Coppola, Francis Ford - Il padrino-Parte III

elisa

Motherator
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Continua la storia di Michael Corleone, che vuole lasciare buona memoria di sè con una Fondazione benefica che aiuta soprattutto i poveri della Sicilia e che vede come Presidente la figlia Mary, mentre il figlio Antony vuole diventare cantante lirico. Michael istruirà il nipote per il ruolo di padrino, figlio naturale del fratello Sonny, e si impegolerà pure con il Vaticano e la politica italiana per centinaia di milioni di dollari, puntando a diventare l'uomo più ricco del mondo sforzandosi di uscire dalla nomea di mafioso.

La terza puntata del Padrino è un vero e proprio melodramma con intenti di denuncia storica neanche troppo velati contro la politica italiana e il Vaticano, strettamente connessa alla Mafia e ancora più pericolosa di essa. I presonaggi citati con nome di fantasia ricordano Andreotti, Marcinkus e Calvi, mentre restano i veri nomi dei Papi eviene spiegata la morte di Papa Luciani come un delitto commissionato dal politico che ricorda Andreotti. Troppo alterno come costruzione ma pur sempre un ottimo film.
 
G

giovaneholden

Guest
Opera decisamente colorita come un melodramma,senza averne la finezza,lo trovo bel lontano dai primi due della saga.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Forse non bisognerebbe confrontarlo con i primi due in quanto ha uno stile diverso ma capisco che il confronto avvenga in automatico.
In questo film si parla principalmente di espiazione e della sua impossibilità di realizzazione.
Inoltre c'è una storia d'amore, irrealizzabile anche questa, che è il nucleo centrale intorno a cui ruota la trama e che io ho amato particolarmente.
Andy Garcia esprime molto bene il conflitto che prova tra il desiderio di potere e l'amore per la cugina, interpretata da una giovanissima Sofia Coppola che, seppur insicura nella recitazione, a me ha suscitato molta tenerezza e non sono d'accordo con le critiche che le sono state mosse (inizialmente il ruolo era stato pensato per Winona Ryder che però rifiutò), i suoi lunghi capelli nella parte finale del film contribuiscono alla tragicità del momento.
Infatti gli ultimi 40 minuti sono un capolavoro: al teatro Massimo di Palermo si svolge la "Cavalleria Rusticana" di Mascagni (musica fantastica) e contemporaneamente si svolge la resa dei conti in tre momenti e luoghi diversi, con l'alternanza di sacro e profano, davvero suggestivo.
Coppola riesce a creare dei collegamenti tra gli eventi con finezza maniacale, come quando Al Pacino e l'ex moglie assistono alla rappresentazione del dramma della baronessa di Carini con i pupi siciliani, preludio del dramma che si svolgerà a breve sulle scale del teatro.
Da sottolineare anche, per l'impatto emotivo, il momento della confessione di Al Pacino con il Papa, dove ogni peccato è scandito da un rintocco di campane, colpisce l'umanità del Papa interpretato da un intenso Raf Vallone.
Amo molto questa ultima parte del film.
 

Monica

Active member
Io questa terza parte la trovo semplicemente favolosa. Concordo in pieno con ciò che Ondine ha scritto.

 
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