mi sembra abbastanza ironico, e infatti specifica subito che non lo farò mai più (ora non credo gli mancassero i mezzi per farsi un'altra crociera se proprio avesse voluto, ma penso proprio che nemmeno sotto la minaccia di una pistola avrebbe ripetuto l'esperienza).
Quindi credo che divertente sia inteso come "cosa che gli altri essere umani che non voglion pensare alla tragicità della loro condizione includono nella categoria delle cose divertenti da fare per non pensarci". Ma alla fine una settimana di "Assolutamente Niente" in cui ti costringono ogni sencondo a non pensarci, ti porta a pensarci di più che se stessi a casa nel tram tram quotidiano.
Wallace ha il coraggio di dire ciò che tutti sentono sotto sotto. Cioè quello che penseremmo se non avessimo millemila modi quotidiani per distrarci. E per fortuna, perchè non possiamo vivere sul filo della depressione. Mi dispiace che Wallace si sia ucciso perchè, si cavolo ha tutta la ragione del mondo, però non è colpa nostra se siamo stati creati così.
Vivissima la scena finale, del suo straniamento durante lo spettacolo, con la visione dall'alto della "piccola" nave nel grande oceano buio.
 

Carcarlo

Nave russa, vaffanculo!
Mi avete fatto venire voglia di leggerlo: provvederò.

A proposito di crociere, ve ne racconto una bella.

Anni fa una vicina venne a casa di mia mamma e ci raccontò la Splendida crociera di una settimana che aveva appena fatto con una amica.
<< Siamo partite da Milano con un aereo grandissimo e durante il volo ci hanno dato da mangiare e da bere. >>
<< Meno male >> pensai io.
<< Poi arrivammo negli Stati Uniti dove vennero a prenderci con un autobus gigantesco che aveva anche la musica e la TV... >>
<< Roba dell'altro mondo >> pensai io.
<< ... e ci portarono al porto dove c'era una nave da crociera enorme, e da lì salpammo. La sera avevamo i tavoli prenotati e cenavamo sempre con il Comandante... >>
Forse sono un po' maligno ma immaginai almeno un comandante per tavolo...
<< ... che ci faceva gli onori di casa e ci raccontava della sua vita... e insomma, furono sette giorni meravigliosi girando i Caraibi e le Hawaii. >>
<< Mi scusi >> dissi io, << i Caraibi o le Hawaii? >>
<< E che differenza c'è? >>
<< Che i Caraibi sono nell'Atlantico e le Hawaii in mezzo al Pacifico e in una settimana è impossibile vedere entrambi i luoghi. >>
<< Be', io non so se erano i Caraibi o le Hawaii, so solo che c'era pieno di palme! >>
<< Ah sì, >> dissi io, tenendo per me che forse aveva fatto il giro di Lampedusa.

Saluti
 
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