Frammenti di Cammino

Arrivo a Valfabbrica. Cerco la parrocchia di don Gianfranco e don Bruno. Sono due anziani sacerdoti.
Trovo la porta della canonica aperta. Entro e aspetto che scenda qualcuno. Scende don Gianfranco, mi dice di accomodarmi, che posso dormire in una della stanze dei catechisti, che purtroppo non c'è acqua calda.
Butto il sacco a pelo a terra, mi faccio coraggio e vado sotto la doccia fredda. Torno da don Gianfranco e gli chiedo di timbrarmi la credenziale.
Mi dice:"Oggi è il 31 luglio, giorno di Sant'Ignazio, mi ricorda un'esperienza triste della mia vita". Gli chiedo di raccontarmela. Comincia dicendo che anche lui insieme ad un suo amico è stato pellegrino, affidato però alla Misericordia. Solo a Valfabbrica, incontrando altri pellegrini, ho capito cosa volesse dire affidarsi alla Misericordia. Significava viaggiare senza soldi, affidati alla Misericordia di Dio e al buon cuore della gente.
Tornando a don Gianfranco, mi raccontava che il 31 luglio 1967, lui e un suo amico, altro sacerdote, entrarono verso l'ora di pranzo a Burgos e si diressero verso la casa generalizia dei Gesuiti. Sentivano un buonissimo odore di cibo, si avvicinarono alla casa e suonarono, venne ad aprirli un prete e chiese cosa volessero. Risposero che erano pellegrini sulla via di Fatima e Lourdes e se potessero essere accolti. Il prete gli disse che doveva chiedere al Generale. Tornò dopo qualche minuto e la risposta che diede fu un "No". No all'ospitalità, no ad un bicchiere d'acqua. Affranti ripresero il cammino, poco dopo incontrarono povero contadino che aveva del pane raffermo e qualche prugna matura. Si scusò di potergli offrire solo questa umile pietanza, ma lo fece. Accettarono e condivisero il pranzo. Gli opulenti Gesuiti che non offrirono nulla, il povero contadino che offrì tutto. Sembra una parabola, ma don Gianfranco ha condiviso con me quel poco che aveva.
Alcuni pellegrini avevano scritto sulla lavagna dell'aula del catechismo: "Grazie dell'accoglienza, andiamo ad Assisi da Jesus". Beh! Io Jesus l'ho incontrato in un'umilissima parrocchia di Valfabbrica.
 
Ero in "divisa", tornavo dalla periferia del campo di battaglia. Guidavo come al solito senza aria condizionata accesa e con la penna USB inserita nello stereo. I Nomadi cantavano "Cammina Cammina". Vedo due "pellegrini" diretti verso nord-ovest che chiedevano un passaggio. Mi fermo, entrano e mi raccontano che raggiungeranno l'apice del Regio Tratturo in Abruzzo in autostop e poi scenderanno a piedi fino a Candela.
Li trasporto fino al bivio ove si sale al mio borgo. Scendono e proseguono. Penso al mio zaino disfatto ieri e supero la tentazione di ripartire con loro.
Ovunque voi siate pellegrini!
Ultreya y Suseya
 
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