Ben Jelloun, Tahar - Creatura di sabbia

elisa

Motherator
Membro dello Staff
In un paese senza età, che è anche il Marocco di oggi, nasce dopo sette sorelle Mohamed Ahmed. Nasce femmina, ma per volere del padre, che non vuole disperdere l'asse ereditario, crescerà maschio a dispetto della fisiologia. Il romanzo è la storia di una identità inventata, di una metamorfosi coatta, dei turbamenti, delle ossessioni, dei condizionamenti e dei paradossi che ne derivano: dal matrimonio con una cugina alla fuga, dalle avventure vere alle proiezioni fantastiche. ...

Un autore che ho conosciuto con questo romanzo, un mondo arabo ancora così poco conosciuto da noi. Secondo me da leggere
 
Ultima modifica:

Hoya

Duck Member
Mi ha incuriosito... appena possibile lo leggerò :)
 

Palmaria

Summer Member
L'ho appena terminato.
Sono rimasta fortemente colpita dalla denuncia della condizione femminile nel Marocco degli anni '40, talmente inferiore da non risultare neppure meritevole di essere vissuta, dal momento che un cittadino cinquantenne, per sfuggire alle chiacchiere ed alla vergogna, dopo aver concepito sette figlie femmine, che volentieri avrebbe sotterrato interrompendone da subito l'esistenza, decide che il prossimo nato sarà comunque un maschio, a dispetto della sua natura, di fronte alla società maghrebina.
La storia, sicuramente interessante e d'impatto, viene tuttavia narrata con uno stile lirico, in cui talvolta si fatica a distinguere il sogno dalla realtà, perdendosi un poco nella trama.
Comunque consigliato per le emozioni che regala!:)
Voto: 3/5
 

Dorylis

Fantastic Member
Sin dalle prime pagine la storia è molto bella e ti introduce in un mondo che purtroppo conosco molto poco, quello del Marocco degli anni 40, un mondo sicuramente molto affascinante (dalle usanze, ai colori e ai profumi dei mercati) ma allo stesso tempo estremamente crudele che relega la donna in una posizione di oggetto, quasi di vergogna pubblica.. Proseguendo nella lettura ho cominciato un po' a perdermi, nel senso che da lineare lo stile di scrittura si è fatto sempre più lirico e barocco, fortemente centralizzato sulla figura dell'io in crisi. La stessa alternanza fra narratore e protagonista fornisce frammenti spezzati della stessa storia e bisogna cercare di restare saldamente ancorati per non essere presi da mille dubbi e incertezze sulla sorte del protagonista. Mi è piaciuta moltissimo la soluzione finale di far vedere la storia dagli occhi del pubblico di uditori, ognuno con la sua visione e la sua versione della storia. Un esperimento interessante! Le atmosfere mi hanno ricordato un sacco i racconti de Le mille e una notte! Da leggere anche solo per confrontarsi con questa cultura così diversa!
 
Alto