Ovadia, Moni/ Di Santo, Gianni - Il conto dell'ultima cena.

Frundsberg

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Moni Ovadia è diventato la caricatura di se stesso.
Sono come Gad Lerner, abbraccio in pieno le parole del buon giornalista:"Ormai per qualcosa di ebraico, in Italia, si viene rappresentati unicamente da Ovadia. Io questo non lo concepisco".
Salomone Ovadia ha veramente rotto: questo libro ne è la prova.Di Santo l'ha scritto e lui l'ha colorato di banalità: notizie sulla kasherut note anche ai gentili, barzellette ripetute mille volte, la solita infernale prosopopea.
Ancora è convinto di risultare intelligente.
Il libro è stato concepito come prodotto commerciale,del resto il buon uomo di sinistra Ovadia non disdegna il denaro, anzi. Naturalmente odia Israele, e questo scaturisce addirittura dalle pagine delle ricette!!!
Ma lo fa perché in fondo...come ebreo (cioé intelligente...perché è questo l'autogoal industriale che fa passare per collettivo)lui se lo può permettere.
Impara lo yiddish, Ovadia!
Ai tuoi spettacoli l'argot non basta più!
 
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