Van Sant, Gus - Drugstore cowboy

Apart

New member
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1989

Siamo negli Stati Uniti, all'inizio degli anni '70. Il film sembra la fotografia di un gruppo di giovani (o forse di una generazione) tossicodipendenti, che nella droga cerca un mezzo per liberarsi, anche solo temporaneamente, dalla solitudine, dall'angoscia, dalla sofferenza esistenziale. Il racconto è narrato in maniera lucida e intelligente da Bob Hughes (Matt Dillon), il protagonista, che ripercorre gli ultimi eventi della sua vita da tossicodipendente, nonchè rapinatore di drugstore, per poi passare alla fase in cui tenta di uscire dal tunnell della droga, per rifarsi una vita. Alcune scene sono davvero sconcertanti, e fanno ben comprendere la drammaticità dell'esperienza. Nel film, nella parte del vecchio prete tossicodipendente, compare anche lo scrittore W. Borroughs. Bella poi l'idea di inserire spezzoni in cui si vedono oggetti fluttuare nell'aria: la mia interpretazione è che il regista abbia voluto enfatizzare l'idea di impalpabilità, di futilità, di vaghezza, di sogno, di estasi, a cui porta la droga e l'esperienza del drogarsi. Davvero un bel film!
 
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elisa

Motherator
Membro dello Staff
raccontato come un lungo flash back da parte del protagonista, un credibile Matt Dillon, ci porta dentro la vita di un gruppo di drogati, nella loro quotidiana ricerca di come e cosa farsi, molto creativi nel procurarsi droghe e farmaci di tutti i tipi. Non ha pretese documentaristiche e non vuole sorprendere con scene troppo estreme ma resta sempre quell'aurea di "angelo caduto" che negli che furono ha sempre circondato il tossicodipendente. Vale la pena di vederlo se non altro per la figura dell'anziano sacerdote tossico.
 

Brandy Alexander

New member
Grande Gus Van Sant, fra i miei preferiti...
Drugstore Cowboy è un film storico... Colonna sonora paurosa (come sempre nei film di Van Sant), fra i suoi migliori.
Stasera di Van Sant rivedo "Restless" (2011)... stupendo
 
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