Vargas Llosa, Mario - Il sogno del celta

Frundsberg

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Non avevo mai letto nulla di questo Premio Nobel. Dovrò rifarmi.
Assolutamente imperdibile.
La denuncia più acuta del Colonialismo europeo, il coraggio di un uomo solo, il pregiudizio utilizzato come arma distruttiva.
Ho trovato meravigliosa la parte dedicata al Congo.

Mancava questo frammento di perla per assaggiare il gusto distintivo della bassezza umana.
Chapeau.
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
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Io invece di questo autore avevo avuto modo di leggere e apprezzare già un paio di romanzi e qualche racconto.

La storia qui descritta è la vita romanzata dell'irlandese Roger Casement dal 1903 al 1916 che fu dapprima console britannico e poi patriota per l'indipendenza dell'Irlanda. Trascorse molti anni (20 se ricordo bene) in Congo per conto dell'Inghilterra che voleva far controllare come venivano trattati gli schiavi impiegati nella raccolta del caucciù. Qui e anche in Amazzonia, Casement si rese conto della malvagità umana e degli spaventosi delitti che venivano compiuti, quindi denunciò lo sfruttamento che gli occidentali perpetravano sui nativi del luogo.
Da tutto ciò che vide nacque in lui l'idea che anche la sua patria, l'Irlanda, avesse bisogno di essere liberata dal giogo dell'Inghilterra per ottenere la libertà che desiderava.
Il libro si conclude con la condanna a morte di Casement che fu accusato di tradimento, avendo preso accordi con la Germania, nemica dell'Inghilterra (alla quale però era ancora unita l'Irlanda), per ricevere aiuto durante la rivoluzione (prendendo spunto dal motto "il nemico del mio nemico, è mio amico").
Questo personaggio è stato per lungo tempo dimenticato e non si sa ancora bene se la campagna di diffamazione del governo inglese contro di lui sia stata creata "ad hoc" (attraverso i diari che avrebbe scritto con le descrizioni dei rapporti omosessuali,soprattutto occasionali, ma anche d'amore, avuti con indigeni e non). Vargas Llosa crede che la maggior parte dei racconti sia esagerata e inventata da Roger stesso per soccombere alla mancanza di vere relazioni e io concordo con lui.
La lettura è stata intensa, ma è stato anche faticoso portare a termine questo libro, il resoconto di tutte le sevizie fatte agli schiavi spesso è stato difficile da sopportare, ma è importante conoscere ciò che è successo; poi la parte della rivoluzione irlandese l'ho apprezzata molto, la presenza delle donne mi ha fatto pensare alle nostre staffette partigiane, anche se mi è dispiaciuto per la sua fine che comunque era già chiara dalle prime pagine.
E' stato piacevole leggere della sua amicizia con Alice e le altre persone (di cui ora non ricordo i nomi) incontrate durante la sua vita e con i vari frati e missionari cattolici (lui fu battezzato dalla mamma di nascosto, perché la famiglia paterna era protestante), nonostante io non sia praticante (e forse neppure credente, perché ragiono troppo*).

Niente è soltanto bianco o soltanto nero, mio caro - aggiunse Alice.- Neppure in una causa così giusta. Anche qui ci sono dei grigiori torbidi che offuscano tutto.

*Quando si tratta di Dio, bisogna credere, non ragionare - diceva Herbert.- Se ragioni, Dio scompare come una voluta di fumo.

P.s. scusate la recensione confusa, ma l'ho scritta di getto (cosa insolita per me)
 

Wilkinson

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Bello, riuscito e duro romanzo (o biografia romanzata) di Casement. Da leggere assolutamente la parte riguardante il colonialismo europeo.
Unico neo la forse eccessiva lunghezza, ma un libro da leggere.
 

elesupertramp

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Ce l'ho ! In lingua originale comprato ad Arequipa, città in cui è nato l'autore ed in cui c'è una bellissima biblioteca in suo onore.
Ne ho letto appena poche pagine ma già sembra molto interessante.
 
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