Ginzburg, Natalia - Le voci della sera

risus

New member
Questa è la storia di una famiglia della borghesia piemontese del secondo dopoguerra; storia che parte da lontano e che,
attraversando i tristi giorni del conflitto mondiale, racconta l’allacciarsi delle relazioni, le amicizie che nascono e finiscono,
il mutarsi degli amori, l’alternarsi di simpatie e antipatie, lo scorrere della vita di questa famiglia, protagonista di una vera e propria saga.
A raccontare di questa famiglia agiata, rispettata e forse da qualcuno invidiata, le voci sussurrate all’interno di un nucleo familiare,
quelle voci soffuse eppure così chiare, indispensabili affinchè nulla venga perso, dimenticato, devastato… le voci della sera…

In questo libro non avviene granchè, quasi niente… tant’è che descriverne la trama non è cosa facile,
immediata… eppure è così bello… c’è poco da fare, per raggiungere questi risultati bisogna saper scrivere, affascinare con le parole…
Natalia Ginzburg sa affascinare con la parola, sa incantare con la semplicità dello stile e l’efficacia dei dialoghi
grazie ai quali rende vivi, reali, veri i protagonisti della storia… talmente vivi e veri che sembra conoscerli per davvero,
sembra siano i nostri vicini, i nostri dirimpettai…
Le voci della sera raccontano le vicende di questa famiglia che si vanno ad intrecciare con le vite di altre persone,
di altre famiglie… e sono come sussurri intorno ad un fuoco che tramandano episodi di tempi andati… o forse queste voci
sono solo i pensieri che affiorano a fine giornata alla mente di ognuno di noi che, seduti su una poltrona o distesi a letto,
ripensiamo a quanto accaduto nel giorno appena passato… sussurri, pensieri che si affievoliscono e pian piano si spengono, sì,
ma che esprimono ardore, caparbietà, tenacia, profondità di Elsa, Tommasino e tanti altri, nonostante la loro apparente
apatia, superficialità, fragilità… ardore e caparbietà proprie della Ginzburg…

In questo racconto i luoghi e i personaggi sono immaginari. Gli uni non si trovano sulla carta geografica,
gli altri non vivono, né sono mai vissuti, in nessuna parte del mondo. E mi dispiace dirlo, avendoli amati come fossero veri.
N.G.

 

Meri

Viôt di viodi
Molto carino, fa tornare indietro nel tempo.
 
Alto